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Da La Cjasalìne alla tavola #6: di polenta, miele e vino

Col freddo si fa presto a dire polenta. Si fa talmente presto che si scorda che la farina di polenta può nascondere anche altro. Non intendo le rivistazione della polenta come polenta riscaldata con sopra il Pestat o simili. Non parlo neppure del pane di polenta che arriva fino ad essere presidio Slow Food col nome Pan di Sorc. Non parlo neanche dei diversi tipi di farina di polenta. Non mi riferisco ai biscotti con farina di polenta, stavolta vado sul dolce, un dolce grande e tondo. Ossia vado sulle torte. Sì, la farina di polenta può essere alla base di succolente torte. Io alla polenta dedicherei un inno. Già l’Amor di Polenta, in epoca precedente alla mia esistenza blogghifera, mi ha travolta. La Pete di friulana origine ha poi in me confermato l’ecletticità della bistrattata farina di polenta. Stavolta però ho raggiunto un altro livello con lei. Con in mano Baking: From my home to yours e negli occhi La Cjasalìne finalmete visitata, da una ricetta statunitense sono arrivata ad una torta più friulana. …

Dal forno di Pastena

Un fine settimana in Ciociaria a far pane. Quale racconto migliore per il World Bread Day! Sì, oggi è la Giornata Mondiale del Pane oltre che dell’alimentazione. Per le coincidenze della vita ho passato il mio fine settimana a fare l’alimento base di molto società: il pane. Come promesso e come programmato sono andata a Pastena, in provincia di Frosinone, per tenere un laboratorio sulla panificazione. L’organizzatrice era Lucia Galasso, amica e direttrice del Museo della Civiltà Contadina e dell’Ulivo. I validi suppoter da Roma i rispettivi compagni. Mentre in loco ci attendava un forno a legna, il sogno di molti panificatori della domenica. Ed io modestamente sono uno di loro 🙂 Le mie parole sono al momento un po’ stanche. E’ stato veramente un laboratorio intenso per l’insegnante soprattutto sabato. Mentre domenica ho appreso qualcosa in più sui forni a legna grazie a Bruno. E’ lui che domenica si è presentato al forno delle feste due ore prima di tutti. Ha acceso la legna, tolto le braci, infornato i pani.

Andalusia

Adios Andalusia

Siamo tornati. La luna di miele in Andalusia è fluida via, lenta e pacifica come il miele, rigenerante come il meritato riposo. Ricordi (e foto) si sono accumulati tra uno sguardo, un bacio e un sorso di sherry. Ho paura ancora nell’usare le parole per descrivere quello che abbiamo visto. Nessun programma stancante ha rovinato quell’atmosfera profumata e ritmata che abbiamo trovato tra Siviglia, Tarifa, Tangeri, Jerez de la Frontera, Cordoba, Granada e Bubion nelle Alpurjarras. Abbiamo lasciato che fosse l’Andalusia a parlare con colori, suoni e sapori. Tento di farti sentire la nostra Andalusia con alcune immagini, chiamate foto da alcuni, da me sguardi curiosi.

miele

Conosco il miele?

Miele: un viaggio alla sua scoperta con l’antropologa dell’alimentazione Lucia Galasso Domanda stupida, banale. Il miele è quella roba lì. Un prodotto delle api con l’intercessione della mano dell’uomo. I fiori attirano le api e noi spalmiamo il miele sul pane. Certo gli riconosciamo anche altri usi più nobili, come difenderci dal mal di gola 🙂 Scherzi a parte e banalità a parte, mi sono ritrovata la casa invasa da mieli friulani, siciliani, romani e persino polacchi. Così attorniata ho voluto saperne di più. Qualche mese fa mi avvicinai ai Mieli Mil intervistando un giovane produttore di mieli come Andrea D’Orlando, stavolta ricorro ad un’amica antropologa. Lucia Galasso, già membro della giuria speciale dei Blecs, mi scriveva messaggi tempo fa tipo: “Non posso venire sabato, sono a smielare”. Smielare? Lucia si è buttata sul miele, ha voluto incominciare a vedere come si fa. Da antropologa non si è fermata alla carta, ma ha voluto smielare, appunto. Per capirne di più del miele, dello smielare e del mondo immenso che un barattolino di vero miele può …

Cara Cavia di scrivo … dal Canada

Cara Cavia ti scrivo, e sì, il blog diventa da ieri un blog dedicato a distanza. La cuoca si è momentaneamente trasferita per lavoro a Ottawa, Ontario, Canada. Il dovere chiama, ma il pensiero vola sempre alla Cavia più disponibile di tutte. Nessuna paura, la cuoca resta cuoca e la Cavia fa da sé. E’ molto brava ad arrangiarsi. Tramite Skype mi ha già fatto sapere che si è fatta le patatine fritte (precotte). Almeno non muore di fame ed io ho un pensiero in meno. Nel frattempo, io sono arrivata nel Nuovo Mondo e stamattina ho fatto un giro in giro per godermi il primo giorno. Domani sarò in ufficio. Ovviamente non ho ancora cucinato niente, quindi condivido con voi solo alcuni pensieri sparsi. L’aria stamattina era frizzantina, dava voglia di passeggiare nonostante il cielo velato. In compenso ora, alle cinque di pomeriggio, brilla il sole, mentre io ho sonno. La prima scoperta di stamattina è stata il latte … in busta, che si compra anche in quella che qui chiamano farmacia. Lo vendono …