Month: Maggio 2010

Un tè ed un compleanno

Cosa può fare una foodblogger per il suo compleanno? Che domanda amletica 🙂 Dopo vari inviti a cena, a picnic, in terrazzo di sera, quest’anno ho optato per una soluzione un po’ originale puntanto su  un rito antico ma non propriamente italiaco. Ho invitato gli amici in un ampio terrazzo in centro a Roma per un tè, sì un tè. Ed indovina a che ora? Alle 5 di pomeriggio sennò quando?! L’idea, dati i numeri e la precisione  a mio sostegno, sembra essere stata gradita. I primi ospiti sono arrivati presto e hanno dato una mano al trasbordo delle cose (grazie Eleonora) e gli ultimi se ne sono andati verso le dieci di sera. Così 28 persone di sabato pomeriggio sul terrazzo, oltre ad ammirare i tetti romani, hanno chiacchierato e mangiato. Mangiato? Cosa?

Mulini d’Italia: il mulino di Godia di Udine

Non è del Mulino Bianco che si parla qui. Ma di quello strumento che permette e permetteva di produrre farina, in origine sfruttando il lavoro dei muli da cui trae il nome. Esistono i mulini ad acqua, i famosi mulini a vento di Don Chisciotte e non solo,ma pure i mulini  a marea. Personalmente mi è capitato di vedere un mulino a vento a Damme (vicinissimo a Brugges, in Belgio) ed un mulino ad acqua nei pressi di Ottawa (edificio storico del tardo Ottocento con storie di fantasmi e affini, brr che paura 🙂 ). E poi come dimenticare il decorativo e romantino mulino di Portuguaro in Veneto?! Da foodblogger, ed in tema di farine, poi non posso non conoscere di fama Il Mulino Marino, ma questo post vuole andare oltre …

Pane con farina di mais

Ancora pane? Ancora lievito madre? Su su un po’ di pazienza, capiscimi. Sto scoprendo un mondo a me nuovo 🙂 Ne parlo talmente tante di queste cose che l’amica di una vita, Laura, quando sono andata a Udine (vedasi il post sul Ramandolo) si è presentata all’aperitivo di rito a base di Spritz, con ben 2 kg di farina di mais provenienti da un mulino della zona. Non ho potuto che omaggiare tale omaggio 🙂 con un piccolo lascito di farina alla mia mamma, una polenta a Roma e …indovina? Un pane cafone fatto con la farina di mais incriminata. Risultato? Beh allora non mi segui proprio 🙂 E’ venuto un pane stupefacente, nel senso che è più che piaciuto a tutti. Lo so non bisogna auto-glorificarsi, ma se ti dico che la Cavia è venuta a letto all’una di notte con un boccone di pane per sè e un “E’ veramente buono il pane” per me, direi che stavolta ha senso esaltare tale pane.

Orgoglio di mamma

Stavolta non è una madre a vantarsi della figlia, ma la figlia a vantarsi della madre. Le rimbrotterò al telefono a iosa, perchè si parla solo del tempo e dintorni. O perchè non viene mai a trovarmi a Roma. Ma poi so che fa qualcosa, come pure il papà (sarà poi vero ? 🙂 ). Ma oggi niente ricette per te, solo foto dei  lavori che potremmo ritrovarci a fare un giorno della nostra vita. Ma che ora li fa la mamma mia nel pieno della creatività da pensione. Ah, la pensione, chissà se le sue figlie la vedranno mai 🙂 Comunque le mamme vanno motivate sempre, sennò cosa combinerebbero?! 🙂 Ed ecco cosa combina lei col cosidetto Vetro Tiffany.