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torta al tonno

Torta al tonno con Gruyere e yogurt greco

Torta al tonno (in scatola) con Gruyere, yogurt greco e polpa di pomodoro. Quando una scatoletta di tonno fa la differenza. Dai, dimmi senza ipocrisie: qual è il tuo rapporto col tonno in scatola? Comincio io. Devo sfogarmi. C’è stata un’epoca in cui mi piaceva la pasta al tonno (in scatola) con capperi e non. Ancora, ai tempi dell’università io ero tra quelle che sapeva cucinare. Merito del patè di tonno e patate insegnato dalla mamma (quando l’apostrofavo come mia madre). Però, da alcuni anni mi ero dimenticata dell’esistenza delle scatolette di tonno. Dai, dimmi senza ipocrisie: hai mai pianto vedendo una fotografia del Monte Bianco? Era un tranquillo 6 maggio. Frase contraddittoria. Il Giorno 6 maggio è intenso per marchio di nascita. Sono parte della generazione che ha fatto tremare il Friuli. Sono frutto di un orgoglio inviolabile. Com’era dov’era. Bello sentirlo ora. Però duro crescerci in  mezzo. Non si possono abbattere muri che sono stati ricostruiti. Ad un certo punto arriva la libertà. Ti laurei, hai il mondo in mano e o vai …

Cavolo Pie: l’impasto perfetto per una torta salata col cavolo rosso

Cavolo Pie: sì, ho l’età per abbandonare la pasta sfoglia e dare vita ad una torta salata invernale che unisca cavolo rosso, broccolo romano ed Emmentaler. Non ho l’età per affidarmi alla pasta sfoglia del supermercato. Gli impasti per le torte salate sono una cosa seria. Negli anni ho trovato l’impasto per la pasta frolla con cui fare crostate senza fine. Oramai ho pure l’impasto giusto per l’Apple pie. Ma oltre la pasta strudel, classica o con l’aceto di mele, non sapevo come muovermi quando scattava l’attivo della torta salata. Lascia che io sfogli Bitter ancora una volta. Jennifer McLagan me ne ha insegnate di ricette a partire dalla pizza fino alla torta di noci e pane. Stavolta è bastata la Radicchio Pie e quel mio solito approccio all’arrangiamoci per farne una Cavolo Pie. Se tu vorrai affonderò le mie dita nell’impasto da pie dove il burro sostituisce il lardo. L’impasto per la pie appare ricco al tatto. Se poi, tuo marito ti ha regalato un robot da cucina, la preparazione dell’impasto diventa di una facilità impressionante, come un bacio non rubato. …

Aceto di mele nello strudel

Aceto di mele e kren in uno strudel non sono un azzardo E’ indubbio amo fare lo strudel. E’ indubbio mi piace l’aceto di mele. Si potrebbe dire che è tutta colpa delle mie origine friulane. Così vicina al confine, così esposta alle contaminazioni culinarie. E’ indubbio: non mi accontento della prima ricetta che incontro. Eppure lo strudel è uno dei miei cavalli di battaglia. Di strudel non esiste uno solo. Esiste lo strudel austriaco e lo strudel ungherese. Di pasta studel austriaca esistono due versione: con olio o con burro. Io da anni mi affido alla versione con olio extra vergine d’oliva. Mentre la versione ungherese, assaggiata durante un rapido soggiorno a Budapest, si avvicina più alla versione austriaca. Gli “ungheresi” usano il latte al posto del burro, che tra l’altro andrebbe usato fuso. Qualche giorno fa riprendendo in mano un libro di cucina austriaca, comprato al termine della vacanza in bicicletta lungo la Drava, ho scovato un’altra versione ancora. Tra le versioni di pasta strudel che propone Österreichische Bäurinnen backen Strudel vi era …

galette uovo

Galette ai peperoni e uova

Galette dal doppio volto: nascondono del prosciutto ed attirano con l’uovo Galette eccole che compaiono. Non è ancora tempo di vacanze, ma l’agenda si è dipanata, la calma estiva è arrivata. Manca solo una cosa: l’energia di buttarsi a capofitto nelle cose che amo. Vorrei disperatamente poter leggere senza correre, dopo pochi minuti, a prendere il telecomando. Vorrei passare ore tra lievitati e panna da montare. Niente da fare, questa calma interiore non c’è ancora. Non mi resta che arrendermi ai fatti: le vacanze sono ancora lontane e la mia testa lo sa, non si fa ingannare dal minor traffico. Dopotutto la mattina c’è l’attesa dell’autobus mentre la città si sveglia. Il pomeriggio, scoccate le cinque, rieccomi sul trenino di ritorno dal lavoro. Primo svago è la spesa che non può che mescolare acquisti sacri e profani. Eccola la pasta sfoglia del banco frigo. Mea culpa. Non le resisto quando c’è il capriccio, ma non l’ardimento di far tutto da me. E tra una sfoglia e l’altra ecco che compaiono loro: delle simil galette. Potrei …

Domiamo il Livarot

E’ stata una battaglia impari. L’ho comprato curiosa in Normandia e mi sono lasciata conquistare. Ancora abbindolata dal ricordo ho deciso di fargli posto nella tavola del Capodanno. Stavolta però ho scelto uno tosto, talmente tosto che seppur apprezzato ha richiesto del tempo per essere avvicinato a noi senza problemi. Non mi considero una persona schifiltosa, ma l’odore ardito, forte, pungente, invadente del Livarot mi ha messo in difficoltà. Questo ero un Livarot di carattere con persino una medaglia al collo data la sua qualità. Il Livarot è un formaggio di latte vaccino della Normandia. Viene proprio dal comune di Livarot ed è protetto dalla Appellation d’Origine Contrôlée (AOC) fin dal 1975. Lo riconosci per il colore della “scorza”, arancione e per quelle tre linee esterne. Queste non sono altro che un lungo nastro di Typha latifolia. E’ lei, con questo suo decoro, a dare il soprannome di Colonello al formaggio. Il formaggio più vecchio della Normandia ha un impasto molle, ma un sapore cocciuto come un Colonello. Per domare il carattere autorevole una sera …