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L’amaro e lo yoghurt

“Il gusto pieno della vita” Ma chi ci credeva! Amaro. Già la parola mi teneva distante. Perché mai l’amaro avrebbe dovuto piacermi. Era scuro, insondabile. Lo bevevano i “vecchi”, così l’adolescenza porta ad essere molto netti. Io sapevo cos’era la vita e non la volevo amara. Che credi! A quattordici o sedici anni si sa già tutto. Il carattere più che formarsi erutta sentenze. No, no e poi no. Niente amaro per me. L’arroganza poi si attenua placcata da ambizioni che richiedono sacrifici. Si attenua, ma ancora i pregiudizi galleggiano nei gesti. Se ti offrono limoncello o amaro, la scelta è ancora fin troppo facile. Avvicinandosi la soglia degli -enta quei pregiudizi diventano ricerca di nuovi sapori. In tutta quella fretta di crescere è come se avessi perso qualcosa. Gusti, sapori. Miraggi di momenti calmi e pacifamente noiosi della campagna. Li osservi e non ci credi. Mancano. Ribollono i ricordi. Uno brilla più dell’altro. Frenetica diventa la città. Desideri di calma guizzano qua e là. Vorresti essere capace di voler bene alla vita, la tua. …

Food Revolution Day 2013 e Barikamà

Oggi è il Food Revolution Day. Un giorno ideato da Jamie Oliver per ricordare l’importanza del cucinare e del mangiare sano. Diversi sono gli eventi organizzati in giro per il mondo, Italia compresa. Nel mio piccolo però mi piace parlartene. E tra una chiacchiera e l’altra sulla necessità di fermarsi ogni giorno a cucinare del cibo vero, sano e casomai anche etico, ti voglio far conoscere una bella esperienza come Barikamà. Quando mi sono avvicinata al cibo anche fuori dal supermercato, quando ho cominciato, seppur nella mia timidezza, a parlare ed ad ascoltare chi mi vendeva il cibo, mettendoci la faccio, ho scoperto un nuovo mondo. Ho imparato che tutto quello che il mio organismo digerisce nasce dal lavoro di qualcuno come me, che ogni mattina affronta la giornata e cerca di costruirsi una vita. La scorsa settimana grazie a The Rome Digest ho scoperto lo yoghurt Barikamà. E’ uno yoghurt. E’ il prodotto di una giovane azienda. Come recita l’etichetta si tratta di un “progetto di micro reddito gestito dai lavoratori africani di Rosarno …

I miei primi scones per Twelve Loaves

Non avevo ceduto al richiamo degli scones. Così presenti nel tè delle cinque del pomeriggio nei romanzi e noi sogni delle ragazze alla Jane Austin. Vittima del tè sì, ma dei suoi rituali femminili certo che no. Che credi! Io ero e sono una Jo di Piccole Donne. Eppure mi ritrovai un annetto fa ad un matrimonio in Irlanda. Nell’attesa del ritorno degli sposi dalla saga delle fotografie fummo intrattenuti da un ricco buffet a base di scones. Assaggiato uno, ne capii e ne capimmo il valore. Però mai entrarono nella mia cucina. Che credi! Io sono una biscottara con i fiocchi 🙂 Eppure arrivò la chiamata di Twelve Loaves. Ogni mese una sfida aperta a suon di pane. Per l’Aprile 2013 il tema sono le bacche. E subito a me sorse la voglia di fare gli scones con i cranberries. Così imparai come, puntando sullo yoghurt ed eliminando il burro, oltre che leggero l’impasto diviene morbido e capace di piegarsi ad ogni capriccio. Il perchè dei cranberries è presto spiegato. Sono una debolezza da …

Elogio del cocco

“Coooco Beeeloooo” Tra gli ombrelloni di tela blu e verdi si ergeva questo urlo, composto ed insieme testardo. “Coooco Beeeloooo” Una sola parola, un solo aggettivo. Nel vociare caldo e sudato della riviera friulana correvano bambini verso quel secchio di plastica azzurro. Accanto un cesto colmo di foglie e di quel “Coooco Beeeloooo“. Quanto lo volevo. Come ogni bambina che si rispetta avevo desideri e capricci che sotto il sole pomeridiano a volte rischiavano di scoppiare. Come ogni giovane mamma degli anni Ottanta che si rispetti, la mia era irremovibile. Niente spese inutili. “A casa abbiamo già  tutto“. Ma non il cocco. Uffi. Una volta, una sola volta, quel pezzetto di cocco fu mio. Quel sapore, nuovo, estivo, in qualche modo pulito, capace di placare capricci, l’ho ritrovato. Come ogni suocera che si rispetti, la mamma ha cominciato a mandarmi pacchi di doni. L’ultimo è stato sorprendente. Accanto a tovagliette varie, riviste di cucina, volumi dell’enciclopedia sul Friuli, ecco un paio di sacchetti. Ho capito subito che era passata a La Cjasalìne. E aprii uno …

Da La Cjasalìne alla tavola #8: Torta di polenta e grano saraceno allo yoghurt

Spesso è una delle prime torte che si impara a fare. Ricordo ancoro lo stampo che si metteva sul fornello e non nel forno per farla. C’era yoghurt ed olio a renderla particolare. Ero giovane, intrisa di scuola media, qualche patema esistenziale tra adolescenza e capriccio. Ma lei c’era di già. Quel lei è la persona che segue con Francesco La Cjasalìne. Con Laura ci si vedeva ogni pomeriggio d’estate, o quasi, tra un ritardo ed un’ansia di puntualità. C’erano i famosi cornetti che si intestardivano a non venire e c’era la torta allo yoghurt. Era quasi un marchio da brava donnina di casa farla e personalizzarla. Tra un bignè, dei biscotti magici e torte varie, ecco che a casa di una o dell’altra spuntava la torta allo yoghurt. Ora da grandi ci siamo ancora noi: io, Laura ed il resto del mondo. Qualche chilometro ci separa, ma un po’ alla Don Camillo e Peppone, mica ci lasciamo sole. Così per inaugurare il nuovo anno di post della serie Da La Cjasalìne alla tavola, mischio …