Torte

Food Revolution Day 2013 e Barikamà

Oggi è il Food Revolution Day. Un giorno ideato da Jamie Oliver per ricordare l’importanza del cucinare e del mangiare sano. Diversi sono gli eventi organizzati in giro per il mondo, Italia compresa. Nel mio piccolo però mi piace parlartene. E tra una chiacchiera e l’altra sulla necessità di fermarsi ogni giorno a cucinare del cibo vero, sano e casomai anche etico, ti voglio far conoscere una bella esperienza come Barikamà.

Quando mi sono avvicinata al cibo anche fuori dal supermercato, quando ho cominciato, seppur nella mia timidezza, a parlare ed ad ascoltare chi mi vendeva il cibo, mettendoci la faccio, ho scoperto un nuovo mondo.
Ho imparato che tutto quello che il mio organismo digerisce nasce dal lavoro di qualcuno come me, che ogni mattina affronta la giornata e cerca di costruirsi una vita.

La scorsa settimana grazie a The Rome Digest ho scoperto lo yoghurt Barikamà.
E’ uno yoghurt. E’ il prodotto di una giovane azienda.
Come recita l’etichetta si tratta di un “progetto di micro reddito gestito dai lavoratori africani di Rosarno a Roma”. Forse e giustamente Rosarno ti richiama alla mente una rivolta. Sì, una rivolta di quelli che a tutti noi prima poi è capitato di chiamare neri. Reagirono al ferimento di due “di loro” da parte di “alcuni di noi”.
Sarebbe facile ora parlare di razzismo, uguglianza, solidarietà.
No, non lo voglio fare. Voglio parlarti dell’Associazione di Promozione Sociale Barikamà.
E’ la vera risposta a tante parole.

L’Associazione è gestita da ragazzi africani e ha lo scopo di creare quel sostegno economico necessario a creare un’efficace rete di sociale per dare non solo fiducia, ma anche gli strumenti necessari per imparare l’Italiano e a conoscere Roma.
E’ una vera risposta questa attività. E’ nata dopo un anno dagli eventi che “quelli come me” hanno visto in tv. Un anno dopo erano già a Roma, sulla via Prenestina, nell’ex-Snia. Col latte del Casale Nibbi fanno yoghurt biologico.
Passo per passo stanno consolidando la loro attività. Si possono trovare in diversi mercati romani, il loro yoghurt fa parte di dirti GAS della capitale. Ed effettuano consegne a domicilio. Inoltre, c’è anche il modo di riconsegnare i barattoli di vetro che loro poi sterilizzano e riutilizzano.

A bordo di una bicicletta, pedalata su pedalata, si stanno facendo notare.
Suleman, Aboubakar e Cheikh sono dei giovani imprenditori che non se ne stanno con le mani in mano. Ulteriori dettagli li trovi qui. Inoltre su The Rome Digest trovi i dettagli di come un aperitivo romano ha aiutato recentemente Barikamà.

Sarà per lo yoghurt, sarà per il loro uso della bicicletta o per la loro sana caparbietà, sarà perchè li ho visti all’aperitivo organizzato da The Rome Digest…insomma per un miscuglio di ragioni oggettive e sentimentali, ho voluto farteli conoscere.
E per il Food Revolution Day ti suggerisco anche una ricetta col loro yoghurt, bello denso. Molto più simile come consistenza a quello che si trova all’estero. Io lo trovo ideale, oltre che a colazione, pure in cucina.

Per il Food Revolution Day ti suggerisco una torta che ha già avuto un bis a casa:

Ciambella alle fragole ed yoghurt Barikamà

2 uova
150 gr yoghurt Barikamà
160 gr zucchero di canna
130 gr farina 00 (più un cucchiaio di farina)
55 gr noci ( o nocciole, ho provato con entrambe)
mezzo cucchiaio di lievito per dolci
50 gr fragole

Ti suggerisco di cominciare preparando gli ingredienti.
Ossia trita non troppo finemente le noci (o nocciole) nel tritatutto.
Lava le fragole e tagliere a pezzetti.

Preriscalda il forno a 190°C.

In una ciotola lavora le 2 uova con le fruste elettriche.
Aggiungi lo yoghurt e continua a mescolare.
Unisci lo zucchero e lavora il tutto.
Pian piano amalgama la farina e le noci tritate, meglio se preventivamente mescolate col lievito.

Infine unisci le fragole. Ma attento a non usare le fruste elettriche. Ti consiglio l’uso di una spatola.
Versa nello stampo a ciambella.

Cuoci in forno caldo a 180°C per 40-50 minuti.
Fai la prova stecchetto prima di togliere dal forno il dolce.

Attendi che la ciambella si raffreddi e buon Food Revolution Day.
Pedalata dopo pedalata, qualcosa cambia.