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Mele in Challah

Non si finisce mai di imparare. A volte tocca cadere nelle banalità. Le frasi fatte sono difficile da dire, almeno per me, a loro preferisco il silenzio. Ma stavolta la devo dire. Twelve Loaves questo, anzi oramai lo scorso, mese ha lanciato la sua solita sfida. Stavolta Cake Duchess, Creative Culinary e Lifesafeast hanno suggerito di fare del pane arricchito con le mele. Io sono subito partita in quarta alla ricerca di qualche nuova ricetta e subito la mia agenda ha cominciato a riempirsi di piccoli e grandi impegni. Meno male che sulla mia strada ho incrociato Jasmine di Labna e con lei ho imparato a fare la vera Challah. Prima mi ero fatta bella con altre ricette, che credevo provenire da fonte sicura. Invece, Jasmine mi ha fatto capire come latte, burro, yoghurt non possono figurare in una vera ricetta ebraica per le feste. In quei giorni, si opta per la carne ed i derivati del latte e la carne non vanno mescolati. Nel suo post sul Challah al miele per Rosh Hashanah accennava …

Pane di fine agosto

Con l’armonia delle vacanze ancora nel sangue, ho aperto il frigorifero e salutato il mio lievito madre. Dopo le prime carezze fatte per rinfrescarlo è giunto il tempo dei dubbi. Quale pane è più adotto per un ritorno in cucina? Il mercato di Campo dei Fiori a portata di mano ha ravvivato il solito pane. Sarà che tendo ad essere come Paganini, così restia alla ripetizione. Sarà che nell’attesa del tanto preannunciato rinfresco di fine estate anche i più originali 🙂 si demotivano per qualche picco di ennesimo caldo. Non ho potuto che riaprire il libro della mie ricette di pane preferito e aggiungere qualche ingrediente fresco di mercato. La fame e la creatività si allettano con poco! Lasciando da parte il tono simil professionale, ti domanderi com’è possibile che una ragazza possa mettersi in testa di fare il pane ed accendere il forno prima dell’arrivo del fresco. Ognuno ha le sue manie. Stringere l’impasto, allentare la presa, aspirare a fare qualcosa di buono era l’unico modo che avevo per tornare alla dura dolce realtà …

I fichi nel pane

Capita di bighellonare in rete anche alle persone più serie. Succede poi che un post ti illumini e ti metta in azione in men che non si dica. Così leggevo Life’s a feast e ho scoperto Twelve Loaves. Jamie di Life’s a Feast, Lisa di  Parsley, Sage and Line Drives  e Lora di Cake Duchesse hanno pensato un evento mensile per le blogger e non. Quello che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia e scattare verso il mio lievito madre è stato il tema. Con Twelve Loaves si avrà a che fare ogni mese con i lievitati. Insomma, mani in pasta sempre. Ma vuoi che ad agosto con caldo che fa ci si metta a fare il pane? Certo, non mi conosci 🙂 Per agosto Twelve Loaves suggerisce di fare dei pani con la frutta estiva. Puoi metterla nell’impasto, come ripieno o come decorazione sopra. As you like. Frutta di stagione. Uhm. Che frutta uso? Li osservo e mi ricordo. Quanto li disprezzavo da bambina. Splash. Cadevano con quel suono sordo che ti lasciava immaginare …

Pomodori secchi ed olive nere nel pane

E’ il momento. Dopo il Danubio versione rossa della scorsa settimana, ora eccomi con un altro pane rouge. Stavolta però ho osato. Son partita senza meta. Pane, volevo impastare. Volevo qualcosa di diverso come spesso mi accade. Presi il mio fidato libro. Lo sfogliai. Le varie ricette di pane con le erbe, sì, beh,  mi piacevano ma non erano per me. E allora ricercai qualcosa di noto. Una di quelle ricette con note autografe 🙂 a margine. Scritte, spesso criptiche, furono perlustrate e poi scelsi. Scartai il pane alle erbe mediterranee, già provato, ottimo sì, ma non confortevolmente morbido come desideravo in quel momento di noia capricciosa. Neppure il pane ai semi di finocchio, di cui fui molto orgogliosa, placava la bisbetica che era in me. Poi l’illuminazione. La ricetta di base c’era. Il Pusstabrot. No, non sono impazzito. Non dico nomi a caso. E’ un pane bianco ungherese, che a dirla tutta io ho sempre trasformato. La ricetta non parla di pomodori secchi, olive nere, ma  non me ne preoccupai. Li aggiunsi, come in …

Lievito madre mon amour

Ossia eccomi nel pieno dell’entusiasmo trasmetto dal Slow Food Day di sabato scorso. Il mio compito era semplice: distribuire il lievito madre. Non so come, ma Andrea di Percorsi di vino ha pensato a me per questo compito. Ed io mi sono preparata. Ero incerta su chi mi sarei trovata di fronte. Ero pronta a tutto: entusiasmo, scetticismo, indifferenza. Son tornata a casa scattante come un grillo, persino pronta a raccontare tutto a quella mamma che ho convertito tempo fa al lievito madre. Un po’ di parole sul lievito madre, su cos’è, cosa serve, come si rinfresca, come si usa…spero di averle distribuite a quasi tutti. Mi ha molto divertito, senza cattiveria, invogliare la gente a prendere quei sacchettini. Tentare non nuoce, io ho provato assai col lievito madre. Sì, col lievito madre bisogna osare, tentare, provare come San Tommaso cosa vuol dire cambiare farina, come il ciclo delle stagioni incide sul lievito madre, provare i diversi approcci all’universo del lievito. Poche regole di base: