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scones inglesi

Scones inglesi: storia, ricetta e curiosità

Scones inglesi per golosi, curiosi e persino romantici Il viaggio alla scoperta degli scones inglesi comincia con un mare di domande capaci di esaurirsi solo al cospetto della ricetta presa in prestito da Nigella. Il primo più ovvio quesito è una solo: Da dove vengono gli scones? Scozia, ci sono pochi dubbi su questo. Sebbene oramai c’è chi dedica attenzione alla differenza tra scones inglesi ed americani, in realtà dovremmo parlare di scones scozzesi. Fortemente legati agli scones, quindi, sono gli scotch pancakes o drop scones, i quali sono ancora menzionati nei libri di cucina. Da dove viene il nome scones? Nacquero come Skone, parola che ha le sue radici nell’olandese schoonbrot. Schoonbrot letteralmente significava bel (schoon) pane (brot). Ma il termine potrebbe derivare anche dal gaelico sgon, ossia gran boccone. C’è, però, chi sostiene che prendano addirittura il nome dalla Pietra del Destino (Stone of destiny) dove i Re di Scozia venivano incoronati.

Cambiamenti tra istruzioni e legami

Legàmi e cambiamenti. Ci siamo. Le carte in tavola sono cambiate. Come sono cambiare le carte, alias il design? Se già conoscevi questo blog, da qualche ora avrai notato un non so che di diverso. Il nome è sempre quello, testardamente lo stesso, oggi più che mai. La grafica è cambiata a partire dal nome, là in alto, fino all’ordine con cui i post sono presentati. Scopri tutta l’home page, non essere timoroso. Scorgerai prima le Ultime Piacevoli Fatiche, ossia l’ultimo post scritto. Subito dopo ci sono i Libri in cucina. Si sappia amo leggere, libri di cucina inclusi. Qui troverai i post recenti che ruotano attorno ad una lettura, che spesso si trasforma in ricetta. Poi impazzisco per gli impasti, da cui puoi cliccare sui post di Pane & Co. Non disdegno neppure viaggiare (e tu?), quindi imperdibile è Viaggiando. E dopo tanta fatica è tempo de Il lato dolce. Infine, dissetiamoci con Questioni di birra, che tranquillo si allargherà anche agli Amari e spero ai Cocktails. Mentre se vuoi vedere il blog semplicemente …

Polenta morbida detta perfetta da Martha Stewart

Partiamo con una certezza: non c’è nulla di più buono della polenta. Eppure a farla perfetta ci vuole mestiere o Martha Stewart E’ facile scrivere un inno alla polenta. Può essere anche banale usarne la farina per farne una torta. Ma sarebbe una gran sfacciataggine affermare di fare la polenta perfetta. Può piacere la polenta morbida o tosta. La si può tagliare col filo o col coltello. Eppure la perfezione sembra più una questione personale che oggettiva. I ricordi mi dicono che la polenta perfetta la fa la mamma. Ho nell’istinto quel correre verso il mestolo di  legno, che è appena stato immerso nella grande pentola arancione per girare la polenta. C’è nelle mie vene più polenta che vanità. Eppure se chiamassi in causa il Santolo (ossia il patrino di battesimo) lui allerterebbe le più antiche tradizioni friulane e giungerebbe col filo per tagliare, a dovere, la polenta in tavola. Nonostante tali legami emozionali, i ristoranti si ostinano a giocare con la polenta morbida. Che avrà mai di speciale? Martha Stewart nella sua Scuola di …

Il gusto dell’Italia tra give away e ricette

Con gusto mi perdo tra impegni e give away Ci sono periodi molto intensi. Ci siamo! Sono nel mio picco di impegni: reali, mentali e psicologici. Il lavoro c’è, degli impegni extra si aggiungono proprio in concomitanza di una piccola fuga oltralpe. Sorelline ed amiche che si sposano. Stress che scalpita. Uff avrei bisogno di andare in letargo…o di viaggiare con gusto. Sarà anche per questo che mi son messa a sognare con Wonderbox. Dal 1 al 15 maggio 2014 si può partecipare al suo give away. Basta poco, come spesso accade con queste opportunità. Il resto lo fa il destino, il fato, chiamiamolo come vuoi. Per vincere Wonderbox, dal titolo “In Italia con Gusto” dal valore di 50 euro, bisogna andare sulla pagina Facebook di CupoNation. Cliccato Mi piace? Ora puoi immettere la tua email usando il modulo che spunterà sul tuo schermo cliccando qui. Dopo un po’ di minuti dedicati a scoprire CupoNation mi lancio in un revival del gusto dell’Italia. Il gusto si fa ricetta e ricordo Ovviamente parto da un caposaldo …

Fagioli neri e pitina

L’ingrediente speciale è lei, la piccola ed affumicata pitina. E’ giunta fino a Roma nelle mani di una di quelle giovani (ma sì, ancora giovani) professoresse italiane che non si arrendono. Lei, la Serena, si presenta come un’archeoprofessoressa. Poche cose la trattengono ed io ancora non le conosco. So che con la sua Panda gialla scava in giro per l’Italia, l’Europa ed il Vicino Oriente ogni estate. Perché lei non è una ciusi. D’autunno, inverno e primavera si insegna, d’estate si va a fare scavi archeologici. Se lo scavo poi concede ancora del tempo eccola in giro con la parte giovane (ma sì, ancora giovane) dell’Happy Family versione pordenonese, pardon versione Rorai Grande. La Elena e la Sara non l’abbandonano mica. Non c’è aria di bamboccioni neppure dalle loro parti. Questa estate sembra vadano a trovare l’Orso Yoghi. Così l’archeoprofessoressa con una trentina di studends (ed una suora che ha portato al pub) è arrivata in quel di Roma nell’unico fine settimana di pioggia. Non so per colpa di chi. Come si conviene alle brave …