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Pane con germe di grano

Che di pane son vittima si poteva intuire da qualche post. Che di curiosità sono ricca qua e là si capisce ugualmente. Ma che il germe di grano, così impalpabile, potesse colpirmi talmente, beh mi stupisco da sola. Leggevo germe di grano, wheat germs, in più di qualche ricetta. Non capivo esattamente cos’era o cos’erano. Lo relegavo nella sfera “salutisti in extremis” e “manie di gastrovittime”. Eppure quando lo scorsi là, sullo scaffale della mia erboristeria di fiducia, dove faccio compere per capriccio e necessità assieme, ecco che le ho dovute comprare. Pacchetto leggero. Qualcuno potrebbe acidemente definirlo di segatura. Eppure risulta ricco di vitamine (B, E), minerali (fosforo, magnesio), grassi, aminoacidi, acidi grassi insaturi, sostanze fitoattive e ha quel buon profilo proteico che suona niente male. Non da poco è l’appunto che aiuta a a migliorare la resistenza alla fatica fisica e l’efficienza mentale. Sia mai che l’intelligenza torni di moda? 🙂 Ma poi il gusto? Saprà di qualcosa questo germe non sbriluccicante? Posso testimoniare che son deliziose nel pane “adattato” del mio amico 🙂 Bernard …

Pane di segale con melassa

Il pane, cosa c’è di più buono del pane? A ben guardare però non tutti i pani sono uguali. Vuoi mettere quel pane di segale, scuro, morbido e saporito che si adocchia nei panifici teutonici da sogno? Io ho trascorso le mie vacanze di Natale assieme quel pane, ma non sono dovuta arrivare fino in Germania. Più che per le magie del web è stato possibile per le magie del sapere tramandato via carta. Si dice che carta canta. Effettivamente l’opera mastodontica di Bernard Clayton offre una così enorme varietà di ricette per fare il pane, che tentarne di nuove non è facile. Ma finora non è stato nemmeno facile non innamorarsi di uno dei “suoi” pani. Dopo il pane ai semi di finocchio, stavolta mi sono affidata a lui per il pane di segale, personalizzando qualcosa come da tradizione. La presenza della melassa scura in cucina, dopo i biscotti alla melassa, cacao e caffè, si è tradotta in questo pane di segale che è stato bissato, oltre che consumato, in pochi giorni fino a …

Pane coi semi di finocchio selvatico

Ci sono cose che mi fanno sentire orgogliosa. Per verità poche, perché voglio sempre di più, sopratutto quando si tratta di cose fatte da me. Non è modestia, né timidezza, né l’incontentabile bambina capricciosa che ancora aleggia in me. E’ solo voglia di qualcosa di perfetto, come nei sogni, perché se si fa qualcosa bisogna farlo bene. Stavolta però sono orgogliosa, felice che l’idea che avevo in testa sia diventata quel pane, nato da una ricetta di Bernard Clayton e diventato un pane alla Rossella. Il mio amico Bernard 🙂 aveva pensato ad un pane di segale speziato, io l’ho fatto diventare un pane ai 5 cereali con semi di finocchio selvatico e spezie. I 5 cereali vengono dal Molino Moras e sono una farina dalle diverse anime, quali farina 0, farina di mais, farina integrale. Il tutto attorniato da semi di sesamo e lino, fiocchi d’avena e d’orzo. Mentre il finocchio selvatico è stata una scoperta della giornata del biologico di qualche settimana fa. E per spezie qui intendo le spezie per il pan …

Belgio & Birre: ‘t Brugs Beertje

Sì, Belgio vuol dire birre. Ma dove bere a Bruges? Prima di partire ho fatto una non rapida ricerca online che mi portò a selezionare ‘t Brugs Beertje. Ottimo rating su Beer Advocate, locale non da turisti ma nel centro di Bruges. L’idea era all’arrivo di vedere velocemente la parata del Corpus Domini e poi prendersi lì una birra pomeridiana di benvenuto. Già scherzavamo sul fatto che saremmo stati i primi. La parata del Corpus Domini, però, passava giusto nella strada da cui iniziava Kemelstraat, quindi impossibile arrivare al numero 5. Le alternative erano chiedere di farci strada a un legionario romano, a Cristo o a un cammello.

Superwhites 2011

Ed ora manca un anno intero a Superwhites 2012. Son da poco uscita da Superwhites 2011 a Roma. La mente  non è proprio lucida, ma i mezzi pubblici han ben sopperito a questa allegra ovattata atmosfera che si è creata in poche ore nella mia mente. Superwhites 2011 per me ha significato: incontrare amici, salutarli di fronte ad un calice a un toc di Montasio, scoprire nuove etichette ed innamorarmi del Picolit 2008 degli Ermacora e quella curiosa infatuazione per i vini Bressan. Andando per ordine. Siamo arrivati in tempo utile per essere tra i primi non addetti ai lavori a varcare la soglia. Subito abbiamo salutato Andrea Petrini, Paolo Mazzola e Max, ma anche Pareti di Zucchero,  ma i vini in ordine temporale e con diversi gradi di coscienza son stati: