Eventi, Friuli, Vino

Superwhites 2011

Ed ora manca un anno intero a Superwhites 2012.

Son da poco uscita da Superwhites 2011 a Roma. La mente  non è proprio lucida, ma i mezzi pubblici han ben sopperito a questa allegra ovattata atmosfera che si è creata in poche ore nella mia mente.

Superwhites 2011 per me ha significato: incontrare amici, salutarli di fronte ad un calice a un toc di Montasio, scoprire nuove etichette ed innamorarmi del Picolit 2008 degli Ermacora e quella curiosa infatuazione per i vini Bressan.

Andando per ordine. Siamo arrivati in tempo utile per essere tra i primi non addetti ai lavori a varcare la soglia. Subito abbiamo salutato Andrea Petrini, Paolo Mazzola e Max, ma anche Pareti di Zucchero,  ma i vini in ordine temporale e con diversi gradi di coscienza son stati:

1 – Un Friulano di Felluga Marco che è stato un ottimo avvio alle danze con suo carattere composto, che non ha sovrastato le seguenti degustazioni

2- La Tunella perchè amata e perchè incontrata per strada. Io mi son fermato al Biancosesto 2009, ma la Cavia ha osato oltre bissando con il Friulano 2009. I primi amori non scordano mai 🙂

“Mi sembra giunta l’ora di assaggiare qualcosa di friulano”
“Pensi sempre a mangiare…A ore 12 trovi del kren, tu che lo ami”
“Kren, no grazie”

“Ma ti vedo con del kren su quella tartina”
“Questo è buono e leggero, provalo”
“Lo proverò insieme al prosciutto cotto”

“Il prosciutto è spettacolare”
“E pure il kren”
“Hai ragione, sembra quasi un kren fresco, sa veramente di radice”

2 – Malvasia 2008 di Edi Kante che ha cominciato ad incuriosire le papille gustative, un vino con un suo carattere.

3 – Vitovska 2008 sempre di Kante che ha sorpreso quale mia prima Vitovska. Della serie, voglio impare di più di Vitovska

“Ma cosa stai bevendo?”
“Vitovka”
“Che?”
“Vuoi provarlo?”
“Solo un sorso”
“Uhm”.

4 – Finalmente Collio 2009 di Keber Edi, non banale e non scontato

5 – Bressan, è il suo tempo. Intanto, un assemblaggio nella veste di Carat 2006. Signore, complimenti, lei ha stuzzicando i miei gusti…complimenti anche per quel sentore di sigaro che è arrivato al mio naso e quel tocco di friulano nella sua voce che insieme mi han sedotto.

“E’ ora di un po’ di Montasio”
“Prova quello fresco è perfetto”
“Io ho provato quello a 6 mesi”
“Mi ci fiondo”
“Buono veramente, mi fa tornare alla mente la mia prima gita nella latteria…ma quella fuori dal paese. A C. c’erano due latterie”
“Gnam”
“Dicevo, ce ne erano due. Una in paese verso cui pedalavano con i cit gli uomini e le donne ogni sera col latte. E una fuori dalla vallata. Lì ho fatto la mia prima gita. Ho ancora nella memoria il sapore delle strisules”
“Strisules?”
“Sì, formaggio fresco, al primo stadio. Beh forse non è la definzione adatta. Ma è talmente fresco, succoso, una bontà”
“Beh, io andrei su qualche altro vino”.

6 – Poi mi son buttata su assaggi dettati dai nomi quasi famigliari quali il Sauvignon De La Tour 2009 di Villa Ruzzic, che ha distolto il gusto dagli altri assaggi in maniera netta e che ha richiamato alle papille gustatative il wonderful day of Friulano di un paio di anni fa.

7 – E poi Torre Rosazza, nome quasi casaligo, con il suo Ronco Masiero 2009, niente male e per niente banale.

8 – Il naso, poi, si è lasciato sedurre fino alla gola dalla Ribolla Gialla 2010 di Primosic che finì nel bicchiere della Cavia. Veramente deciso nel suo bouquet.

“Ci stavamo per dimenticare del Prosciutto di San Daniele”
“Sia mai”

9- E poi via ai dolci. Appena scorta la voce Picolit, mi son lasciata sedurre da Ermacora ed il suo Picolit 2008. Veramente un  Picolit dolce, con un crescendo di sapore, la gola ha assaporato la polpa evoluta nel tempo degli acini. La Cavia mi ha pure fotografata nella mia estasi. Ed io ho pensato: “Non mi vedrai mai così beata come ora” 🙂 Signori, quello era il mio vino, il mio vino che si conquistata il posto d’onore, o quasi, tra i miei preferiti.

10- La degustazione di Picolit è proseguita col Picolit 2008 di Coos. Subito a vedere l’etichetti mi è saltato alla mente L’Oro del Ramandolo 2010. Subito, però, ho decretato per gusti personali la vittoria di Ermacora. Solo gusti, non perfezione. Qui l’aroma era netto, deciso, non dolce. Ma parlo da non esperto, parlo solo da libera appassionata.

“Scusa Cavia, ma ho sentito bene? L’Udinese sta vincendo?”
“Aspetta che origlio…Sì, state vincendo”
“Allora, siamo quarti!!!”
“Beh, terzi finchè non vince il Napoli”
“Potrebbe sempre perdere”
“Campanilista :)”
“Ah, l’Udinese…vabbè non ti tedio col mio campanilismo. Comunque Alè Udin”

11 – E fu il tempo del Picolit Passito sempre 2008 de La Sclusa. Qui il gusto era ricco, ma era gusto quasi si buccia più che di polpa come l’Ermacora. Complimenti, ma i miei Superwhites 2011 rimangono appanaggio di Ermacora.

12 – Credevo di aver finito con i Picolit, ma spuntò una bottiglia sul tavolo di Rocca Bernarda. Niente male, sia mai ai Superwhites.  Certo avrebbe meritato di beccarmi più sobria.

“Un’ultima fetta di salame, me la concedi?”
“Certo e ti seguo”
“Veramente fresco, morbido, ma sospendo ogni giudizio a sto punto della seduta”.

13- Nel mezzo, ho voluto, prima di concludere, sconfusionare l’ordine di bevuta e concedere un angoletto a Jermann. La Cavia ha scelto la Ribolla Gialla 2009 ed io il Capo Martino e  le sue uve atoctone, 2008. Dal canto mio ho natato la particolarità delle uve e ho deciso un approfondimento futuro.

13- Per concludere da Bressan col Verduzzo Friulano 2006. Verduzzo secco, notare bene. Ecco, qui ho capito che avevo raggiunto il mio apice di bevuta. Bressan, sarai mio alla prossima occasione, perchè il tuo Carat promette, per me, molto bene.

Al Superwhites 2012 e a un 2011 Friulano Inside 🙂

Nel frattempo, si consiglia la lettura di Tutti ai Superwhites 2011, Alla Ricerca del vino perduto e Vitigni friulano scomparsi o quasi e sopratttutto Picolit vino “da delizia”.
Inoltre c'è il post dell'affidabile e professionale Percorsi di Vino.