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ciambella al succo di frutta

Ciambella al succo di frutta

Ciambella al succo di frutta: i mille volti della ciambella all’acqua di Anna Moroni. C’era un tempo in cui le blogger (o chi per loro) avevano perso la testa per la ciambella all’acqua di Anna Moroni. Anche la sottoscritta cedette alla tentazione di quella torta senza burro né latte e che chiedeva solo acqua. In questi giorni caldi di luglio sono tornata a lei, mentre stendevo pigra gli appunti del bel dibattito tenutosi al Festival Caffeina di Viterbo. Ma se quegli appunti sono ancora incompleti, la ciambella no. Si è tramutata in una ciambella al succo di frutta. Nel fare la ciambella al succo di frutta ho unito il mio passato col mio presente. Dal passato avevo la testata ricetta della Ciambella alla birra (weissbier), per la precisione. Dal presente avevo il Nettare Misto Bosco dell’Azienda Agricola Reda Giuseppina di Vitozzetto (Viterbo). A Roma quel nettare è arrivato grazie a Squicity, un sito di e-commerce di prodotti laziali creato, animato e diffuso da giovani e determinati agronomi, come Alfredo e Mauro (e non solo). A …

Victoria sponge ai mirtilli con creme de cassis

Victoria sponge ai mirtilli fa 39 anni? Quando ci vuole, ci vuole. Parlo del punto di domanda. Ogni certezza è scomparsa, assieme al bisogno di averla, da quel giorni in cui mi sono svegliata zia. Non mi prendo sul serio neppure io. Non mi interessa. Ogni cosa ha cambiato la propria dimensione. Il grande si è fatto piccolo, il piccolo è diventato grande. La gioia imperversa ovunque da un messaggio di whatapps ad una fotografia con un pargolo (bellissimo) che dorme. L’età che è in me, quella che aumenta anno dopo anno, ha imposto di trovare almeno un punto fermo a cui aggrapparsi. Serviva un’entità capace di resistere al turbino esistenziale di queste ore. Insomma, non potevo far altro che puntare su un classico come la Victoria Sponge. Classico ma non immutabile. E’ stata trasformata come solo Oliviero poteva: Victoria Sponge ai mirtilli con creme de cassis per la zia 39enne. Mi sono svegliata zia con un bell’anticipo. Ben tre settimane, ma non tanto da farmi evitare di prenotare per la data attesa il biglietto del …

Beer scones ossia i più rapidi beer cookies della storia

Biscotti o scones: la birra c’è. La voglia di birra fa strani scherzi. Il desiderio dei più rapidi beer cookies della storia del food, mi ha portato a creare i Beer Scones. Gli scones mi stanno oramai insegnando a vivere. Con loro creo il mondo goloso in un lampo. I toni non sono esagerati. I beer scones lasciano il segno durante un aperitivo, ma anche come rapido stuzzichino nel corso di una pigra giornata. Impareggiabile la gioia di arrivare a casa dal lavoro, col solito bagaglio di stress e rimostranze, ed allungare la mano verso uno (o due o tre :)) beer scones. Al primo morso si spezza l’incantesimo della stanchezza che alle 19 appare infinita. Un beer scones è via: parte per il lato ridanciano della giornata. Non è neppure necessario spezzarsi la schiena per farli. Andiamo passo passo al dunque. Non c’è ricetta che nasce senza affondare le sue radici in qualche intuzione altrui. Per i beer scones un immenso debito di riconoscenza lo devo a The Beeroness e a Heidi Swanson di …

scones inglesi

Scones inglesi: storia, ricetta e curiosità

Scones inglesi per golosi, curiosi e persino romantici Il viaggio alla scoperta degli scones inglesi comincia con un mare di domande capaci di esaurirsi solo al cospetto della ricetta presa in prestito da Nigella. Il primo più ovvio quesito è una solo: Da dove vengono gli scones? Scozia, ci sono pochi dubbi su questo. Sebbene oramai c’è chi dedica attenzione alla differenza tra scones inglesi ed americani, in realtà dovremmo parlare di scones scozzesi. Fortemente legati agli scones, quindi, sono gli scotch pancakes o drop scones, i quali sono ancora menzionati nei libri di cucina. Da dove viene il nome scones? Nacquero come Skone, parola che ha le sue radici nell’olandese schoonbrot. Schoonbrot letteralmente significava bel (schoon) pane (brot). Ma il termine potrebbe derivare anche dal gaelico sgon, ossia gran boccone. C’è, però, chi sostiene che prendano addirittura il nome dalla Pietra del Destino (Stone of destiny) dove i Re di Scozia venivano incoronati.

I brownies dell’Artpark

La ricetta dei brownies dalle pagine di Ruth Reichl ad un apertivo tra amici: una gustosa storia di cucina Ruth Reichl è un nome conosciuto non solo dagli appassionati di cibo. Chiamali foodies se vuoi. Il c’era una volta di questo post è iniziato con La parte più tenera, con cui recentemente Il Corriere della Sera ha lanciato una collana di libri sulle Storie di Cucina. Dopo il battage sui social media ed il web, non ho potuto che sfogliare, leggere e sottolineare i ricordi di Ruth Reichl. Chiamala dolce ossessione se vuoi. L’autunno distillato in un cucchiaio, l’eco di un ricco brodo di pollo, la carne profusa dell’aroma di vino, la citazione di Lawrence Durrell sul sapore antico delle olive, hanno lasciato spazio ad altre orecchie sulle pagine di carta del romanzo biografico di Ruth. L’ultima, in particolare, stava diventando un mio chiodo fisso: i brownies dell’Artpark. Impossibile non desiderare dei brownies al cioccolato così- Non sono una patita di brownies, pur apprezzando il fatto che si colorano di cioccolato fuso. Non ero una …