Month: Maggio 2012

Il pranzo degli sposini

Come tornare alla normalità? Come lasciarsi alle spalle le emozioni dei festeggiamenti e i ricordi fatati del viaggio? Tornando a tavola. Al nostro tavolino da salottino, nella casetta a Roma. Come ogni sabato, se Mariarosa al mercato se ne va, noi la seguiamo. Carciofi e fragole compriamo aiosa. Poi al signor frigo ci rivolgiamo e ecco arrivare il salame affumicato di Sauris Wolf ed il formaggio ai probiotici Di Bidino, tal Ciambello. Armati di tutto punto, dati gli ingredienti disponibili, ecco cosa la sposina fa trovare al maritino, che ha apparecchiato il tavolo:) . Il giorno prima aveva già operato il miracolo del pane. Primo pane impastato con la fede: pane cafone con un terzo di farino di segale, poi per il resto la ricetta è stata seguito passo passo. Impasto molto morbido e leggermente appiccioso al termine della lievitazione di 20 ore, ma dalla cottura è emerso un pane morbido, che nel portapane regalo di nozze ben ci sta. Ma ancora meglio sta a tavola.

Bodega Guzmán

Andalusia…nel cuore. Avevo promesso che sarei tornata a raccontare il nostro viaggio di nozze dal punto di vista del cibo. Si era partiti con la voglia di cercare posti semplici, veri. Niente ricerca forsennata dei locali più trendy dove il cibo diventa sapiente rielaborazione. Abbiamo trovato la nostra Andalusia tra le viuzze di Cordoba. Nel cuore della Juderia. Ne parlava anche Lonely Planet, ma l’incrociammo durante la prima passeggiata durante una  calda domenica. I turisti striminzivano i viottoli del centro storico, volevamo scappare da loro. Ma ci trovavamo tra loro. Un odore emerse. Era vino. Come se qualcuso pigiasse l’uva. Vino rustico, vino della zona. Scorgiamo un portone. Azzardiamo due passi. Anziani del posto e qualche turista, più inglese che altro. Muri e pavimenti che erano stati a braccetto col tempo senza che l’oste avesse perso nel frattempo la sua vitale ed insieme discreta  energia.