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Hotel Butterfly: un invito a perdersi tra cibo, musica ed arte

Hotel Butterfly: un nome che svela la poesia, ma cela i piaceri di uno spazio tra cibo, musica, arte, tattoo e giochi vintage. Non resta che incontrarci nella serra tropicale del Guido Reni District.  Un nuovo locale a Roma rischia di essere una rondine ritardataria, che non fa più primavera. A meno che quella rondine non giunga in un giardino incantato. E sappiamo quanto Roma, seppure magica, è decisamente disincantata. Da lunedì 29 Maggio 2017 quel giardino incantato ci sarà. Lo troverai all’Hotel Butterfly. Nome creativo, location creativa. Quella Butterfly aprirà le sue ali sfiorando il Maxxi, l’Auditorium e soprattutto il Guido Reni District. Eppure alcuni lo continuano a chiamare quartiere Flaminio. Nome creativo, accoglienza creativa. La parola Hotel può fuorviare. Non ci sono letti dove dormire. Non c’è spazio per la noia. Cibo, musica, arte, design e pure quel toccasana dello shopping: sono questi i lussi ed i vizi che l’Hotel Butterfly asseconda.

Andare a Lisbona perché…

Ci sono almeno 10 motivi per andare a Lisbona. L’ho scoperto durante quattro giorni in dolce e gustosa compagnia. Prova a dire Lisbona e vedrai cosa succede. Nei giorni che precedevano la mia (anzi nostra) partenza le risposte erano sempre “Stupenda. Vorrei tornarci” oppure “Beata te. Voglio tanto andarci anch’io“. Sembrava proprio che Lisbona fosse una tappa irrinunciabile della vita di ogni viaggiatore. E questo mi dava una certa ansia. Non volevo crearmi aspettative eccessive. Invece…invece ora mi unisco al coro dei “Stupenda. Vorrei tornarci“. Perché? Per 10 motivi. Cosa ho trovato a Lisbona? Perché andare a Lisbona? Comincio con un post serio a raccontare la capitale portoghese. Gli indirizzi li svelerò prossimamente, per ora solo qualche assaggio qui e su Zomato (il mio quaderno degli appunti in fatto di locali).

La (ri)carica dei 38 anni: tirar fuori la voce

La voce: la tua, la mia, quella che è bloccata dentro   Anche i tuoi genitori ti registravano mentre ripetevi le prime poesie imparate a memoria o ancora prima mentre canticchiavi i ritornelli imparati alla scuola materna? “Se parliamo indiano non ci capiamo più ” queste sono state le mie prime parole immortalate per l’eternità. Ho scoperto così il suono della mia voce. “Chi diamine è quella? Uhm un’antipatica. Mi sembra una precisa, permalosa e persino vanitosa. Chi si crede di essere?” Sì, da lì ho imparato che sembro proprio una pedante e perfettina creatura. No,no, la voce non fa per me. Non parliamo poi di intornare una canzone. Negata proprio. Lo diceva pure la nonna. “Io sì, che con la mia voce avrei potuto avere un’altra vita” ripeteva. La mia Voce però l’amo. Sì, odio la mia voce, vivo per la mia Voce. La mia Voce la posso prendere tra le mani: nasce quando la penna incontra la carta o i polpastrelli danzano sulla tastiera. E ricordo pure il dolore del mignolo sulla vecchia, …

Cultura e cibo a Granada

Granada. Una città che ci ha accolto all’ora di punta. Una miriade di bambini che uscivano dalle scuole. Un mare di “perdona” mentre noi ci avventuravamo direzione albergo con bagagli al seguito. Eppure tutta quella pazienza, mischiata al caldo e alla fame, ha avuto un suo perché. Alhambra, Bodega Castañeda, Albaizìn, Bodega Castañeda, anima gitana, Sierra Nevada, Bodega Castañeda …e ho detto tutto. Storia, vermut, memorie arabe, Muñana, chitarre gitane, Pedro Ximenez. E ho pure detto troppo. Ecco un piccolo album fotografico di una quattro giorni a Granada nel mentre di un viaggio di nozze. Tutto vero, tutto sognato, tutto assaggiato, tutto nella memoria.

Taste & Match: Plumcake e Passito di Lacrima

Taste & Match: non sarà un’avventura…ma di sicuro un’allegra serata. Otto foodblogger si sono messe in gioco, sotto la supervisione di un fantamatico ma competente @FernandoWine di Winexplorer. Otto ricette e otto vini, tutti da abbinare, tutti da scoprire. Nel mezzo gli inviati di Fernando che con agilità inimmaginabile si sono alternati ai quattro tavoli dedicati a vini. Il popolo romano, nonostante il ponte, ha risposto alla grande raggiungendo quasi la soglia massima consentita. Con Giulia di Pareti di Zucchero mi trovavo al tavolo dei dolci. La competizione era grande, i cannoli di Giulia mi sfidavano minacciosi, oltre che golosi. La squadra dei dolci era ben rodata da una settimana e più di intense, allegre, leggiadre email avevamo tentato di combinare i nostri dolci non solo con i vini, pardon passiti, ma anche tra di loro. Spero che tu c’eri al Mind abbia colto il nostro entusiasmo. Non puoi immaginare la gioia di una foodblogger di ricevere un’occasione del genere. Io, 35enne, con un passato 🙂 tra Udine, Ginevra, Milano e Roma, con un lavoro …