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10 ricette per i Mondiali 2014: pronti per gustare il primo calcio?

Tempo di Mondiali 2014 ? Tempo di recupare dal quaderno delle ricette meglio se veloci da farsi. I Mondiali 2014, quelli di calcio per intenderci :), li fanno in Brasile. Gli orari si fanno anche strambi a volte. Non so te, ma mi aspetto di dormire durante alcune partite. Per quelle partite di calcio che ci vedranno in piedi ed affamati, oltre che tesi, urge qualche idea. Le mie 10 proposte di ricette per i Mondiali 2014 sono: Muffin alla paprika dolce casomai assieme ad una Pilsner. L’impasto non è quello classico dei muffin, ma di una torta salata francese. Ti assicuro, in 30-40 minuti sono pronti per essere mangiati; Bocconcini di pane con le olive, se si vuole sfruttare il potere della lievitazione; Insalata di lenticchie con aringa, per svecchiare l’idea della pasta fredda; oppura dell’insalata con Quinoa; Pan con tomate non per tifare Spagna, ma per una bruschetta diversa dal solito; Prugne e lardo di Colonnata per stupire senza fatica; Frittata con tapenade, la vecchia e cara frittata può essere personalizzata all’infinito; per …

Quanto smart è la crema di fagioli

…riusa, riduci, risparmia, rifletti, riponi, rispetta e ricorda. Un mantra che fa al caso mio. Ben si adatta a questa vita che corre, accumula, desidera e appunto ricorda. Spesso tutto questo si trasforma in cucina in stupore quando tocca gettare con riluttanza quel resto del pranzo  o quella fetta di dolce fatto con tanto amore, ma che gli impegni quotidiani avevano relegato in un piatto nascosto. Presa da questo mantra non ho potuto che reagire vedendo che quell’ottima insalata di fagioli bianchi sonnecchiante in cucina. Doveva essere il mio pranzo della domenica, ma a volte il marito vuole che tu vada dalla suocera. Poi però lui fa lo schifiltoso il lunedì o potrebbe farlo, a seconda dell’umore. Umore che tu però non puoi conoscere prima. Così mantra-invasa ho pensato bene di ripetermi …riusa, riduci, risparmia, rifletti, riponi, rispetta e ricorda. In vista di un aperitivo a suon di birra in terrazza, impavidi di fronte al vento, cercai di essere altrettanto impavida verso il destino di quei fagioli. …riusa, riduci, risparmia, rifletti, riponi, rispetta e ricorda. …

Da La Cjasalìne alla tavola #4: Quinoa time

Nome strambo. Sulle labbra diventa quínoa o quínua. Apparenza quasi timida. Ti ritrovi tra le mani tanti piccoli grani. Tondi, bianchi, minuscoli rispetto al miglio, quasi simili al cous cous. Ma noi non ci lasciamo intimorire dalle novità, vero? Dopotutto la rubrica Da La Cjasalìne alla tavola è nata anche per questo: provare, scoprire e riscoprire. Ed oggi tocca alla quinoa. Non è cereale, non è legume. Suoi parenti stretti sono gli spinaci e la barbabietola. Credici. Appartiene alle alla famiglia delle Chenopodiaceae, più banalmente è un’erbacea annuale. Cresce e cresceva sulle Ande e per gli Inca era la madre di tutti i semi, che in dialetto locale 🙂 si diceva chisiya mama. Ne esistono diverse varietà. La gamma dei suoi colori passa per il bianco e prosegue per il rosso e persino il nero. Ammetto di avere appena comprato a Londra della quinoa rossa, per la solita curiosità femminile senza limiti.

Farro e fantasia

“Buona” e via verso un’altra forchettata. “Buona…buonissima” Stavolta a parlare non è la Cavia, ma un’amica durante una cena tranquilla da me…oops noi. “Veramente primaverile…buona” e sana aggiungerei. Le ricette che mi nascono dal mercato mi entusiasmano sempre e stavolta han colpito anche qualcun’altro e un qualcuno veramente competente in fatto di sapori e veramente incorruttibile. La ricetta te la do, ma prima ti invito a farla con calma. E’ una ricetta slow, che puoi velocizzare quanto vuoi. Eppure il mio consiglio è di seguire il ritmo pacato di un pomeriggio tranquillo, farsi convincere dai raggi del sole che per ogni cosa c’è il suo tempo. Lasciarsi andare alla pigrizia del fare qualcosa per il gusto di viverlo istante per istante.

Insalata di tofu, daikon e rapa

O meglio, o cime di rapa. Mariarosa va al mercato va, ma anche Rossella 🙂 ci va. E me ne torno sempre con qualcosa di nuovo. Stavolta ho visto il daikon e l’ho preso. Passeggiando verso casa sotto il sole primaverile di Roma ho pensato a cosa farne. Sapevo che è ricco di vitamina C, sopratutto da crudo, e che ha un sapore più acceso in punta e meno nella parte della radice verso le foglie. Però, guarda tu, non l’avevo mai usato. Come spesso accade c’era anche da sfruttare le risorse del frigorifero. Nulla si crea, nulla si distrugge, quindi tanto vale gettare il meno possibile nella spazzatura. Così il tofu, il gambo di un broccolo romano e le cime di rapa e erano gli altri ingredienti comprati giorni addietro che recriminavano un po’ di attenzione. Nuovo, vecchio e fantasia…incredibile a dirsi è uscito un piatto molto gradito pure alla Cavia.