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Crostata alle mele

La felicità tutta in una fetta di crostata alle mele. Ehi lo sai che i piccoli gesti contano. Nooo, non mi dire che te l’hanno già detto (in molti)?! 🙂 Sul fronte dei dolci fatti in casa sono un po’ capricciosa, lo ammetto. La Cavia chiede e sogna il bis dell’Anne Torta, desidera i waffle tanto che mi ha regalato il necessario per farli, ambisce persino a qualche crostata in più. Grazie a mele Val Venosta l’ho accontentato. Non è che noi donne dobbiamo fare solo quello che piace alle Cavie. Un po’ di impertinenza tocca anche a noi. Se poi questo sano egoismo ci porta a farli felici, siamone fiere. Rimarchiamolo. Scriviamolo nel blog. La crostata sarà una delle cose più banali, ma di certo esistono varie versioni di pasta frolla o sablè. Nella mia piccola ricerca della perfezione ho voluto affidarmi a Bea’s of Bloomsbury. Finora non mi ha mai delusa. Per il ripieno ho presto le mele e ne ho fatto tesoro. Con un pizzico di ispirazione normanna ho dato alle mele …

Plumcake con nocciole e cioccolato

Chocolat ha lasciato un segno. Stavolta quel segno è diventato plumcake. La domenica pomeriggio va onorata con una ricetta. Nè complicata, nè pretenziosa. Deve “solamente” ambire a creare il calore ed il sapore di casa. Ma la casa ha mille volti, da una bella villa veneta fino ad un monolocale di 35 metriquadri. Le dimensioni non si riferiscono a nulla di preciso 🙂 Piccola o grande, casa è casa. Perchè sminuirla? Perché allora sminuire il valore della ricetta di Bea’s of Bloomsbury dell’Almond Tea Cake? Se le almond, mandorle, non ci sono, non ci formalizziamo neppure. Se del burro vogliamo farne a meno, mica siamo obbligate a dirglielo a Bea. Meglio il cioccolato fuso del pesante burro, non trovi? E lo yogurt greco ben può essere bandito in favore del kefir. Ogni casa ha le sue regole ed ogni dispensa va ascoltata per quello che ha. Perchè sminuirla? La domenica pomeriggio è fatta di poltrose certezze. Tutto conta, anche la trama più banale finché tiene compagnia. Nulla va sminuito. L’esistenza è fatta anche della necessità …

Devil food cake

Devil food cake o Angel food cake? Ossia vogliamo stare a sentire il diavoletto che è in noi o abbandonarci alla delicatezza angelica? In parole più spicciole: cacao or not cacao? Io ho deciso, quest’anno voglio essere dolcemente cattiva. Sarà che in casa sento ancora la magia di Chocolat, del libro bada bene. Joanne Harris ha veramente stravolto le mie abitudini da lettrice. Da mesi oramai mi ha convertito (anche) alla letteratura piacevole, quella che ti rimette in sensto con la sottile magia della vita di ogni giorno. Ed è quell’ogni giorno l’ingrediente che abbonda qui. Così dopo la torta alla vaniglia perfetta non ho resistito al richiamo del cioccolato e ho ancora seguita Bea’s of Bloosmbury in cucina. E neppure a Angel di Baking Cakes in Kigali  di Gaile Parkin. Prima però di questo una fetta di torta per tutti: me, te ed Angel. La torta mi ha convinto non da subito, come fu per Chocolat e la storia di Angel. “Devil Food Cake: ma cosa avrà di speciale? C’è il cacao, il burro, …

La torta perfetta alla vaniglia seconda Bea

Un anno nuovo va avviato con la marcia giusta. Quest’anno ho solo un paio di buoni propositi: osare, osare, osare e fare, fare, fare. Osare facendo e facendo il meglio. Cara modestia mi servi ancora, ma non mi devi frenare. Così sfogliando quel regalo speciale fatto dalla sorellina, mi sono persa tra le torte di Bea’s Bloomsbury. Scegliendo da che parte cominciare mi è bastato leggere l’introduzione. Per Bea è la torta alla vaniglia perfetta, quella di cui fidarsi e da cui partire per costruire altre torte speciali. Da qui dovevo cominciare e comicio: dalla perfezione della semplicità. Quadrato questo cerchio esistenziale, ora posso sentirmi ancora da Bea. E sì, signore e signori, io da Bea ci sono stata nel mio viaggio speciale del 2012. Sottilineo mio, perché nello stesso anno ho vissuto anche la mia luna di miele. Ma quel viaggio a London anche da Bea era mio, un anniversario per festeggiare consapevolmente il fatto che tenendo duri i denti, sperando, con un pizzico di fortuna (e un paio di botte di c…o) si …

E fu #myspeciallondon

Fu, passò, rimane. L’ho atteso a lungo questo  #myspeciallondon. Per me era un sorta di anniversario tra me e qualche giorno decisamente particolare e decisivo della mia vita. Ma veniamo alle cose importanti. Sono stati dei giorni speciali. London è sempre London: immensa, vivace e solitaria assieme, ricca di incontri, carica di novità. Non la vedevo da un po’ e lei è cambiata. Qualche libreria in meno, molto cibo e buon cibo in più. Ho pensato a lungo come raccontarti tutto questo. Alla fine ho scelto. Ti racconto le persone, sono loro l’anima di tutte le cose. Sguardi, parole, gesti, attimi: così le persone comunicano. Così le voglio ricordare. Sensazioni…ecco cosa sono quelle che seguono. Fugaci o permanenti hanno permeato la #myspeciallondon.