Month: Ottobre 2012

2nd Annual Great Food Blogger Cookie Swap

Quasi mi vergogno a dirlo, ma Natale si avvicina. Mi vergogno molto meno a dire che anche quest’anno i foodblogger e non solo loro possono partecipare al più grande scambio (swap) di biscotti del globo 🙂 Anche noi italiani possiamo ora partecipare. Il meccanismo è semplice e l’anno scorso ha funzionato a meraviglia. L’iniziativa è nata, infatti, nel 2011 su idea di Lindsay di Love & Olive Oil e di Julie of The Little Kitchen. Grazie a loro ben 600 bloggers si sono attivate ed oltre 22.000 biscotti sono stati scambiati. Quest’anno si replica. Il primo passo è l‘iscrizione da farsi entro il 5 novembre. Quest’anno c’è però una novità. L’iscrizione deve essere confermata con una donazione, da farsi online, di $4 a favore di Cookies for Kid’s Cancer. Una volta che ti sei iscritto/a, ti arriverà un’email di conferma. Questa ti chiederà di effettuare la donazione e ti invierà sul sito di Amazon per il pagamento. Effettuato questo riverai un messaggio rinfrancante sullo schermo: Success! Raggiunto questo traguardo è tempo di aspettare il … Il …

Da La Cjasalìne alla tavola #5: l’incantesimo dei biscotti

“Con questi biscotti domani troverai marito” Non gli credevo. Lo avevo chiamato perché mangiasse i Nidi di marmellata che erano venuti male. Quindi lo lascia mangiare mentre assieme ad Elena si faceva fuori un biscotto dietro l’altro con tè. “Che bell’invito. Non ero mai stato invitato per un tè” e via si prendeva un altro biscotto. Quei biscotti a Fausto erano veramente piaciuti. Il giorno dopo il sole. Come se non fosse febbraio. Mi ammiravo Roma in groppa al mio bus. L’azzurro del cielo lo ricordo, quasi fosse poesia silenziosa. A piazza Mazzini era già arrivato Peter. Due parole e poi eccolo Paolo. Non lo conoscevo, mi aveva solo promesso che per dei biscotti mi avrebbe portato non solo a Canale Monterano ma fino al Canale di Panama. Ed io aspetto 🙂

Strudel salato con stracchino

Strudel. Mancava da un po’ sulla mia tavola. Giovedì lo attendevo. Nonno Nanni mi aveva chiesto di pensare ad una ricetta green nell’ambito della sua iniziativa volta a ridurre le emissioni di CO2 in collaborazione col Ministero dell’Ambiente. Ero un po’ scettica. Noi blogger spesso rischiamo di diventare un mezzo di pubblicità, o come più garbatamente si dice ora di visibilità. Gli ho detto sì per la sua storia, per il modo con cui mi ha approcciato. Della serie non ha fatto il provolone 🙂 Poi mi ha colpito al cuore. I formaggi sono arrivati freschi, in una borsa frigo e portati a mano all’uscio di casa. Mi aspettavo un corriere. Invece era un uomo in giacca e cravatta che ha avuto il paziente dovere di aspettare l’ora comoda a me. Ossia ha atteso che io finissi di lavorare. Quindi anche la consegna è stata a suo modo green. Sabato è stata il giorno della ricetta green.

E fu #myspeciallondon

Fu, passò, rimane. L’ho atteso a lungo questo  #myspeciallondon. Per me era un sorta di anniversario tra me e qualche giorno decisamente particolare e decisivo della mia vita. Ma veniamo alle cose importanti. Sono stati dei giorni speciali. London è sempre London: immensa, vivace e solitaria assieme, ricca di incontri, carica di novità. Non la vedevo da un po’ e lei è cambiata. Qualche libreria in meno, molto cibo e buon cibo in più. Ho pensato a lungo come raccontarti tutto questo. Alla fine ho scelto. Ti racconto le persone, sono loro l’anima di tutte le cose. Sguardi, parole, gesti, attimi: così le persone comunicano. Così le voglio ricordare. Sensazioni…ecco cosa sono quelle che seguono. Fugaci o permanenti hanno permeato la #myspeciallondon.

Da La Cjasalìne alla tavola #4: Quinoa time

Nome strambo. Sulle labbra diventa quínoa o quínua. Apparenza quasi timida. Ti ritrovi tra le mani tanti piccoli grani. Tondi, bianchi, minuscoli rispetto al miglio, quasi simili al cous cous. Ma noi non ci lasciamo intimorire dalle novità, vero? Dopotutto la rubrica Da La Cjasalìne alla tavola è nata anche per questo: provare, scoprire e riscoprire. Ed oggi tocca alla quinoa. Non è cereale, non è legume. Suoi parenti stretti sono gli spinaci e la barbabietola. Credici. Appartiene alle alla famiglia delle Chenopodiaceae, più banalmente è un’erbacea annuale. Cresce e cresceva sulle Ande e per gli Inca era la madre di tutti i semi, che in dialetto locale 🙂 si diceva chisiya mama. Ne esistono diverse varietà. La gamma dei suoi colori passa per il bianco e prosegue per il rosso e persino il nero. Ammetto di avere appena comprato a Londra della quinoa rossa, per la solita curiosità femminile senza limiti.