Zuppa

Zuppa di cavolo nero e lenticchie rosse

Sono in una fase molto country style. Ho bisogno quasi emotivo di una cucina semplice ed immediata. Voglio un abbraccio caloroso ogniqualvolta mi siedo a tavola. La bancarella di un mercato diventa il motore di questa voglia di un pacato ristoro, senza troppi frizzi e lazzi.
Solo così posso giustificare una serie bella lunga di ricette casalinghe, che forse han a che fare col mondo sognante dei blog. Io ho voglia di casa! Ho voglia del mio gregge, della mia tribù.

Mentre la tribù di due persone si sta ufficializzando, ecco che può succedere che il San Valentino venga festeggiato in maniera apparentemente sommessa. Un Ca’ del Bosco, omaggio di un’amica, e poi via verso una zuppa saporita in grado di affrontare un insolito freddo romano. Così è stato il San Valentino 2012 dei futuri sposi.

Dopo un cin cin da fine giornata di lavoro, in tavola è arrivata:

Zuppa di cavolo nero e lenticchie rosse

1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
1 porro bio (solo la parte bianca)
2 carote bio (piccole)
1 rapa bianca bio
2 cespi di cavolo nero
3 cucchiai di lenticchie rosse
acqua calda (o brodo vegetale)
2 cucchiaini belli colmi di gomasio
1/2 cucchiaino di cumino in polvere
la punta di un cucchiaino di harissa in polvere

Primo passo: ho pulito il porro e l’ho tagliato a rondelle.
Ho versato l’olio extra vergine d’oliva in pentola e ho versato sopra il porro. Ho mescolato mentre si scaldava la fiamma (bassa).
Intanto, ho spelato le carote e la rapa. Ho tagliato a rondelle anche le carote e a dadini la rapa. Le ho unite, rapa e carote, al porro e ho mescolato.
Poi ho pulito le foglie di cavolo nero e le ho tagliate a striscioline.
Fatto ciò le ho unite alle altre verdure.
Ho mescolato e fatto cuocere alcune minuti a fiamma media.
Ho unito le lenticchie rosse e ho mescolato.

Dopo 3 minuti ho aggiunto l’acqua calda e ho fatto cuocere per complessivamente 20 minuti.
Nel frattempo ho aggiunto le spezie (gomasio, cumino, harissa) e ho preparato le ciotole.

Ho servito, anzi, mi sono fatta servire la zuppa bella calda.
Solo così l’abbraccio caloroso poteva essere perfetto 🙂