Oh, ma ci sposiamo #5: say yes to the dress
Facile, facilissimo scrivere di abiti da sposa. Romanticismo e pungente ironia sembrano facili da tirar fuori. Sgorgano quasi spontaneamente di fronte a certe esagerazioni. Eppure per scrivere quello che sto per dirti, ho pensato, scritto, ripensato, riscritto. Le parole giuste non uscivano. Mi sono spremuta le meningi pure sotto la doccia. L’acqua scendeva copiosa, calda, ed io lì a osservare il vuoto e a pensare. Per giorni e giorni sono stata alla ricerca di quel messaggio chiave che poteva veramente farti capire com’è stata la mia ricerca dell’abito da sposa.Le premesse di chi sono, di quanto la decisione di fare il grande passo sia stata insieme una sorpresa e una lunga meditazione (oltre che mediazione), sono state già raccontate. Cosa potevo dirti ancora? Come potevo farti interessare alla mia piccola avventura? Come tutte le storie, parto dall’inizio. Ho cominciato a cercare l’abito da sola. Non c’era mappa ad aiutarmi e neppure una sorella maggiore. Solo quella mamma …ehm che non volevo preoccupare oltre modo 🙂 I sogni di felicità preconfezionata sembrano paventarsi davanti a me nel Paese delle Meravigliose Esagerazioni a suon di …