Pane e lievitati

Coccòi per Twelve Loaves

Here comes the sun
Here comes the sun
And I say “It’s all right”

La stagione, quella buona, che si avvicina. O la voglia di donare quell’attimo di inespugnabile serenità a Cake Duchess. Oppure ancora l’energia di Twelve Loaves, che ogni mese si rinnova. Fatto sta che ora questo ritornello mi rimbomba in testa.
Non è bastato andare alla ricerca dei vari pani pasquali che animano la Penisola tutta.
Non è stato nemmeno sufficiente decidermi ad affrontare il mio primo Coccòi.
Niente da fare. Here comes the sun tutututu 🙂

Buon Coccòi a tutti.
Peccato solo che di Coccòi non ne esiste uno solo. Ben 40 versioni di Coccòi, dalle varie forme e tradizione. Un elemento comune (spero a tutti i Coccòi di questa Sardegna) è che si tratta di un pane votivo e decorato associato sia alla Quaresima che alla Pasqua.

Coccoi con s’ou quando compare con l’uovo intrecciato dall’impasto.
Pan’e scetti se lo prendi dalle parti di Oristano.
Se poi come me provi a fare un Coccòi con la semola e non la farina di grano duro, fai attenzione a chiamarlo pan’e simbula.
Ma forse dei coccòi mi sono innamorata grazie ad un’usanza di Dualchi e non solo. Il coccòi a pippìa, ossia a forma di bambola, merita di essere regalato ai bambini. E la bambina che è dentro di me lo vuole.

Peccato che la panificatrice che è dentro di me stavolta si è limitata ad imparare a fare un coccòi semplice semplice. Con pochi tagli di formice e coltello è veramente facile crearsi un Coccòi.

E questo Coccòi finisce in #TwelveLoaves di Marzo.  Il tema di questo mese è infatti il pane delle feste.
In questo marzo pazzerello come tanti cade infatti sia la Pasqua che San Patrizio. Ma italiana sono, sebbene non sarda. Mi è parso più importante quindi scoprire assieme a #TwelveLoaves un pane tradizionale per la Pasqua.

La ricetta l’ho scovata nel web. Ho aggiunto il mio amato lievito madre e mi sono lasciata ispirare da un bel video, dettagliato, su come fare questo pane decorato. Vai a vederlo, il video chiarisce molte idee nonchè ti istigherà a ricercare l’etimologia del nome coccòi.
Nel video si parla di un’origine sumera e sembra proprio che sia vera. Cocco, infatti, deriva dall’ assiro kukku o gukku, che ha sua volta ha origini sumere, dove indicava una specie di dolce. Ovviamente non  manca un legame col latino, dove Cocco tende però solamente ad identificare cose tonde, bacche o pagnotte.

Ponendo da parte l’etimologia, la storia, il sardo, ed il web è tempo di fare il pane.

Coccoi

Dosi per 2 Coccòi:
400 gr semola rimacinata
170 gr lievito madre rinfrescato un paio d’ore prima
1 cucchiaino di miele
200-220 gr acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di sale integrale

In una ciotola  ho messo la semola, il lievito madre, il miele.
Ho aggiutno l’acqua e  ho cominciato ad impastare.
Rispetto alla ricetta ho aggiunto altra acqua (10-20 gr in più) fino ad ottenere un composto omogeneo.
Ho aggiunto il sale e ho continuato a lavorare l’impasto sul tavolo di lavoro, leggermente ricoperto di semola. L’impasto è morbido, elastico e veramente molto piacevole da lavorare.

Poi l’ho posto nella ciotola, l’ho ricoperta con un canovaccio leggermente umido, e ho lasciato lievitare per circa 12 ore.

Dopo la lunga lievitazione, ho tolto dalla ciotola l’impasto lievitato e l’ho diviso in due parti.
Ho preso una metà e gli ho dato, come dice il video, una forma ovoidale. Di fatto l’ho lavorato a forma di rotolo.
Con un mattarello ho creato un avvallamento a metà, nel senso della lunghezza.
Ho chiuso, senza schiacciarle troppo, su di se le due metà create dal mattarello.
Ho schiacciato entrambe le estremità laterali e ho cominciato a decorare. Con una forbice, in ogni estremità laterale, ho praticato 4-5 tagli e ho cercato di dare la forma di un ventaglio a tutti i “rami” così creati.


Poi ho praticato nel lato alto del rotolo 5 tagli col coltello.
Successivamente ho dato la forma di quasi un ferro di cavallo al pane, lasciando esterni gli ultimi tagli praticati.
Ho scelto di tagliare ulteriormente questi grandi tagli, praticando dei tagli sui lati dei “cubetti” esterni.
Ed ho ripetuto queste operazioni anche con l’altra metà di impasto.

Ho lasciato riposare ancora 30-50 minuti circa.

Poi ho preriscaldato il forno a 240°C.
Infine, ho cotto in forno caldo a 240°C per 10 minuti e a 180°C per altri 20-25 minuti.
Il video parla di cottura sia in parte alta che in parte bassa del forno.  Il mio forno è dotato di un solo ripiano e la cottura è riuscita bene ugualmente. Meno male!

Prima di assaggiare il pane, farlo raffreddare.
All’assagio risulterà insospettabilmente morbido e per noi fermarsi al primo boccone si è rivelato impossibile.

Ora non resta che a te fare un pane per Twelve Loaves:
Le regole sono semplici:

1. Quando posti il tuo pane per Twelve Loaves sul tuo blog, controlla di citare la sfida Twelve Loaves ed inserisci un link alla pagina di Cake Duchess. Questo aiuterà a seguire tutti i contributi e a diffonderli online. Accertati di rispettare il tema di questo mese: questa è l’unica limitazione imposta alla partecipazione. Il tema di Marzo 2013 è “il pane delle feste”, siano queste Pasqua, San Patrizio o altra festività che ci è sfuggiata.

2. Per piacere linka il tuo post usando il Linky Tool che appare a fondo pagina. Ovviamente inseriscilo solo che rispetta il tema di  Twelve Loaves.

3.Cuoci il tuo pane per Twelve Loaves entro la fine di Marzo 2013 e postalo prima del 31 Marzo 2013.

L’iniziativa nasce dalla mente creativa di Cake Duchess. Vai a scoprire chi è e lasciale pure un commento. Te ne sarà grata.

Se usi Twitter segui il tutto tramite @TwelveLoaves  . Su Pinterest verranno raccolte anche tutte le fotografie dei pani di #TwelveLoaves.

Per ogni domanda ci son i commenti qui sotto o contattami su Twitter (@rossella76), FB o via email (rori.rori[@]libero[.]) o scrivi direttamente a Lora @cakeduchess (cakeduchess[@]aol[.]com ).

Le blogger che questo mese hanno lanciato la sfida sono:

Non resta mettere in moto la fantasia, le memoria e la curiosità per trovare il pane delle feste per #TwelveLoaves.

Il logo di questa iniziativa oramai internazionale è questo e lo puoi usare anche nel tuo blog.

Questo pane comparirà anche su YeastSpotting di Wild Yeast.

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