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L’impatto estetico di menù

Ossia come accogliere al meglio gli ospiti

 

Le opinioni di un architetto

 

I colori, i profumi, i piccoli tocchi…tutte elementi che adornano un pranzo,una cena, un picnic e che possono rendere ancora più unico il tempo passato davanti a del buon cibo.

Spesso a questi elementi dedico poca attenzione, se sono io a cucinare. Al più cerco una tovaglia colorata, disincanta per gli amici, o qualcosa di un po’ più glamour e fuori dal solito per La Cavia.  Mentre apprezzo sempre tantissimo il gusto di questi surplus quando sono l’invitata. Ma se un’amica mi accoglie in camera sua, se fuori sede, mi diverto ugualmente, senza fare tanto la snob o senza pretendere di essere accolta in pompa magna.

 

Ma qui vogliamo imparare come fare le cose al meglio e soprattutto senza fare inimmaginabili errori. Ecco allora che ricorro ad una persona a me molto vicina, siete pronti? Ecco l’intervista a mia cugina, dall’allenato gusto estetico e con un passato di risate pomeridiane con me (come dimenticarsi i nostri vari tentativi di fare i croissant o di fare, stavolta con successo, i bignè!). Ho assistito anche ai suoi primi esperimenti con la macchina fotografica, come a Londra con la pellicola in bianco e nero, con l’illustrazione per l’infanzia, per i vari concorsi in particolare di Bologna e Bordano con la musica data la sua splendida voce. Ora ha anche un suo studio di bio-archittetura.

 

Salto i convenevoli e passiamo alle domande che direttamente hanno a che fare con l’impatto estetica di un menù.

 

Le riviste patinate quando parlano di come decorare il tavolo, fanno invidia con le foto che presentano e un po’ di tristezza per quanto i loro suggerimenti siano impossibili da seguire. Tu da cosa partiresti per rendere interessante una tavola, prima dell’arrivo del cibo?

 

Quando penso a come decorare la mia tavola, più che far riferimento alle foto delle riviste mi piace rievocare l’atmosfera piacevole di alcuni locali di gusto e che mi hanno lasciato un buon ricordo. Le foto delle riviste denotano un’impeccabile perfezione nei dettagli, un ottimo lavoro di art buyer, descrivono situazioni belle da guardare ma un po’ fredde.

Per rispondere a questa domanda ho pensato subito a cosa mi colpisce quando dalla vetrina devo scegliere se entrare in un ristorante piuttosto che in un altro.

Innanzitutto l’atmosfera non è data solo dalla tavola, ma anche dall’ambiente, tutta la sala da pranzo dev’essere riscaldata da un’aura soprattutto intima direi, dev’essere un nido caldo in cui sedersi, rilassarsi, guardarsi attorno, soffermando l’attenzione su tanti piccoli dettagli sui quali commentare e chiacchierare assieme.  

Mi piacciono quindi le luci calde, le candele, i paralumi, un certo numero di elementi che creano disordine e interesse attorno, quali, ad esempio mensole su cui tra i vari oggetti non manchino mai curiosi libri di cucina.

Per arrivare poi alla tavola decorata da candele e fiori. Abbandonando magari l’idea classica del mini vaso di fiori con la rosa solitaria, penso ad un bel bicchiere da brandy ampio con un’orchidea galleggiante all’interno, che è come un semplice mondo trasparente in cui tuffare lo sguardo.

 

Chi non ha una rosa solitaria a casa ! Scherzo …Continua pure.

 

Personalmente mi piacciono le tavole molto imbandite, con piatti, sottopiatti e tanti calici per i vini che creano uno stupendo scintillio e giocose trasparenze. Penso a certi interni di sale da pranzo di Ralph Lauren Home . Una tavola molto “piena” dà immediatamente un senso di calore ed accoglienza, secondo me è il miglior benvenuto.

 

Io noto spesso i colori, su quali colori puntare per dare un tocco di allegria ad una cena in casa, o in terrazzo, o per un picnic?

 

In questo caso dipende dalla stagione e dalla situazione. In linea di massima colori come il bordeaux, il rosso cupo o il verde scuro sono piuttosto caldi e autunnali, da soli o abbinati insieme si armonizzano al colore naturale dei cibi e delle verdure, si adattano molto bene alla definizione di una sala da pranzo ed hanno anche un tono più informale. Mi viene in mente un locale del mio paese, specializzato nella degustazione del tipico prosciutto sandanielese, dove i colori beige e verde cupo sono dominanti e risultano perfetti per esaltare i toni rosati dell’affettato .

Per un picnic o una cena in terrazzo non esiterei a mescolare tra loro stoviglie di fattura e colori diversi, in un’apparente casualità, ad abbinare il vecchio piatto della nonna, dal bordino dorato e fiorellini, con uno più moderno e minimal. L’effetto è molto divertente.

 

O anche bicchieri di diversa fattura, magari comprati uno o due alla volta ai mercatini dell’antiquariato. Lo ammetto non è una mia proposta, l’ho letta su qualche rivista. Ma dicevi …

 

Per chi ha la fortuna di cenare in una casa al mare, consiglio di adottare uno stile provenzale con abbinamento di bianco e blu oppure di verde chiaro e lavanda, molto fresco ed estivo.

Per le situazioni più sobrie, colori avorio, beige, grigio tortora con qualche tocco di fucsia per sdrammatizzare. Amo molto tutti gli accostamenti cromatici ed il romanticismo di Tricia Guild

 

Ma quanto contano i fiori su una tavola? Nelle foto glamour ci sono sempre, ma io non li ho mai usati.

 

Sono un elemento che crea interesse e anima la tavola, non tanto per il tocco di colore quanto per la presenza di elementi vivi, il fiore, e l’acqua che si muove all’interno di un recipiente trasparente e genera naturalmente un delicato perlage. Suggerisco, come dicevo prima un vaso di vetro sottile o un calice basso e largo, ed un fiore galleggiante, reciso alla base della corolla dall’ampia superficie, come appunto, l’orchidea o la gerbera. In una situazione più informale trovo stupendi anche i piccoli fiori di campo o dell’orto di stagione, come delle semplici calendule, abbinati ad un calice meno sobrio o utilizzati per decorare le pietanze, com’è usanza della Trattoria Sale e Pepe di Stregna (UD), recentemente ospitata dalla Clerici alla Prova del cuoco .

 

E per le candele?

 

E’ essenziale, oltre alla candela, un elemento che ne esalti e diffonda la luce. Un portacandela in stile etnico con tanti forellini che creano tremule ombre attorno è l’ideale per una cena estiva. Mi piacciono molto i portacandele rossi, di vetro semplice. Non è necessario siano sofisticati per creare un effetto magico, si possono fare anche da soli, dipingendo con colori per vetro un vecchio vasetto di yogurt.

 

Altri suggerimenti un po’ di bio-architettura per una cena. Ci hai appena suggerito che un vasetto di vetro di yogurt può diventare un portacandele. Altra suggerimenti “bio”, parola molto glamour, dall’elevato impatto estetico?

 

L’argomento “bio” mi fa pensare istintivamente al riciclo e alla continua vita degli oggetti che usiamo. Quindi per uno spirito totalmente bio, ti proporrei di sostituire il fiore reciso che malgrado tutto avrebbe vita breve, con qualche talea di una pianta che produca radici anche in acqua, ad esempio la Scindapsus, molto fine e decorativa con le sue foglie a cuore striate di giallo; in questo modo dopo qualche giorno avresti una nuova piantina.

 

  

Ed ora uno pseudo-quiz psicologico, se inviti degli amici, preferisci invitarli a pranzo o a cena o al brunch o altro?

Come preferisci ospitarli? Cucina, salotto, terrazzo…

 

Preferisco sempre la cena, perché lo ritengo il momento più rilassante della giornata in cui poter gustare atmosfere e racconti. Ospiterei gli amici in cucina perché è l’ambiente più vissuto della casa e allo stesso tempo quello più intimo, dove ritrovare convivialità e calore familiare.

 

Quale colore sceglieresti per le decorazioni della serata? E’ ammessa una solo risposta.

 

La mia cucina è molto minimal, grigio antracite con pareti verde acido, perciò animerei la tavola con stoviglie verde acido abbinate al violetto, tovaglia bianca.

 

Quale piatto vorresti loro preparare per dare un tocco speciale alla serata e come lo presenteresti?

 

Preparerei dei piccoli antipasti stuzzicanti come i croccanti involtini di prugne secche e pancetta passati al forno.

Amo molto i piatti unici, in particolare quelli con carne o verdura abbinata a riso basmati o cuscus. In questo caso proporrei il pollo con noci e albicocche Grande piatto piano per il pollo, guarnito con qualche gheriglio di noce, da accompagnare con il basmati in una ciotolina a parte. Il tutto arricchito da salse dolci o piccanti in mini ciotole per ogni commensale. Aggiungerei anche le bacchette cinesi in questo caso, anche solo per decorare.

 

Infine, se sono io che ti invito a cena, che cosa, da un punto di vista estetico, non vorresti mai trovare in tavola?

 

Un posacenere!

 

Neanche con la rosa solitaria ? Ahaha. Grazie Laura.

 

 

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L’intervistato si presenta …

 

Laura, friulana, architetto. Dopo gli studi, il tirocinio e la collaborazione con il Centro di Catalogazione di Villa Manin, ho deciso di esordire nella professione indipendente assieme alla mia amica e collega Miriam Causero. Abbiamo così dato vita ad Archadia , un team di progettazione architettonica e arredo d’interni, trasformando in lavoro la passione comune per l’arte e l’interior design. Nel frattempo proseguo la mia ricerca artistica, che dall’illustrazione per l’infanzia e la fotografia approda alla pittura, attraverso un percorso di suggestioni quotidiane e costante sperimentazione su tecniche e materiali. Diverse opere fotografiche e pittoriche hanno ricevuto riconoscimenti, come l’esposizione nel Padiglione Italia ai Giardini della Biennale di Venezia.

 

Links relativi all’attività di Laura:

Studio Archadia

Donna Innovation

Folkest

Una mostra pittorica recente

 

Link relativi al tema dell’intervista:

Ralph Lauren Home

Trincia Guild