All posts tagged: storia

Pane, Betlemme e ricordi

Quell’ossessione: il pane. Non sarò mai stata buona come il pane,  ma il pane mi è sempre piaciuto. “Sarai felice…ti piace il pane, ti piace sederti per terra, ti accontenti di poco” disse Nonno Bepi, forse nell’ultimo giorno di lucidità sua che trascorremmo assieme. Eravamo ai bordi dell’orto. Io seduta appunto per terra, lui nella tua poltrona di vimini. “Quando torni a casa tu compro sempre il doppio del pane” diceva mia madre prima di imparare a farlo col lievito madre che le ho donato con la forza. E adesso penso al pane pure in chiesa. Sì, succede che a volte vada pure io in chiesa. Anima libera, a tratti irrequieta, eppure amante della tradizioni. Così a Natale col mio neo-consorte mi sono recata, come tutti i Santi Natali che ho vissuto a Roma, alla messa. Dopo che qualche coro spontaneo aveva riecheggiato nell’enorme chiesa, a seguire di qualche lettura che richiamava alla gioia della nascita, il parroco, Don Luigi, prese la parola. Io intanto sorridevo ad un Labrador ammesso nel sacro edificio ed  un …

Un assaggio di storia

Nulla da mangiare, solo da sfogliare. Ma uno sfogliare le pagine insieme dolci ed vorace. E’ dolce perchè quel lungo filo che è e fa la storia ti rapisce, vorace perchè vorresti saperne sempre di più man mano che scopri quanto non sapevi. Un assaggio di storia è il libro di Gabriele Pressacco che racconta la storia del mangiare friulano. Si parte da millenni di anni fa e ci si avvicina ai giorni nostri. L’incalzare della storia è inframezzato da capitoli dedicati a cibi specifici come il purcit (maiale) e la mitica polenta. Della polenta si può immaginare di sapere già tutto eppure Gabriele ti illumina su quali legni ne esaltano i sapori dal fuoco (faggio o noce) al tagliere (pioppo), passando per il mestolo (betulla bianca) per mescolarla. Ma l’autore è uno “studiato” che aggiunge romanticismo su romanticismo narrando la polenta, ad esempio, tramite David Maria Turoldo. Nonchè recupera testi, che per  il lettore comune sono misconosciuti. Ma non è un libro noioso.

Picolìt un vino “da delizia”

Picolìt, perchè in Friuli l’accento conta e molto anche se mette in crisi molte traduzioni in italiano. Infatti, Picolìt potrebbe voler dire se non piccolino, allora sommità di un poggio. Ma qui si entra nell’astiosa discussione se un vitiglio prende il nome da un toponimo o viceversa. Si vuole, invece, raccontare gli albori della bandiera del Friuli. Spesso il Picolìt è un desiderio tra il proibito e l’azzardato a causa del suo prezzo. Ma il Picolìt è un vino d’elitè? Sì, no, forse. Ma soprattutto un vino la cui storia si lega a due grandi nomi della storia regionale: il Conte Fabio Asquini in Cuccana e l’economista Antonio Zanon (1696-1770). Se sei cresciuto in provincia di Udine, lo Zanon è prima di tutto un rinomato istituto tecnico commerciale, dove molti papà han studiato allonandosi così dal destino di agricoltori dei loro padri. Almeno per la mia famiglia è stato così. Mentre il Conte Asquini era un viticultori e proprietario terriero di Fagagna, una cittadina non lontana da Udine, ma che non ricade nella zona Collio. …

Vitigni friulani scomparsi o quasi

Presa dall’attesa trepidante per i Superwhites 2011, mi son messa a studiacchiare qualcosa sui vitigni friulani (e giuliani). Perchè se qualche bianco e rosso friulano l’ho conosciuto, poco so, al di là dei luoghi comuni, della storia della vita nella mia regione. Grazie ad Un Assaggio di Storia del giovane e competente Gabriele Pressacco, ho imparato del ruolo dei romani nella diffusione dell’amore per Bacco in Friuli Venezia Giulia. Certo era un vino ed un gusto molto diverso dal nostro, dopotutto all’epoca al pane si addizionava l’argilla per renderlo conservabile nel tempo e i funghi venivano regolarmente cotti col miele. Ma il vino era già la merce più trattata ed esportata anche nell’allora Friuli Venezia Giulia. Le amphorae vinariae valicavano già i confini, ma si spingevano anche verso il Caput Mundi: Roma. L’imperatrice Livia riteneva che la sua longevità fosse dovuta ad un vino prodotto presso le fonti del Timavo, tal Pucino, assimilabile, con tutti i forse dati dal tempo lontano, con il Terrano o Glera o Prosecco. Ma rimandando ad un altro post una …

Polenta e Macaroni

Non si parla di cibo? Ieri, venerdì 27 agosto 2010, ti è capitato di accendere la tv di sera? C’era un magnifico documentario sull’emigrazione italiana nel mondo. Un documentario che faceva scoprire molte cose, spesso dimenticate o taciute. Un documentario che apriva gli occhi in maniera perfetta, senza cadere nel patetico o nel trito e ritrito, sulla banalità del razzismo. Razzismo verso gli italiani all’estero, razzismo copiato pari pari oggi giorni in molti casi in casa nostra. Polenta e Macaroni. Non posso che consigliarlo a destra e a manca. E’ un documentario vero, che apre gli occhi, forse, ai razzisti puri e a chi si crede abbastanza immune da tale status vivendi.