E sake è stato
Avvicinarsi a qualcosa di nuovo ha sempre un suo fascino. Lasciarsi trasportare dal carattere esotico del sake è facile. Rimanere un po’ confusa e felice del suo essere norvegese insieme, un po’ destabilizzante. Col mio kuramoto (birraio) di fiducia sono andata alla Brasserie 4:20 . Nano Mondano già presidiava la cassa. Le mie insicurezze si facevano forza leggende le descrizione dei vari sake. Anche perchè i nomi erano, come dire, un po’ complicati. Il primo della lista recitava “Yamahai Genshu Muroka Shiboritate Nama Junmai-shu”, da cui un minimo di preparazione “culturale” era necessaria. Insomma, non tutti i secchioni vengono per nuocere. La prima scelta è stata Yamahai Nigori Nama Junmai-shu per me e Yamahai Genshu Muroka Shiboritate Nama Junmai-shu per me. Arabo? No, giapponese.