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Cos’ha di speciale Jobourg?

Jobourg nel Cotentin in Normandia E’ passato un anno. Ma non mi molla. Ciò che ho visto, provato e bevuto a Jobourg non mi abbandona.   Cos’ha di speciale Jobourg? Lontano ed isolato, quieto se non tempestoso, silenzioso e ricco di vita. Turisticamente conosciuto per le scogliere più altre d’Europa. 128 metri a Le Nez de Jobourg, il naso di Jobourg. 128 metri e non meno di 2 miliardi di anni di vita hanno queste rocce. Non so neppure se abbia altrettanti abitanti. Il Cotentin, in Normandia, è talmente fatto di piccoli vilaggi che non saprei se le poche case di Jobourg rannicchiate sulla via principale e disperse verso Le Nez accolgano tante anime ( mi riferisco a 128 ovviamente). Arrivando da sud lanci sospettoso un’occhiata al centro di trattamento materiali nucleari Areva, lasciato della centrale nucleare di Flamanville. Ma te ne dimentichi subito. Lungo il sentier des douaniers (sentiero dei doganieri, sulle mappe GR223), anche se non percorri tutti i suoi 80 km, approdi nel tempo di Jobourg.

Domiamo il Livarot

E’ stata una battaglia impari. L’ho comprato curiosa in Normandia e mi sono lasciata conquistare. Ancora abbindolata dal ricordo ho deciso di fargli posto nella tavola del Capodanno. Stavolta però ho scelto uno tosto, talmente tosto che seppur apprezzato ha richiesto del tempo per essere avvicinato a noi senza problemi. Non mi considero una persona schifiltosa, ma l’odore ardito, forte, pungente, invadente del Livarot mi ha messo in difficoltà. Questo ero un Livarot di carattere con persino una medaglia al collo data la sua qualità. Il Livarot è un formaggio di latte vaccino della Normandia. Viene proprio dal comune di Livarot ed è protetto dalla Appellation d’Origine Contrôlée (AOC) fin dal 1975. Lo riconosci per il colore della “scorza”, arancione e per quelle tre linee esterne. Queste non sono altro che un lungo nastro di Typha latifolia. E’ lei, con questo suo decoro, a dare il soprannome di Colonello al formaggio. Il formaggio più vecchio della Normandia ha un impasto molle, ma un sapore cocciuto come un Colonello. Per domare il carattere autorevole una sera …

La mia Normandia

Tutti i bei sogni finiscono. Difficile descrivere altrimenti i dieci giorni passati in buona compagnia, con la Cavia, in Normandia. Piccoli paesi tanto da diventare villaggi, giornate più soleggiate del previsto, un ferragosto passato in spiaggia in costume, gente cordiale, un mondo diverso da quello di Roma. Come in ogni buona vacanza non c’era fretta né ansia. La vita dei pescatori, l’aria di mare, i bolée di sidro. Nulla di speciale nel Cotentin, eppure ci ha preso il cuore. Le piccole chiese a raccontar ancora prima delle più famose spiagge dello sbarco la storia. Ogni paese venne liberato a tempo debito, dopo giorni o settimane dall’azione militare ed umana che ci raccontano i polverosi libri di storia. Forse abbiamo evitato i luoghi più scontati, quelli da bravi e diligenti turisti. Niente Mont St.Michel o Omaha Beach o Etretat. Ma Jobourg, Banfleur, Jumieges, Omonville. Sulla cartina geografica forse si trovano, non preoccuparti. Sono stati momenti resi allegri dal navigatore di Google. Lo svincòlo di Caen non verrà dimenticato facilmente, così come la quantità di clacson sentiti …