All posts tagged: luna di miele

Gli occhi di Tangeri

Se capita di visitare un posto per caso, da turisti, totalmente turisti, e se capita di farlo in un giro organizzato, ecco che è giunto il momento di osservare e di osservare ancora prima la gente che i luoghi. Così sono, anzi siamo, capitati a Tangeri. Mia prima volta in terra africana. Non avrei mai pensato di capitare così, durante il viaggio di nozze là. Tanti sogni sul mondo arabo, libri letti e racconti di femministe islamiche. Avrei voluto essere più preparata, ma i volti ancora prima delle storie, rapide e comune, della guida mi hanno accolto. Non muti. Forse solo non ben interpretabili. Li accolsi perché diversi. Non vorrei descriverti troppo quei momenti. Ho cercato di capire la realtà di un posto tramite i volti ed i gesti di chi girava Tangeri come la sua città e non come luogo da visitare. Ho voluto farmi largo nella quotidianità e non nell’eccezionalità di un viaggio guidato come il mio. Bashid, la guida, era esperta, sapeva cosa raccontare e come. Nel contempo però non poneva limiti …

Il vento di Tarifa

Sempre in viaggio di nozze. Il programma era chiaro, dopo Siviglia giù in bus fino a Tarifa. La punta più a sud di tutta la Spagna e sembra di tutta l’Europa. Là, su quello che è più spesso chiamato lo stretto di Gibilterra. Ma Tarifa è molto più vicino al Marocco di lei. Pochi lo sanno, forse solo i windsurfer che l’animano la conoscono e i pescatori che son nati lì. Volti macchiati dal vento per divertimento o necessità. I windsurfer orientati sull’Oceano Atlantico, i pescatori rivolti al Mediterraneo a fare quattro chiacchiere ed ad aspettare. Li vidi entrambi. Ero pronta ad abbronzarmi. Ma il vento soffiò e le nubi ci seguirono. Telefonai per confermare la gita in mare per vedere se almeno le balene (oooh, le balene) ci fossero. Niente da fare neanche per quel momento segnato sul programma. Le balene c’erano ma non l’autorizzazione ad andare in mare per fargli una discreta visita. L’umore resse. Mio marito, la vecchia Cavia, colse al balzo la palla. Essere vicini al Marocco, vuol dire poterci andare …

Bodega Guzmán

Andalusia…nel cuore. Avevo promesso che sarei tornata a raccontare il nostro viaggio di nozze dal punto di vista del cibo. Si era partiti con la voglia di cercare posti semplici, veri. Niente ricerca forsennata dei locali più trendy dove il cibo diventa sapiente rielaborazione. Abbiamo trovato la nostra Andalusia tra le viuzze di Cordoba. Nel cuore della Juderia. Ne parlava anche Lonely Planet, ma l’incrociammo durante la prima passeggiata durante una  calda domenica. I turisti striminzivano i viottoli del centro storico, volevamo scappare da loro. Ma ci trovavamo tra loro. Un odore emerse. Era vino. Come se qualcuso pigiasse l’uva. Vino rustico, vino della zona. Scorgiamo un portone. Azzardiamo due passi. Anziani del posto e qualche turista, più inglese che altro. Muri e pavimenti che erano stati a braccetto col tempo senza che l’oste avesse perso nel frattempo la sua vitale ed insieme discreta  energia.

Andalusia

Adios Andalusia

Siamo tornati. La luna di miele in Andalusia è fluida via, lenta e pacifica come il miele, rigenerante come il meritato riposo. Ricordi (e foto) si sono accumulati tra uno sguardo, un bacio e un sorso di sherry. Ho paura ancora nell’usare le parole per descrivere quello che abbiamo visto. Nessun programma stancante ha rovinato quell’atmosfera profumata e ritmata che abbiamo trovato tra Siviglia, Tarifa, Tangeri, Jerez de la Frontera, Cordoba, Granada e Bubion nelle Alpurjarras. Abbiamo lasciato che fosse l’Andalusia a parlare con colori, suoni e sapori. Tento di farti sentire la nostra Andalusia con alcune immagini, chiamate foto da alcuni, da me sguardi curiosi.