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Da La Cjasalìne alla tavola #6: di polenta, miele e vino

Col freddo si fa presto a dire polenta. Si fa talmente presto che si scorda che la farina di polenta può nascondere anche altro. Non intendo le rivistazione della polenta come polenta riscaldata con sopra il Pestat o simili. Non parlo neppure del pane di polenta che arriva fino ad essere presidio Slow Food col nome Pan di Sorc. Non parlo neanche dei diversi tipi di farina di polenta. Non mi riferisco ai biscotti con farina di polenta, stavolta vado sul dolce, un dolce grande e tondo. Ossia vado sulle torte. Sì, la farina di polenta può essere alla base di succolente torte. Io alla polenta dedicherei un inno. Già l’Amor di Polenta, in epoca precedente alla mia esistenza blogghifera, mi ha travolta. La Pete di friulana origine ha poi in me confermato l’ecletticità della bistrattata farina di polenta. Stavolta però ho raggiunto un altro livello con lei. Con in mano Baking: From my home to yours e negli occhi La Cjasalìne finalmete visitata, da una ricetta statunitense sono arrivata ad una torta più friulana. …

Da La Cjasalìne alla tavola #4: Quinoa time

Nome strambo. Sulle labbra diventa quínoa o quínua. Apparenza quasi timida. Ti ritrovi tra le mani tanti piccoli grani. Tondi, bianchi, minuscoli rispetto al miglio, quasi simili al cous cous. Ma noi non ci lasciamo intimorire dalle novità, vero? Dopotutto la rubrica Da La Cjasalìne alla tavola è nata anche per questo: provare, scoprire e riscoprire. Ed oggi tocca alla quinoa. Non è cereale, non è legume. Suoi parenti stretti sono gli spinaci e la barbabietola. Credici. Appartiene alle alla famiglia delle Chenopodiaceae, più banalmente è un’erbacea annuale. Cresce e cresceva sulle Ande e per gli Inca era la madre di tutti i semi, che in dialetto locale 🙂 si diceva chisiya mama. Ne esistono diverse varietà. La gamma dei suoi colori passa per il bianco e prosegue per il rosso e persino il nero. Ammetto di avere appena comprato a Londra della quinoa rossa, per la solita curiosità femminile senza limiti.

Da La Cjasalìne alla tavola #3: la forza delle lenticchie

Se la rondine non fa primavera, le lenticchie non fanno inverno. Per la serie Da La Cjasalìne alla tavola non perderò tempo a dirti che le lenticchie fan parte della famiglia delle Papilionacee. Non starò qui a delineare un albero genealogico che risale fino al 7000 a.C.. Voglio solo tessere le lodi del variegato mondo delle lenticchie. In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella restrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia. Tre quarti della sua rendita se ne andavano in …lenticchie il venerdì e qualche piccioncino di rinforzo alla domenica. Decantate anche da de Cervantes nel suo Don Chisciotte. Rosse, verdi, bionde, marrone. La lenticchia rossa detta anche egiziana, spesso la si trova decorticata, ossia senza “buccia”. Si cuoce così velocemente che è difficile farle mantenere il carattere sodo. Facilmente si spappola e viene per questo usata nelle zuppe. Le ho provate in zuppa con i cardi e il cavolo nero. Le …

Da La Cjasalìne alla tavola #2: il tempo dei fagioli

Si continua. Per la serie Da La Cjasalìne alla tavola torno ad essere una brava donzella di casa. Sarà che la soglia dei trentanni genera cambiamenti. Sarà che poi oltre i 35 anni si diventa saggi e morigerati. Di sicuro c’è il fatto che mai e poi mai si saremi immaginati nei ruggenti anni universitari a trarre piacere da ciò. Insomma, cucinare, aspettare, godermi il tempo e la vita  non c’erano proprio nel mio primo DNA. Pure i gusti sono cambiati. Parliamo liberamente dei fagioli. Dopo anni di ribrezzo verso i fagioli, di disprezzo quasi del loro essere naturali. Dopo giorni di “non ho il tempo di cuocerli“, “non ho voglia di comprarli in scatola“, “non sono mica Bud Spencer“. Oggi sono dei piatti che più assoccio alle domeniche vissute fino in fondo. Per me una domenica è bella se so darmi il tempo di fare ciò che mi piace. Nei nostri  35mq quel “mi piace” diviene leggere, far lievitare il pane e cuocere i legumi messi in ammollo il sabato. Capisco che possa essere …

Da La Cjasalìne alla tavola: edizione speciale

Sì, lo so. Ho insistito molto su questo. Forse ti uscirà dalle orecchie soprattutto se oggi venerdì 7 settembre 2012 alle ore 19 (e dintorni) non potrai essere in via Garibaldi  12 a San Daniele del Friuli. Ma sia mai che tu capiti da quelle parti un giorno. L’edizione speciale è giustificata dai preparativi che fervono. Le prime immagini già sono comparse online, mentre nel mondo delle email mi sono giunte le emozioni dell’ultimo momento. Un sms qualche sera fa a dirmi: “stiamo riempendo i dispenser”. Un’email con un racconto stanco ed entusiastico assieme redatto a mezzanotte o poco dopo. Laura e Francesco si stanno dedicando veramente alla causa. Ad una cert’ora ci si aspetta che dormano, invece no. Tocca alle email, agli inviti per stasera. Così può capire che le parole dicano “abbiamo messo 5 chilometri di roba nei dispenser”, ma che la sostanza sia presubilmente 5 chili. Le prime foto. Così utili per chi per ancora un mese può solo immaginare La Cjasalìne. La prima vetrina si colora dei prodotti biologici Nadalutti di …