Il potere del cioccolato sulle suocere
Sfoglio il libro dei ricordi, i più recenti e freschi. Quei ricordi che ancora profumano di pranzi in famiglia. Era Pasqua. Anno 2013. Un tocco di cielo grigio, una doppia manciata di nipoti, un tre per tre di fratelli diventati cognati, cognate senza limite. L’una mezza era passata da tempo. Oramai i toni si erano smorzati. Il tavolino col caffè fumava. Mia suocera con la leggerezza dei suoi 89 anni voleva un caffè. Sul tavolino un barattolo, nulla di che. Di vetro, trasparente e pure piccolo. Però lei sapeva cosa fare. Chiese cos’è. Ed assaggiò. Tanto per gradire, senza pretese. Ed ha gradito. Nel libro dei ricordi recenti, per dovere di cronaca, c’è scritto che ha Gradito. Proprio così, con la G maiuscola. Ho voluto segnarmelo così, nella memoria, quella che rischia di perdersi col tempo. Mai far diventare inutili i ricordi, tanto vale segnarli bene. Sennò che ci sta a fare la memoria. Appena si è allonata dal tavolo del caffè ho lanciato uno sguardo curioso, senza pretese anch’esso, seppur non timidamente e…