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El Gran Libro del Vermut: lunga vita al vermut

El Gran Libro del Vermut: cosa aspettarsi da un libro spagnolo dedicato al vermut? Si fa presto a dire “ho bevuto il vermut”. Ma cosa ho bevuto? Ho l’età per il vermut! Posso leggere El Gran Libro del Vermut , uno dei migliori libri per una libreria sul gusto. Il giornalista belga-spagnolo François Monti in un libro (per ora pubblicato solo in spagnolo) toglie i veli del vermut e lo mostra in tutta la sua unicità variegata (ossimori a parte). A grandi passi verso il vermut Pochi sembrano i segreti di una bevanda, seppur alcolica, che tutti conosciamo da quando andavamo a trovare i nonni. Era un bicchiere che lasciavamo volentieri ai grandi. Il sapore era disdicevole, per noi figli dell’aranciata esagerata. No, non era da noi tentare il secondo assaggio di qualcosa che neppure i grandi bevevano in grande quantità. Quel loro sorseggiare non incuteva di cerco un irrefrenabile desiderio. Meglio un goccio di vino rosso allungato con la dolciastra gazzosa. L’abbiamo disdegnato a lungo il vermut, spesso non sapevamo neppure distinguerlo dall’amaro. Erano così vicini nella credenza. …

Pizza alla rucola, Gruyère e cipolla ramata di Montoro

Pizza alla rucola per andare oltre i luoghi comuni? La pizza alla rucola è come fare un occhiolino ad un diverso equilibro tra i sapori. Il Gruyère DOP gioca il ruolo del dolce, la cipolla ramata di Montoro diventa il brutto ma buono e la rucola è l’amaro che li lega assieme. Andiamo per gradi. Partiamo da lei: la pizza. Non è la pizza a fare l’italiano, così come non è l’abito a fare il monaco o l’hashtag #Romasonoio a creare un romano. Ma siamo italiani, la pizza la impastiamo e la facciamo ancor prima di mangiarla. Alzi la mano chi ha la ricetta perfetta per la pizza fatta in casa? Calma, calma, uno ed una alla volta. Qui c’è una colpevole. Nella ricerca dei sapori mi sono imbattuta in Bitter di Jennifer Mclagan. Jennifer (le do oramai del tu, dopo quante volte ho sfogliato il suo libro) è australiana d’origine e cuoca di professione. Ci possiamo fidare di un’australiana in fatto di pizza alla rucola? Jennifer non è nuova alla stesura di libri di cucina …

Punt e Mes in a jar

Punt e Mes in a jar: come se una granita potesse essere un cocktail. Se ne vedono di tanti colori e a tinte talmente forti da apparire banali. Sul fronte (presunte) novità vi sono ora loro: i cocktail in a jar. Perché esistono? Siamo veramente finiti a dover scorgere il nuovo dentro un barattolo. Possiamo anche chiamarlo jar, ma quello è. Se le marmellate in casa per te non sono una novità, forse la penserai come me: “E’ un cocktail dentro un barattolo di marmellata?…E’ un barattolo di marmellata con un manico?….Cos’è quel barattolo di marmellata chiuso con una cannuccia in mezzo?”. Li avrai sicuramente visti in qualche negozio, con e senza cannuccia. Come spesso accade, mi sono ricreduta. Lo diceva pure J.M. Keynes che i secondi pensieri sono i migliori. Riempi il tuo barattolo con del Punt e Mes e capirai ancora meglio quel are the best (not only better). Si può vivere anche senza, ma se uno dei doveri della vita è gustarsela al meglio, sì: un Punt e Mes in a jar ci …

Questioni di carattere Unicum

L’amaro ungherese Unicum si ripresenta col tour Carattere Unicum La vita è piena di luoghi comuni, compreso questo incipit. Meno male che a volte, nel mare di facili banalità, si fa riconoscere qualcuno grazie al suo carattere.  Lo si nota subito, per il suo piglio unico che non scardina tutto, in un attimo di capriccio, ma che con garbo, dedizione, costanza e quasi un’innata originalità sa distinguersi tra molti. Può tutto questo ritrovarsi anche nell’Unicum, uno dei più longevi amari? Domanda non peregrina questa. L”amaro ungherese ha deciso di presentare sul mercato un nuovo prodotto con il Tour Carattere Unicum. Il Tour sta svolgendo  tra Torino, Milano, Napoli, Roma e Firenze. Il 12 marzo 2015 è arrivato a Roma l’Unicum Prugna al Tbar di Via Ostiense. Hai ben intuito, io ero là. E te ne racconto qua.

Torta con pere ed Amaro

Chi mi ha fatto avere l’Amaro non sa veramente cosa ha scatenato in me. Oltre a tentare di usarlo ovunque, con preferenza assoluta nei dolci, mi sono liberata anche della timidezza. Non cedo le mie fette di torta a nessuno. Mai. Non è fame, è solo voglia di qualcosa di buono tutto per me 🙂 Sarà che ultimamente se vedo una ricetta la devo fare mia. Non c’è verso che la rispetti dall’inizio alla fine. Con la scusa che la credenza ha quello e quell’altro, la ricetta la devo adattarla. Oramai è un capriccio che si è trasformato in necessità. E se la ricetta prevede dei fichi sono capace di prendere l’ultima pera rimasta sul davanzale di casa ed usarla in quel dolce di Maria Speck. Non ti sto a dire per ora chi è Maria Speck, tanto tra poco ci metteremo davanti ad un post a parlare con lei. Ti basti pensare che ha scritto un libro sugli ancient grains, grani antichi come il farro, l’orzo etc.. Quel libro, come puoi intuire, è finito …