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Pan Brioche pasquale

Qual è il sapore della primavera? Un problema non certo amletico, ma nel mentre delle preparazioni emotive e materiale per la Pasqua in famiglia mi sono chiesta pure questo. Avevo la ricetta fidata di un pan brioche di origine armena da adattare e trasformarlo in Pan Brioche Pasquale. Per Natale lo avevo arricchito con cioccolato e datteri, ma in pieno aprile come trasformarlo? I bei pranzi in famiglia tanto festeggiati quanto temuti. Difficile presentarsi a mani vuote. Non sarebbe giusto dopotutto. Bisogna aggiungere qualcosa di proprio alla caciara e all’abbondanza di questi momenti. C’è qualcosa quasi di arcaico, ineluttabile in un rito che riunisce generazioni e famiglie diverse. E poi c’è l’ironia della sorte… In questo banchetto c’era, infatti, una piccola generazione in corso, una di quelle di soli sette centimetri che, dati i tempi, si vede per ora “solo” in una riproduzione in 3D fatta durante una delle prime ecografie. I pro-zii non stavano nella pelle. Mentre le pro-zie acquisite, tra cui io, erano entusiasticamente spaventate dal divenire tali. “Ma chi è la mia …

La Gubana

Gubana. Quante cose ti dovrei raccontare. Ti dovrei dire che si tratta di un dolce del Friuli. Lo si fa per le occasioni speciali, come quando arriva il figliol prodigo. Lo fanno le cuoche vere, quelle che pesano gli ingredienti per costruire e sfamare le famiglie. Ma non solo. Ha qualcosa dello strudel eppure a vederla, la Gubana, sembra un vortice. Le origini del suo nome sono disperse tra tradizioni, tempo ed etimologia. Però è un dolce che ha l’anima di una terra. Nascosto e ricco è il suo tesoro. Tutto arrottolato su di sè, alla ricerca perenne di una sincerità che guai a scambiare per un istante di banalità, per un gesto fuori orario. Eppure è un dolce allegro grazie allo slivovitz (anche la grappa è concessa, ahimè 🙂 ). Come tutti gli scorbutici basta mostarsi gentili. Prendi mio padre, appena fai la gentile lui da silente comincia a lanciarsi in chiacchiere. Timidamente ricco dell’entusiasmo di una piena di gioia si lascia andare…E così in questa di gubana, ritrovo mio padre. Nonostante il perenne …

Pane francese Le Boulot

Avvicinarsi al pane francese attraverlo Le Boulot No, non ci credo. Capita ancora. Non so tutto e non lo so neppure di quello che adoro: il pane. Meno male che ci sono i buoni propositi di inizio anno. Così da qualche mese, non ebbra a sufficienza di pane, oltre a Twelve Loaves mi sono impastata anche con Panissimo. Ogni mese un tema e la cucina da infarinare ancora di più. Il pane francese non era giunto ancora nel mio scrigno di casa. Non stupisce allora che alla parola Boulot mi son chiesta di cosa si parlasse. Qu’est-ce que c’est? Il topo di biblioteca che è in me mi ha spinto a cercare. Rovistai, cliccai, sfogliai, chiesi per giungere ad un primo pane. Ma non mi bastò. Volli anche fare un bis non soddisfatta degli alveoli ottenuti al primo tentativo. Contravvenendo alla mia routine, ho voluto stupirmi con autolisi, passaggio in frigorigero e farina antica dall’Antico Molino Fratelli Persello. La ricetta di partenza l’ho prea da Farine Crazy for Bread. Per un volta un francese ha …

#Twelve Loaves: Pan brioche con datteri e cioccolato

For the English version click here. #Twelve Loaves è una grande scusa (pardon opportunità) per imparare sempre qualcosa di nuovo sul grande e meraviglioso mondo del pane. Con Twelve Loaves ho imparato a fare sia gli scones che il soda bread ed anche a dare nuova vita a ricette rodate negli anni. Per il mese di Febbraio 2014 il tema di Twelve Loaves è decisamente accattivante: il Cioccolato. Il cioccolato nel pane è molto invitante e persino banale da farsi. Basta mettere qualche pezzo di cioccolata, rigorosamente amara per me, nell’impasto ed il gioco è fatto. Ma così è troppo  🙂 Per complicarmi la vita ho allora aperto uno dei quei libri sulla cucina medio orientale di cui vado letteralmente pazza ultimamente. Non sapevo esattamente cosa stavo cercando. Cercavo e basta. Volevo quel guizzo di originalità che solo il cercare nel luogo apparentemente “sbagliato” può portare con sè. E quel qualcosa l’ho trovato in The Jewelled Kitchen di Bethany Kehdy. Vi era, infatti, la ricetta di una brioche armena chiamata tahinov hatz. Bethany la rivisitava …

Matnakash, un pane armeno

Che non si vive di solo pane è cosa risaputa. Ancora sento la voce di mia nonna quando lo diceva, quasi a nascondere il fatto che era ghiotta di tutto, pane compreso. La sfida di Twelve Loaves del mese di gennaio è stata onorata col soda bread, ma ecco spuntare Panissimo. Si tratta di un contest, senza premio nè vincitori, al pari di Twelve Loaves ed in ugual modo ruota anche Panissimo attorno ad un pane che cambia ogni mese. Per gennaio il tema di Panissimo sono i pani etnici. Ed io da brava secchiona, con un po’ di tempo in più grazie alle Feste, ho cercato il mio pane etnico. Sfoglia che ti sfoglia libri, navigando da un sito all’altro, sono giunta al Matnakash. Un pane armeno semplice a base di farina di frumento, acqua, lievito e secondo una delle versioni che ho trovato pure pochissimo zucchero. Nella ricetta trovata si accenna al lievito madre o a un lievitino, eppure le dosi rese pubbliche si basano tutte sul lievito di birra. Quindi per una …