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Da La Cjasalìne alla tavola #2: il tempo dei fagioli

Si continua. Per la serie Da La Cjasalìne alla tavola torno ad essere una brava donzella di casa. Sarà che la soglia dei trentanni genera cambiamenti. Sarà che poi oltre i 35 anni si diventa saggi e morigerati. Di sicuro c’è il fatto che mai e poi mai si saremi immaginati nei ruggenti anni universitari a trarre piacere da ciò. Insomma, cucinare, aspettare, godermi il tempo e la vita  non c’erano proprio nel mio primo DNA. Pure i gusti sono cambiati. Parliamo liberamente dei fagioli. Dopo anni di ribrezzo verso i fagioli, di disprezzo quasi del loro essere naturali. Dopo giorni di “non ho il tempo di cuocerli“, “non ho voglia di comprarli in scatola“, “non sono mica Bud Spencer“. Oggi sono dei piatti che più assoccio alle domeniche vissute fino in fondo. Per me una domenica è bella se so darmi il tempo di fare ciò che mi piace. Nei nostri  35mq quel “mi piace” diviene leggere, far lievitare il pane e cuocere i legumi messi in ammollo il sabato. Capisco che possa essere …

Da La Cjasalìne alla tavola: edizione speciale

Sì, lo so. Ho insistito molto su questo. Forse ti uscirà dalle orecchie soprattutto se oggi venerdì 7 settembre 2012 alle ore 19 (e dintorni) non potrai essere in via Garibaldi  12 a San Daniele del Friuli. Ma sia mai che tu capiti da quelle parti un giorno. L’edizione speciale è giustificata dai preparativi che fervono. Le prime immagini già sono comparse online, mentre nel mondo delle email mi sono giunte le emozioni dell’ultimo momento. Un sms qualche sera fa a dirmi: “stiamo riempendo i dispenser”. Un’email con un racconto stanco ed entusiastico assieme redatto a mezzanotte o poco dopo. Laura e Francesco si stanno dedicando veramente alla causa. Ad una cert’ora ci si aspetta che dormano, invece no. Tocca alle email, agli inviti per stasera. Così può capire che le parole dicano “abbiamo messo 5 chilometri di roba nei dispenser”, ma che la sostanza sia presubilmente 5 chili. Le prime foto. Così utili per chi per ancora un mese può solo immaginare La Cjasalìne. La prima vetrina si colora dei prodotti biologici Nadalutti di …

Da La Cjasalìne alla tavola #1: tra barattoli e conservazione

L’amicizia è fatta di tempo. Incontri, chiacchiere, timori sussurati, silenzi, vicinanze lontane. In queste pagine più e più volte ho scritto di un’amica di una vita. La prima a definirla così credo sia stata mia madre. Dopo averla invitata a casa nel 1986 l’ha vista crescere tra me e mia sorella. Io l’ho vista arrivare, svoltare l’angolo blu di casa e comparire. Da lì ne è passato di tempo, di pagine di vita voltate e riposte nei ricordi. Momenti spensierati e pesanti. Sempre e solo in sottofondo l’ansia di vivere ha animato incontri, telefonate, email, viaggi. Oggi l’amica di una vita, Laura, tenta assieme a Francesco una nuova avventura. Una di quelle piena di slanci e timori. Una di quelle che forse in un clima morale ed economico come quello attuale sembra ben più di un azzardo. Eppure alla prima notizia, data quasi timidamente mesi fa, sono rimasta a bocca aperta e piena di felicità per tutto il coraggio che han covato dentro questa loro novità. Apre  La Cjasalìne a San Daniele del Friuli in …

Un menù di Natale friulano inside

Quasi pronta per buttarmi a capofitto in cucina a fare i biscotti di Natale per la tribù, già comincio a pensare a un menù per Natale. Mi pare giusto condividere tale fantasia con chi si trova ad avere il mio stesso dilemma. Il menù che propongo vuole essere conviviale ed insieme casalingo. Non si conclude col classico Panettone o Pandoro, vuole andare oltre fino alla Tombola e al ritorno a casa degli ospiti. L’invitato, parente o amico, viene accolto con un calice di vino Rosé e un cracker insaporito al prosciutto di San Daniele. Solo dopo le prime chiacchiere potrà prendere avvio il pranzo vero e proprio. Sono tutti seduti a tavola, ma non troppo a lungo.  I piatti non vogliono essere complicati seppure saporiti. Il menù permette anche ai padroni di casa di godersi il pasto e la presenza di amici e parenti. Inoltre, è un menù che può essere preparato dalle massaie moderne, spesso lavoratrici come la sottoscritta e quindi non solo con poco tempo e anche poca pazienza, in un periodo intenso …

Dolci lamponi

Lamponi e la dolcezza di una quattro quarti In settimane dove le scadenze volano via sorge un problema. Salutata una scadenza bisogna subito accoglierne un’altra, ma cosa cucinare per far restare il tempo piacevolmente con sé? Come convincere lo stress ad allontanarsi e la dolce metà a darti quella preziosa carezza di benvenuta a casa? Semplice cucinando. Ma quando? Come? In questo stato quasi isterico mi ritrovo mentre esco dall’ufficio. Poi qualche minuto tra i mezzi pubblici e…non ci vedo più dalla fame. Così mi fermo in cucina, apro furtiva la porta della credenza ed il braccio si allunga. Ho bisogno di quel barattolo di vetro. Sì, proprio quello. Lo svito guardandomi in giro. Non c’è nessuno in giro. Nessuno a chiedermi che cosa sto combinando. Anche il tempo si è acquietato. Al diavolo le scadenze. Il blog può aspettare. La penna resiste sulla scrivania ancora qualche minuto. Ahhh  che bontà! Le gocce di buon cioccolato, che lusso inestimabile. Poi apro gli occhi e mi ricordo che non devo essere egoista. In giro per casa …