Da La Cjasalìne alla tavola #2: il tempo dei fagioli
Si continua. Per la serie Da La Cjasalìne alla tavola torno ad essere una brava donzella di casa. Sarà che la soglia dei trentanni genera cambiamenti. Sarà che poi oltre i 35 anni si diventa saggi e morigerati. Di sicuro c’è il fatto che mai e poi mai si saremi immaginati nei ruggenti anni universitari a trarre piacere da ciò. Insomma, cucinare, aspettare, godermi il tempo e la vita non c’erano proprio nel mio primo DNA. Pure i gusti sono cambiati. Parliamo liberamente dei fagioli. Dopo anni di ribrezzo verso i fagioli, di disprezzo quasi del loro essere naturali. Dopo giorni di “non ho il tempo di cuocerli“, “non ho voglia di comprarli in scatola“, “non sono mica Bud Spencer“. Oggi sono dei piatti che più assoccio alle domeniche vissute fino in fondo. Per me una domenica è bella se so darmi il tempo di fare ciò che mi piace. Nei nostri 35mq quel “mi piace” diviene leggere, far lievitare il pane e cuocere i legumi messi in ammollo il sabato. Capisco che possa essere …