42 Search Results for: scrivere col cibo

Scrivere col cibo: Oltre le ricette con la poesia e Nicole Gulotta

#Scriverecolcibo si fa poetico con Nicole Gulotta. Le ricette, così come spiegate da Dianne Jacob, superano la poetica di Laura Ottaviantonio e finiscono in un libro dove ad ogni poesia è abbinata una ricetta, o viceversa. Sfogliando Eat this Poem di Nicole Gulotta, mi chiedo …. Cos’è la poesia per te? Non sembra neanche una domanda da poter rivolgere oggigiorno ad una persona adulta. Dopo le mille poesie imparate a memoria dalla scuola elementare alla maturità, l’endecasillabo ci abbandona. Forse qualcosa rimane con le canzoni, ma pochi sono i Quasimodo che crescono tra di noi. Ancora meno sono coloro che portano i versi in cucina. Come oso mescolare il sacro col profano? La poesia è cosa seria (o seriosa) e basta? Se esistesse un verso per la patata, lo vorrebbe pure l’arancia. Subito scalpiterebbe la pera appena colta. Eppure Nicole Gulotta ha trovato persino una poesia per i blueberry.

Scrivere col cibo: dalla parola all’immagine con Laura Ottaviantonio

E se non bastasse la parola per scrivere col cibo? Dianne Jacob ha spiegato le basi del foodwriting. E’ partita da una ricetta ed è giunta al libro di cucina. Ma oggigiorno non di sola carta viviamo. Si può #scriverecolcibo anche (e solo) online. Certo, sullo schermo, ancora più che sulla carta, contano le immagini. Catturano e convincono a lanciare uno sguardo in più…oppure raccontano una loro storia. Anche qui, non potevo farcela da sola. Con l’hashtag #scriverecolcibo soffro la solitudine e cerco il confronto. Preferisco il fruscio della penna, o l’irruente suono dei tasti della tastiera, al click, secco e riflessivo, di una reflex. Chi poteva aiutarmi (e aiutarci) a capire come allineare i due mondi? La scelta è stata più immediata che ragionata. Ricette e Vicende è uno dei quei blog che sfoglio prima sullo schermo con una pacatezza per me insolita e che poi leggo, su carta, per assaporare ogni singola parola. Ammiro Laura Ottaviantonio per il respiro che sa mettere tra una parola ed il suo verbo, soppesando la storia nel …

Scrivere col cibo: dalle ricette ad un libro con Dianne Jacob

Ho iniziato un cammino. Con in mano una frusta da cucina ed una mela sono alcuni mesi che su Instagram persisto con l’hashtag #scriverecolcibo. Butto sulla tavola libri e riviste di cucina in cerca delle parole che accompagnano la gola. Alla fine ho capito, che senza la penna ed i suoi volteggi sulla carta, anche la mela rimane muta. Così, tra automotivazione e sfoggio di tutta la carta che ho accumulato, ho iniziato questa avventura per parlare con te di foodwriting. Anzi, di scrivere di cibo che per me è scrivere col cibo (accanto). Oltre che amalgamare vorrei cogliere, tra avverbi e tempi coniugati, la vita che scorre e scoppia in fragorose risate. Ed intanto le uova si montano. Non può, però, essere un viaggio in solitaria. [For the English version, please click here]

Scrivere di cibo all’italiana: origini ed etichette

Le bucce delle clementine accanto alla tastiera mi riportano ad un paragrafo perso dentro Gastronomical me di MFK Fisher. Quel profumo che inondava casa è la mappa con cui ritrovo la strada nella ricerca dello scrivere di cibo all’italiana. Non ricordo chi fu la prima a chiederlo, probabilmente Laura di Ricette & Vicende. Fatto sta che da quel giorno a Colle Val D’Elsa si è avviato un percorso di critica ed autoanalisi che neppure Whatsapp riesce a banalizzare. Non ricordo neppure se la domanda fosse “da dove trai ispirazione, Giulia (Scarpaleggia)?” o se era un “da chi hai imparato a fare foodwriting?”. Ciò che quella domanda spontanea ha creato è stata una cascata di riflessioni sfociate in un collettivo “chi ci ha insegnato a fare foodwriting all’italiana?”, ossia dove sono le nostre radici di italiane che scrivono di cibo in italiano?

counseling

Counseling e cibo: chiamalo M_eating se vuoi

M_eating Sensoriale Blogger Edition: l’evoluzione di un’esperienza di counseling incentrata sul cibo Che siamo disposti ad elargire consigli, è un dato di fatto. Che siamo tutti avidi di scovare la pietra filosofale, è un’altra innegabile realtà. Ma avvicinarsi al counseling non è qualcosa che capita per caso. Ti invitano 🙂 Counseling e cibo: che è? Wikipedia per il counseling parla di attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente. EIDOS, invece, ha come slogan Professionalità e passione al servizio della persona. Scusami, non ti ho presentato EIDOS. E’ un’associazione romana di professionisti della relazione d’aiuto. Insomma, di persone che credono e lavorano sull’equilibrio bioenergetico, si dedicano alla riflessologia plantare, fisioterapia, osteopatia e tocco pranico ed affrontano i problemi attraverso il counseling vero e proprio. Il 13 gennaio 2015, EIDOS ha organizzato una serata per un gruppo di blogger capitolini con la “scusa” di un #M_eating. Ironica e cripticità degli hashtag a parte, M_eating è stata un’occasione di counseling e cibo di gruppo organizzata e gestita principalmente da Maria Grazia D’Agata e Giulio Uffreduzzi. Non se il tono serio …