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Cultura e cibo a Granada

Granada. Una città che ci ha accolto all’ora di punta. Una miriade di bambini che uscivano dalle scuole. Un mare di “perdona” mentre noi ci avventuravamo direzione albergo con bagagli al seguito. Eppure tutta quella pazienza, mischiata al caldo e alla fame, ha avuto un suo perché. Alhambra, Bodega Castañeda, Albaizìn, Bodega Castañeda, anima gitana, Sierra Nevada, Bodega Castañeda …e ho detto tutto. Storia, vermut, memorie arabe, Muñana, chitarre gitane, Pedro Ximenez. E ho pure detto troppo. Ecco un piccolo album fotografico di una quattro giorni a Granada nel mentre di un viaggio di nozze. Tutto vero, tutto sognato, tutto assaggiato, tutto nella memoria.

Gli occhi di Tangeri

Se capita di visitare un posto per caso, da turisti, totalmente turisti, e se capita di farlo in un giro organizzato, ecco che è giunto il momento di osservare e di osservare ancora prima la gente che i luoghi. Così sono, anzi siamo, capitati a Tangeri. Mia prima volta in terra africana. Non avrei mai pensato di capitare così, durante il viaggio di nozze là. Tanti sogni sul mondo arabo, libri letti e racconti di femministe islamiche. Avrei voluto essere più preparata, ma i volti ancora prima delle storie, rapide e comune, della guida mi hanno accolto. Non muti. Forse solo non ben interpretabili. Li accolsi perché diversi. Non vorrei descriverti troppo quei momenti. Ho cercato di capire la realtà di un posto tramite i volti ed i gesti di chi girava Tangeri come la sua città e non come luogo da visitare. Ho voluto farmi largo nella quotidianità e non nell’eccezionalità di un viaggio guidato come il mio. Bashid, la guida, era esperta, sapeva cosa raccontare e come. Nel contempo però non poneva limiti …

Bodega Guzmán

Andalusia…nel cuore. Avevo promesso che sarei tornata a raccontare il nostro viaggio di nozze dal punto di vista del cibo. Si era partiti con la voglia di cercare posti semplici, veri. Niente ricerca forsennata dei locali più trendy dove il cibo diventa sapiente rielaborazione. Abbiamo trovato la nostra Andalusia tra le viuzze di Cordoba. Nel cuore della Juderia. Ne parlava anche Lonely Planet, ma l’incrociammo durante la prima passeggiata durante una  calda domenica. I turisti striminzivano i viottoli del centro storico, volevamo scappare da loro. Ma ci trovavamo tra loro. Un odore emerse. Era vino. Come se qualcuso pigiasse l’uva. Vino rustico, vino della zona. Scorgiamo un portone. Azzardiamo due passi. Anziani del posto e qualche turista, più inglese che altro. Muri e pavimenti che erano stati a braccetto col tempo senza che l’oste avesse perso nel frattempo la sua vitale ed insieme discreta  energia.

Andalusia

Adios Andalusia

Siamo tornati. La luna di miele in Andalusia è fluida via, lenta e pacifica come il miele, rigenerante come il meritato riposo. Ricordi (e foto) si sono accumulati tra uno sguardo, un bacio e un sorso di sherry. Ho paura ancora nell’usare le parole per descrivere quello che abbiamo visto. Nessun programma stancante ha rovinato quell’atmosfera profumata e ritmata che abbiamo trovato tra Siviglia, Tarifa, Tangeri, Jerez de la Frontera, Cordoba, Granada e Bubion nelle Alpurjarras. Abbiamo lasciato che fosse l’Andalusia a parlare con colori, suoni e sapori. Tento di farti sentire la nostra Andalusia con alcune immagini, chiamate foto da alcuni, da me sguardi curiosi.