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Germogli a me

Alla fine è toccato anche a me. La curiosità sui germogli, la voglia di farli crescere a casa, la possibilità di averli a partire dalle semplici lenticchie, han vinto. La scorsa settimana ho osato. La spintarella finale è venuta dal post dell’amata 101 cookbooks. La domenica pomeriggio ho messo in abbondante acqua le solite lenticchie. Le ho prese dal barattolo, così, al volo, prima di andare dai suoceri. Un gesto banale ma che mi ha riempito di sicurezza sul futuro. E sì, perché voleva dire che i prossimi giorni sarei stata responsabile di qualcosa: i germogli 🙂 Quale project manager ho coordinato le varie attività. Il lunedì, al ritorno dal lavoro, ho scolato le lenticchie e le ho messe in un’ampia ciotola sul cui fondo ho messo una spugna pulita ed umida. Sopra la spugna ho messo le lenticchie e ho coperto col canovaccio. Un altro piccolo passo verso l’outcome del mio project.

Portulaca sulla mia tavola

Evvai ! Stavolta ho stupito la mamma. La mia di mamma vive quasi arrocata in provincia di Udine, ma finalmente si è decisa a scendere a Roma. Così l’ho portata in giro per i miei luoghi cult, che comprendono il mercato del sabato di Via S.Teodoro (zona Circo Massimo). Io in ogni mercato ho la mia bancarella preferita…di donne. Sì, donne. Ovviamente accetto anche i maschi su questa Terra 🙂 e a casa, ma negli ambienti ove conta l’aspetto anche sociale, do una spontanea ed immediata preferenza alle donne. E nella mia bancarellina piccina picciò, che già mi avvicinò al ravanello bianco e nero, stavolta ho trovato la portulaca. La scena è stata più o meno del tipo: “E questo cos’è?” “Portulaca” “Scusa mi puoi ripetere il nome?” E giù a scriverlo su un pezzo di carta. “Portulaca e si mettono le foglie nell’insalata”

Festa di compleanno

Succede una volta all’anno. Il terrazzo si riempie di amici e la Cavia si fa gioiosa. Tutti i “ciao” e gli “auguri!” son per lui e lui non si nasconde dinnanzi a cotanta attenzione. Incomincia con l’annunciare che compie 25 o 26 anni, qualcuno regge il gioco, qualcuno  insiste, dietro le quinte, per conoscere la vera età. Non c’è crema antietà 🙂 che regga, c’è chi sospetta che i trenta siano oramai superati. Poi le cose cominciano a complicarsi. Il tramonto incombe, le luci si abbassanno, le fiaccole tentano il miracolo. L’importante è, come la Cavia suggerisce, di “imparare le voci e associarle alle persone”. Presto però il cibo comincia ad esercitare il suo potere attrattivo e aggregatore e le sedie diventano un gradito rifugio. Bando ai convenevoli, ecco il menù proposto per i 26 anni della Cavia 🙂

Insalata di lenticchie e quinoa

Più per gola che per necessità nacque questa ricettina. Se il bisogno di acido folico mi portò all’insalata di lenticchie, questa versione arricchita spuntò per riscoprire la bontà delle lenticchie frammista a quelle delle verdure di stagione. Misi mano al frigo, al forno e ai resti di legumi in giro per casa. E’ un’ottima idea per cena che saprà conquistare anche gli uomini più machi inside. Non mi dilungo in parole, perchè vorrei lasciar parlare i vari ingredienti:

Farecchiata con alici e broccoli

A volte una bella gita lascia il segno a lungo. Ho dichiarato più volte il mio amore spassionato per Castelluccio di Norcia. Certo, non è posto agevole da visitare in pieno inverno, ma è molto facile averne nostalgia. Durante la gita estiva a Castelluccio ho fatto conoscenza con alcuni ingredienti entrati entusiasticamente nella mia dieta, come il riso rosso più volte cucinato questa estate. Ora, grazie ad un post di Elisa Kitty Kitchen sui legumi da riscoprire, è giunto il momento giusto per un po’ di Farecchiata. La Farecchiata non è un legume, bensì una sorta di polenta ottenuta dalla roveja, quel presidio Slow Food, come Elisa insegna, che al gusto ricorda le lenticchie o le fave. Quando è fresca appare come vedi qui a destra. Mentre in formato farina è così: