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Aceto di mele nello strudel

Aceto di mele e kren in uno strudel non sono un azzardo E’ indubbio amo fare lo strudel. E’ indubbio mi piace l’aceto di mele. Si potrebbe dire che è tutta colpa delle mie origine friulane. Così vicina al confine, così esposta alle contaminazioni culinarie. E’ indubbio: non mi accontento della prima ricetta che incontro. Eppure lo strudel è uno dei miei cavalli di battaglia. Di strudel non esiste uno solo. Esiste lo strudel austriaco e lo strudel ungherese. Di pasta studel austriaca esistono due versione: con olio o con burro. Io da anni mi affido alla versione con olio extra vergine d’oliva. Mentre la versione ungherese, assaggiata durante un rapido soggiorno a Budapest, si avvicina più alla versione austriaca. Gli “ungheresi” usano il latte al posto del burro, che tra l’altro andrebbe usato fuso. Qualche giorno fa riprendendo in mano un libro di cucina austriaca, comprato al termine della vacanza in bicicletta lungo la Drava, ho scovato un’altra versione ancora. Tra le versioni di pasta strudel che propone Österreichische Bäurinnen backen Strudel vi era …

Vercelli Rice Experience #1: strudel al riso rosso

Rosso è Cappuccetto Rosso, rossa è la passione, rossi sono i pomodori. Rossi sono i papaveri, alti alti, mentre tu sei piccolina. Rosso piccante è quello dei peperoncini. Ma a Vercelli cosa c’è di rosso? A Vercelli non si dorme. Ancor meno durante una Vercelli Rice Experience. Ma gli occhi non si fan rossi per la stanchezza. Quando arrivi non subito ti porteranno al mulino del riso e non impararei immediatamente come la pannocchia diventa riso. Prima quei cattivoni ti portano in cucina, anzi per precisione, prima al mercato e poi a sgobbare. Tu che hai già fatto una ricetta col riso Venere dovrai ingegnarti. Quindi niente nero, di giorno ci vuole un altro colore per distinguersi tra i mille chicchi. Come se non bastasse non sarai sola, ma attorniata da chi fa delle crepes con la farina di riso Venere e chi dei dolcetti più che invitanti d’origine siciliana. Poco più in là scorgerai una sorta di sushi. Insomma, rischierai di sudar freddo, se non dalla fatica quanto meno dall’amichevole concorrenza. E tu cosa …

Strudel salato con stracchino

Strudel. Mancava da un po’ sulla mia tavola. Giovedì lo attendevo. Nonno Nanni mi aveva chiesto di pensare ad una ricetta green nell’ambito della sua iniziativa volta a ridurre le emissioni di CO2 in collaborazione col Ministero dell’Ambiente. Ero un po’ scettica. Noi blogger spesso rischiamo di diventare un mezzo di pubblicità, o come più garbatamente si dice ora di visibilità. Gli ho detto sì per la sua storia, per il modo con cui mi ha approcciato. Della serie non ha fatto il provolone 🙂 Poi mi ha colpito al cuore. I formaggi sono arrivati freschi, in una borsa frigo e portati a mano all’uscio di casa. Mi aspettavo un corriere. Invece era un uomo in giacca e cravatta che ha avuto il paziente dovere di aspettare l’ora comoda a me. Ossia ha atteso che io finissi di lavorare. Quindi anche la consegna è stata a suo modo green. Sabato è stata il giorno della ricetta green.

Porter Choco Strudel

Mesi fa scrissi della Brasserie 4:20 e di alcuni suoi eventi. Ora Nano Mondano mi ha bloccato all’uscita dal  4:20 e mi ha messo in mano una bottiglia di Epic Porter.  Berla e basta non era abbastanza. Lei non aveva pretese, ma io sì, perché un dono va ricambiato veramente, ancora prima di scriverne un post. Mentre mi sorseggiavo una Gueze all’ombra del 4:20 avevo notato quel tiramisù con Porter nel menù del locale. Uhm era invitante replicare a casa con un Epic tiramisù, ma l’originalità dove la mettiamo?! Dopo alcuni giorni di riflessioni ecco l’idea: uno strudel. Meno male che durante la vacanza austriaca mi ero presa Österreichische Bäuerinneen backen Strudel. E meno male che qualcosa degli anni di tedesco a scuola è rimasto assieme a Google Translator:) Ma anche questo libro non risolse tutti i dubbi. Non restava che mettersi all’opera per capire dosi e modalità per uno, anzi, quattro:

Strudel di mele

Lo strudel di mele richiama alla mente subito Vienna, ma volendo andare indietro nel tempo si incappa prima nei turchi che assiedano l’attuale capitale austriaca. Ma tentando di andare all’origine più lontana, ci arriva fino ai greci. Non quelli che si ribellano oggi agli effetti della crisi economica, ma a quelli che si conosce tramite soltanto i libri di storia. Infatti, se lo strudel è una rielaborazione della Baklava, la Baklava a sua volte viene dalla pasta Phillo, così in oggigiorno tra i foodblogger e non solo. Phillo vuol dire foglia. Data la finezza della pasta è facile capire perchè si scelse questo nome. Strudel e foglia? Qual è il link? Semplice, come raccontato nel post sulla pasta strudel, questa va stesa fine, cosa dico, di più, finissima. Et voilà svelata anche in questo caso l’associazione linguistica, almeno un pezzo 🙂 Un pezzo perchè per l’altra parte la parola strudel significa vortice.E sto’ vortice dov’è? Taglia una fetta di strudel e lo vedrai. Ma venendo al dunque …