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Timidezza di carote gialle

Carote gialle e carote viole come resistergli anche se ti addocchiano dalla bancarella più costosa di Campo dei Fiori? Il sole splendeva, io non avevo voglia di spendere neppure nell’ultimo numero di una rivista di cucina inglese. Eppure andata diligentemente alla mia bancarella son ripassata lì e la mia mano, candida candida, ha preso due carote gialle e due viola (o nere). Risultato? Un conto che non svelerò mai a nessuno, neppure sotto tortura. L’assenza di prove testimoniali, se non una sola fotografia fatta col cellulare, faciliterà questo mio silenzio. Potrò sempre negare l’accaduto. Il lato positivo della medaglia è che le ho sfruttate al meglio. E son qui a condividere queste banali e timide ricette, che però servite sulla tovaglietta azzurra sono state apprezzate. Anzi, io e la Cavia affermiamo quasi che una carota non vale l’altra.

Zuppa viola con cicerchie

Non è che il viola mi doni particolarmente,certo si fa notare e dona quel tocco particolare che noi donne spesso cerchiamo con grande assillo. Però una zuppa viola sovrasta tutte le altre 🙂 Così mi son messa a fare l’ennesima zuppa con le carote viola. Non che avessi comprate troppe, anzi, ma di certo ci ho messo un po’ a farle fuori. L’operazione eliminazione carote viola è proseguita con questa zuppa di cicerchie e piselli secchi sgusciati. Appena ho visto le cicerchie decorticate e bio persino non ho resistito. “Siete mie” ho urlato nella mia testolina. E così via a rimuginare su come usarle. Sulla strada per la cucina ho trovato i piselli secchi dalla zona di Viterbo che ricadono nella categoria del quasi chilometro zero. Orgogliosa di questo mix di “buona coscienza a posto” mi sono messa all’opera. Ecco cosa ho combinato:

In cucina con Roots

For the English version, click here. Lo puoi trovare nel posto più inaspettato! Questa è una regola aurea dell’amore e del buon cibo. Dai, confessa, anche a te è capitato di aver scoperto come un ingrediente sottovalutato possa in realtà essere speciale. Nevvero? Diane Morgan, ad esempio è convinta che le radici sono speciali. Le radici, carote, patate e affini: sto parlando di questo. Per Diane Morgan possono diventare i re e le regine della nostra dieta quotidiana. Ne è talmente convinta che ha lavorato sodo perché questo accadesse. Si è messo a scrivere Roots, The Definitive Compendium with more than 225 Recipes. Ossia Radici, il compendium definitivo con più di 225 ricette. E’ stata così convincente che la prefazione è stata scritta con uguale entusiasmo da Deborah Madison (te la ricordi? E’ l’autrice di Vegetable Literacy). Diane ammette di aver scritto il libro per ragione egoistiche: voleva imparare di più sulle radici. Ed un lungo viaggio è più piacere se fatto con buoni amici e lettori. Lei, Diane, mi ha conquistato  fin dall’introduzione appena comincia a …

Searching for Roots in your kitchen

Per la versione italiana, clicca qui. You find it in the unexpected place! That’s a golden rule for love and good food. How ofter do you discover that an undervalued ingredient is really special? Diane Morgan is convinced. Roots are special, they could be kings and queens of your everyday diet. She is so convinced that worked on The Definitive Compendium with more than 225 Recipes. She’s really convincing that can count on the forewords by Deborah Madison (do you remind her? She’s the author of Vegetable Literacy). While Diane admits that she wrote that book for selfish reasons: she wanted to know more on Roots. And a long journey is better if done with good readers and friends. She conquested me as soon as in the Introduction she tell of the vegetable diaspora from New World and Old World and reverse. Her aim is to share the history and the lore of the root cellar and provide basic botanital information on roots. To do that Roots is organized in 28 chapters arranged alphabetically by …

Zuppa invernale con bulgur

Sebbene la primavera incomincia a palesarsi, la mia voglia di country style non m’abbandona. Sarà l’effetto dell’imminente matrimonio, la voglia di assaporare le nuove radici che sto impiantando o semplicemente l’effetto della crescente fascinazione per una tavola che si costruisce al mercato. Ammetto che questa ricetta ha qualche settimana. Prima ci sono state la zuppa di cavolo nero e lenticchie rosse, quella vellutata viola che giocava coi colori, oggi ti presento questa zuppa con cavoli e bourghul. Sono tutte ricette home made, nate durante un weekend che vuole ridare energia ed entusiasmo ad una coppia di giovani fidanzati 🙂 Sì, sì, giovani dentro. Tra gli ingredienti trovi il cavolo nero, le carote viola e il topinambur. Tutti prodotti presi al mercato bio. Le carote viola? Sì, viola, perché si dice che in origine le carote fossero viola e non arancioni. L’arancione sembra essere stata una mutazione genetica. Le carote selvatiche erano bianche o gialle pallide, mentre le prime carote coltivate in Afganistan ben 5000 anni fa divennero viola o gialle. Solo nel 17° secolo comparvero …