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Viaggio in Vallonia: 10 giorni di ricordi e consigli

Alla fine l’ho fatto il viaggio in Vallonia e ora è tempo di raccogliere le prime sparpagliate impressioni con la scusa di dare qualche consiglio. “In Vallonia…nel sud del Belgio“, dovevo sempre precisarlo. Alla mia risposta alla domanda “Dove andate in vacanza?” non mi aspettavo proprio di guardare facce così stupite. Sarà l’abitudine a sorbirmi…ehm… guardare in diretta le classiche del Nord del ciclismo, sarà per tutte le curiosità che la birra mi innesca, ma oramai sono anni che la parola Vallonia non è un mistero. Invece, neppure il Belgio, tutto, è così conosciuto nonostante i voli low cost. Ma cerco di limitarmi a questa estate 2018 e non di divagare sulle cinque volte in cui il Belgio mi ha accolto (senza troppe cerimonie 🙂 ).

Blanche de Bruxelles

White, Weiss, Wit, Blanche. Un colore. Può far innamorare. Può essere pesante se è una notte in bianco. Se poi ti piace scrivere e diviene una pagina bianca, ecco un muro a volte insormontabile. Eppure sprizza energia se diventa La Notte Bianca di Roma. Bianco è l’abito da sposa. Purezza. Freschezza. Candore. Sogno. Si sa tingere di messaggi. White, Weiss, Wit, Blanche. Tanti modi di chiamarlo. Mai provato a berlo? Che ne pensi di una Blanche de Bruxelles?

Gwatkin Cider Festival

Io stavolta ci vado, non c’è influenza mia o della Cavia che tenga. Spero addirittura di andare amica munita con @sararocutto. Bisogna pur introdurla a dovere nella vita della Capitale! La ragione di tanto entusiasmo è il Gwatkin Cider Festival, ossia il festival del sidro. Che bevanda paradisiaca e misconosciuta. Lungo la Drava se è bevuto a fiumi dopo gli assaggi, come dire, introduttivi lungo il Danubio. Dopotutto pedalare non fa così male. A Roma alla Brasserie 4:20 il 3 – 4 Febbraio 2012 si assaggeranno ben 10 Sidri di Gwatkin, direttamente dal Regno Unito. Ti invito a scoprire il loro sito, veramente English ed elegante. Oltre al sidro, gestiscono anche una fattoria che si mette a diretto contatto col pubblico attraverso un negozio. Accanto al sidro poi offrono anche il Perry, bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione delle pere e storicamente tipica di tre contee inglesi (Gloucestershire, Herefordshire and Worcestershire). Ma sei proprio ne vuoi sapere solo dei sidri i nomi in lista sono:

Rogue Beer Festival

Ricevo e diffondo con piacere un invito da parte della Brasserie 4:20 (via portuense 82, roma. Tel 039 0658310737). Se ti trovi a Roma questo weekend, venerdì 27 e sabato 28 gennaio 2012, arrivano le birre Rogue direttamente dall’Oregon. Il birrificio sforna birra dal 1988 in quel di  Ashland, nella Jackon County nell’Oregon. Lo spirito che anima la Rogue si autodefinisce rivoluzionario almeno per quanto riguarda il mondo della fermentazione. Ti invito a leggere il credo della Rogue, perché non sarebbe farlo proprio anche nella vita di tutti i giorni. Dato però che nel weekend siamo invitati a provare le birre, arrivo subito al dunque. Rouge dichiara di usare i migliori luppoli e malti d’orzo. Pone attenzione anche alla scelta dell’acqua. Non usa conservarti, additivi o composti chimici. Infine, non pastorizza le sue birre. Infine, dedica tempo a curare il suo lievito, il PacMan. Non resta che testare dal vivo come si traduce tutto questo in una birra. Le spine della Brasserie 4:20 offriranno ben 11 birre Rouge quali: American Amber Ale John John Hazelnut Chatoe Good Chit …

Porter Choco Strudel

Mesi fa scrissi della Brasserie 4:20 e di alcuni suoi eventi. Ora Nano Mondano mi ha bloccato all’uscita dal  4:20 e mi ha messo in mano una bottiglia di Epic Porter.  Berla e basta non era abbastanza. Lei non aveva pretese, ma io sì, perché un dono va ricambiato veramente, ancora prima di scriverne un post. Mentre mi sorseggiavo una Gueze all’ombra del 4:20 avevo notato quel tiramisù con Porter nel menù del locale. Uhm era invitante replicare a casa con un Epic tiramisù, ma l’originalità dove la mettiamo?! Dopo alcuni giorni di riflessioni ecco l’idea: uno strudel. Meno male che durante la vacanza austriaca mi ero presa Österreichische Bäuerinneen backen Strudel. E meno male che qualcosa degli anni di tedesco a scuola è rimasto assieme a Google Translator:) Ma anche questo libro non risolse tutti i dubbi. Non restava che mettersi all’opera per capire dosi e modalità per uno, anzi, quattro: