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Oh, ma ci sposiamo #15: meno 5

Brrr che freddo 🙂 Facendo i seri, sì, mancano 5 giorni all’essere una donna sposata: “Come ti senti?….Te ne rendi conto?…Oh, ma la mia bambina…” si parla solo di questo, a casa mia. Non ho mai sognato di sposarmi. Non ho forse mai creduto nell’uomo giusto. Non mi sposo un inglese, ossia l’uomo ideale della mia adolescenza. Non sposo un economista e quindi nessuna possibilità di trovarmi in casa un John Galbraith, altro chiodo fisso ma all’università. Non mi sposo con pochi invitati, come timidezza vuole. Non mi sposo con un cappello a falda larga, come sognavo. E allora perché tutto questo subbuglio? Non chiederlo a me. Non ho una risposta. Ci son momenti in cui vorrei mollar tutto. L’organizzazione e la pazienza sono entrambi sfiancanti. Dettagli, accordi, esigenze da incastrare. Poi arriva chi ti dice “io non ho tempo“, ah, perché io… E ci sono altri momenti in cui l’emozione vorrebbe esplodere, non so ancora se in un pianto o in una fragorosa risata. Finora ho tenuto duro, chissà se resisterò fino alla fine?! …

Oh, ma ci sposiamo #14: par condicio

Par condicio, a tutti lo stesso trattamento. Le bomboniere…oops volevo dire mia madre già la conosci. Della Cavia qualcosa sai, ma oso dir di più. Qualche accenno alla sorellina non ricordo bene se c’è stato, ma lei è un persona seria che non se la prende mai. Qui la par condicio ha a che fare con…rullo di tamburi prego 🙂 …con una persona cara che ama a dismisura la privacy, per cui tu la conoscerai solamente solo col nome in codice Mister Inamovibile.

Oh, ma ci sposiamo #13: le prove

Potrei raccontarti di come le mani mi sono incartate su se stesse, mentre davanti al prete si leggeva il rito del matrimonio. Le dita si attirravano l’un l’altra ed il palmo sudava. Ero io. Lì. Durante la prova, con la Cavia accanto. Avendo l’alta autorizzazione di parlare solo di me, beh ecco che mi soffermo sulle gambe che si accavallavano, sulla mia mia voce che trema. Mentre tacerò sul volto del mio vicino di sedia 🙂 Toccava a me leggere quei paroloni là. Emozioni…paure…desideri…paure…presente…futuro…speranze… Le prove generali, così le chiamano nei film. Noi eravamo in una stanzetta col prete di fronte, un mare di letture tra cui scegliere e tanti riti da recuperare anche dalla memoria. “Lo sposo può baciare la sposa“. Nulla da fare, ha la ragione la Cavia. Questa è solo una frase da film. “Francamente me ne infischio” Oops, questo è un altro film, non c’entra nulla 🙂 “E baciala, diamine”  Nulla da fare, non ci sarà nessuno a dirlo…se non mia madre 🙂

Oh, ma ci sposiamo #12: non vivrò mai qui

“Non capisco proprio come facciano a vivere così. Vai alla fermata degli autobus e non c’è neanche un orario. Arrivano quando ne hanno voglia. Il traffico è infernale, un caos senza pari. Il concetto di puntualità è…andato in ferie. I ragazzi guardano le ragazze in un modo…manco fossero carne da macello. Tutti credono di essere simpatici, ma son solo cafoni. L’italiano…strascicato, come se fossero stanchi di parlare. No, no, io non ci vivrò mai qui, a Roma”

Oh, ma ci sposiamo #11: mettiti la fede

Infilila e via. Sembra un anello. Sì, sì andiamo a comprarlo. Sembra una cosa da niente. La voce trema al “Possiamo provarlo?” Domanda stupida. Uhm…sguardi stupiti… “Io me lo tolgo subito” “Io me lo metto e basta” Sempre la solita drastica sono. Mettiti la fede… promette che io ci sarò. E’ la garanzia che io farò le pulizie di casa e che tu butterai la spazzatura. E’ la prova che avrò una motivazione nello spaventarti ogni domenica. Sarò lì a spazzare con quella piacevole tensione sul volto, mentre tu lascierai cadere un oggetto qualsiasi sul pavimento bagnato al momento sbagliato. Tanto poi ritorneremo a riabbracciarci e tu a prendermi in giro.