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Da La Cjasalìne alla tavola: Collection

Stavolta nulla di nuovo sotto il sole…o sotto le nuvole, data la stagione. La scorsa settimana è uscito l’undicesimo post ispirato ai prodotti de La Cjasalìne. Dieci ricette già sfornate. Mi sembrava giusto raccogliere tutto quanto in un solo documento, liberamente scaribile. Dai consigli su come conservare i prodotti venduti sfusi, alle idee per un uso quotidiano della quinoa, alle esortazioni a farsi amiche le lenticchie. Fino alla cioccolata. Tutto in un file. Per leggerselo sul divano, per non disperdere l’attenzione ed i sogni tra una pagina e l’altra del blog. Non posso che concludere con un: buon click. Infatti, con un click qui o sull’immagine. Potrai vedere Da La Cjasalìne alla tavola del Marzo 2013. E’ il primo numero della Collection, incrocio le dita per proseguire in questa avventura.

Da La Cjasalìne alla tavola #11: albicocche, cioccolata e semi vari

Pulita la casetta. Il sole primaverile continuava a non voler farmi stare ferma sul divano. Era però un giorno pigro, come ogni buona domenica. C’era voglia di sentirmi ragazzina in cucina. Due o tre gesti dovevano creare la sorpresa. E quel poco doveva bastare. Chocolat ancora bussava nella mia testa. Finita la lettura rimaneva la magia. Mi sentivo una scintilla che doveva essere accesa e brillare indifferente ai pensieri, ai gesti, al caos e persino alla poesia di quei momenti qualsiasi. Volevo trasmettere dell’energia, una piccola energia per incitare anche solo un’altra piccola fiammella a farsi viva e a sentirsi viva. Alla ricerca di questo insignificante, ma prezioso, effetto domino, mi ricordai delle albicocche secche che a Natale erano diventate fruitcake e cantucci. Sapevo che erano rimaste in parte con me. Aperta la credenza, la cioccolata si fece notare. Ma la scintilla ancora non brillava. Spalancato un altro sportello ecco i preziosi semi di papavero frutto di un’acquisto della mamma a La Cjasalìne. Tornavo da lavoro, all’altezza della stazione di San Pietro, mi chiamò. “Sono …

Da La Cjasalìne alla tavola #10: cioccolata e miele

Lo ammetto. In fatto di libri ho a volte gravi e profondi pregiudizi. Così fu con Harry Potter e con Johnny Deep. Certo, lui non Harry ma  Johnny , quello che forse a te piace non si è certo messo a scrivere un  best seller. Eppure sullo schermo c’è stato. Ha voluto interpretare qualcuno. E film tratto da libro fu. Ed ecco me: giovane, critica, prevenuta. Vedevo solo quello (senza fare ironie eh 🙂 ). Il bello ed il buono. Anzi il belloccio ed il fondente. Come se passione e poesia fossero più mescolate per motivi commerciali che per altro. Lo pensavo, oh mamma, come lo pensavo. Diamine cosa si combina e si pensa a vent’anni. Lo ammetto. In fatto di libri so ricredermi quando è il libro a chiamarmi. Nel caso specifico, Chocholat l’ho iniziato a leggere ora, dopo anni di fama, e mi ha abbracciata. Senza rancore. Ricordi. Vita di paese. Intrecci famigliari. Caste. Sì, le caste dei piccoli paesi. Personaggi strani, presunti perdenti. Silenti battiglie, lontane dai destini del mondo. Saper scrivere, …

Da La Cjasalìne alla tavola #9: pasta di farro e pitina

Sottotitolo: tu e le cosidette paste integrali in che rapporti siete? Svolgimento: La pioggia gabba villani solleticava Roma oramai da alcune ore. Persistente e leggera, gabbava facendo sperare in schiarite. Si dice che i contadini, villani, nell’incertezza sul da farsi, intanto si recassero ai campi. Tra un sanpietrino e l’altro, un ombrello aperto, qualche momento di compere in saldo e necessità, rieccoci a casa. Intirizziti dall’allarme di neve disatteso, il pranzo vissuto assieme non poteva passare inosservato. Volersi bene a tavola per noi due, insaziabili giovani, è un dovere nel fine settimana. Così mentre la Cavia si distraeva davanti lo schermo luminoso del computer, la “cuoca” mescolava ingredienti. Se presso La Cjasalìne puoi scegliere tra fusilli al farro od integrali, sfusi o confezionati, e  mezze penne al farro, io allora avevo delle penne rigate al farro e soprattutto della pitina di daino arrivata direttamente da Maniago (Pordenone). Di romano c’era il radicchio rosso tardivo mischiato all’Asiago. Tocco finale una manciata di anacardi sempre de La Cjasalìne. Ero sicura che così quella naturale ritrosia verso la …

Da La Cjasalìne alla tavola #8: Torta di polenta e grano saraceno allo yoghurt

Spesso è una delle prime torte che si impara a fare. Ricordo ancoro lo stampo che si metteva sul fornello e non nel forno per farla. C’era yoghurt ed olio a renderla particolare. Ero giovane, intrisa di scuola media, qualche patema esistenziale tra adolescenza e capriccio. Ma lei c’era di già. Quel lei è la persona che segue con Francesco La Cjasalìne. Con Laura ci si vedeva ogni pomeriggio d’estate, o quasi, tra un ritardo ed un’ansia di puntualità. C’erano i famosi cornetti che si intestardivano a non venire e c’era la torta allo yoghurt. Era quasi un marchio da brava donnina di casa farla e personalizzarla. Tra un bignè, dei biscotti magici e torte varie, ecco che a casa di una o dell’altra spuntava la torta allo yoghurt. Ora da grandi ci siamo ancora noi: io, Laura ed il resto del mondo. Qualche chilometro ci separa, ma un po’ alla Don Camillo e Peppone, mica ci lasciamo sole. Così per inaugurare il nuovo anno di post della serie Da La Cjasalìne alla tavola, mischio …