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Da La Cjasalìne alla tavola #7: anacardi, miele e Natale

Incomincia a farsi largo quella parola. Torna e ritorna, ogni anno la si sente. Si crea quell’atmosfera, tutto si colora e qualche canto ancora anima le strade tra un clacson e l’altro. Le case si vestono, i bambini chiedono e pretendono. I grandi tra insofferenti e maniaci non si sottraggono a questa epidemia. Natale. Sì lui. Un giorno. Una ricorrenza. Un dovere: fare regali. Il regalo può essere un appunto un dovere, ma merita di diventare un pensiero. Un modo per non sentirsi al centro di un vortice che spesso ci travolge durante l’anno. E’ il momento giusto per scambiare quell’attimo di  pace che tutti vorremmo. Così io comincio a fare il mio Natale. Nel pacco ricevuto dalla mamma c’erano degli ingredienti che anche tu puoi trovare a La Cjasalìne a San Daniele del Friuli o che sempre tu puoi scovare agevolmente anche altrove lontano dal Friuli. La prima idea di regalo è facile, veloce, come prometto oramai sempre più spesso. E’ una soluzione buona per regali anche multipli. Il necessario, oltre quanto indicato nella …

Da La Cjasalìne alla tavola #6: di polenta, miele e vino

Col freddo si fa presto a dire polenta. Si fa talmente presto che si scorda che la farina di polenta può nascondere anche altro. Non intendo le rivistazione della polenta come polenta riscaldata con sopra il Pestat o simili. Non parlo neppure del pane di polenta che arriva fino ad essere presidio Slow Food col nome Pan di Sorc. Non parlo neanche dei diversi tipi di farina di polenta. Non mi riferisco ai biscotti con farina di polenta, stavolta vado sul dolce, un dolce grande e tondo. Ossia vado sulle torte. Sì, la farina di polenta può essere alla base di succolente torte. Io alla polenta dedicherei un inno. Già l’Amor di Polenta, in epoca precedente alla mia esistenza blogghifera, mi ha travolta. La Pete di friulana origine ha poi in me confermato l’ecletticità della bistrattata farina di polenta. Stavolta però ho raggiunto un altro livello con lei. Con in mano Baking: From my home to yours e negli occhi La Cjasalìne finalmete visitata, da una ricetta statunitense sono arrivata ad una torta più friulana. …

Da La Cjasalìne alla tavola #4: Quinoa time

Nome strambo. Sulle labbra diventa quínoa o quínua. Apparenza quasi timida. Ti ritrovi tra le mani tanti piccoli grani. Tondi, bianchi, minuscoli rispetto al miglio, quasi simili al cous cous. Ma noi non ci lasciamo intimorire dalle novità, vero? Dopotutto la rubrica Da La Cjasalìne alla tavola è nata anche per questo: provare, scoprire e riscoprire. Ed oggi tocca alla quinoa. Non è cereale, non è legume. Suoi parenti stretti sono gli spinaci e la barbabietola. Credici. Appartiene alle alla famiglia delle Chenopodiaceae, più banalmente è un’erbacea annuale. Cresce e cresceva sulle Ande e per gli Inca era la madre di tutti i semi, che in dialetto locale 🙂 si diceva chisiya mama. Ne esistono diverse varietà. La gamma dei suoi colori passa per il bianco e prosegue per il rosso e persino il nero. Ammetto di avere appena comprato a Londra della quinoa rossa, per la solita curiosità femminile senza limiti.

Segnalazioni in partenza

Bye Bye Baby. Parto. La #myspeciallondon è arrivata. E’ tempo di prendere la valigia, bella carica ma anche libera per lo shopping londinese, e di avviarmi verso Fiumicino. Saranno per me dei giorni intensi, off line, niente post, niente tweet, niente aggiornamenti Facebook. Sarò alla ricerca di posti, alla scoperta di persone e a “studiare” al Food Blogger Connect 2012. Ma non mi va di lasciarti del tutto a bocca asciutta per una settimana intera. Ecco allora che ti segnalo alcune letture extra Ma che ti sei mangiato. Tra una rubrica e l’altra forse ti sei perso o persa qualcosa. Comincio con una new entry, presto infatti ne leggerete di belle anche su Cibando. Sono diventata La Gastroscettica.  Prima mi hanno chiesto di presentarmi e io ho cercato di farlo con parole nuove. Dopotutto una foodblogger è un mondo infinito di curiosità e parole. Forse però stavolta quelli di Cibando hanno esagerato, figuro tra Il meglio del web 🙂   Ma non finisce qui. Ho scambiato anche due rapide parole in inglese con Food Blogger …