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Il Doppio Mangiare e Bere (e bene) compie 1 anno

Il Doppio Mangiare e Bere (oltre che bene): cucina contemporanea secondo Romana Cipriani. Una cena per festeggiare il primo anno di attività de Il Doppio.

Sì, è vero, non si finisce mai di scoprire Roma.
Per festeggiare il primo compleanno de Il Doppio è stata organizzata una cena tra blogger ed appassionati di cibo e vino. Così, in allegra compagnia, ho scoperto in zona Prati Il Doppio Mangiare e Bere. Si trova su Via Rodi, zona Piazzale Clodio, dove non capito spesso. Rientra decisamente nella categoria dei ristoranti che si scoprono per caso o tramite il passaparola.

Un libro non si giudica dalla copertina, un ristorante non si giudica dalle dimensioni. Fin dal primo sguardo genera stupore Il Doppio Mangiare e Bere. Si tratta di uno spazio, nello stile e nella forma, molto contemporaneo.  E’ un lungo corridoio dai toni grigi, ma resi insoliti dalla rete industriale metallica annegata nell’intonaco. Non puoi neanche dire “Mi sembra di essere a Berlino“, perché ha qualcosa di insolito anche per Berlino. Certo le dimensioni paiono subito ridotte e non a caso la cucina non la trovi alla fine del corridoio, ma al piano inferiore. Ingegnosa soluzione. Ma l’ingegno de Il Doppio non si ferma qui.

Lo stile de Il Doppio

il doppio

La cucina de Il Doppio si distingue per uno stile costante tra una portata e l’altra. Lo stile di Romana Cipriani, la chef de Il Doppio, si muove lungo il filo sottile dell’equilibrio dei sapori, senza mai cadere né nell’assenza del sapore né nell’eccesso. Si capisce presto che questo equilibrismo non è frutto del fortuito caso o di un’attitudine da “buona la prima“. L’equilibrio de Il Doppio è frutto della ricerca.

Il primo testimone di questo atteggiamento è la salsa BBQ su cui poggia la polpettina di bollito. Ha tutta l’anima della salsa barbecue senza, per questo, distruggere il bollito. Ogni elemento del piatto ha il suo carattere che è quasi domato dal cuoco. E’ il singolo piatto il protagonista, non uno solo dei suoi elementi. Eppure ogni piatto non è timido, sa svelare la sua personalità, come nel caso del gazpacho che accoglie con la sua freschezza.

Ciò non toglie che gli ingredienti siano di qualità. Quando leggi nel menu Ravioli di Castelmagno quello che non vedi l’ora di assaggiare è lui, il Castelmagno. Quello che, poi, invece ti resta è quella bontà sapiente della pasta, dei formaggi e della delicata polvere di speck.

Il menu de Il Doppio Mangiare e Bere

Il menu della cena era chiaramente guidato ed è cominciato ben prima di sedersi in sala. Infatti, il ritrovo è stato presso Vignaioli Naturali a Roma, l’Enoteca Bistrot che ha aperto recentemente in Via del Casale Strozzi 19. Qui oltre ai vini c’erano le patatine più che sfiziose di Bonci e dei taralli superlativi.

Il passo successivo è stato sedersi a tavola ed essere accolti dall’amouse bouche. Prima che il pane arrivasse in tavola è, infatti, giunta una rivisitazione del gazpacho. Leggero con verdurine e pinzimonio recitava il menu. Così è stato: leggero, fresco, allettante.

Tra un ottimo grissino e l’altro è arrivata la polpettina di melanzane su coulis di pomodoro con accanto una polpettina di bollito su salsa BBQ. Come avrai capito mi son lasciata distrarre dalla suadente salsa barbecue più che dal coulis di pomodoro. Ha vinto pure il bollito sulla melanzana. Ma tutto il tavolo ha ribadito che come la mamma, nessuno sa fare le polpettine di melanzane. Da cui si capisce che il Prosecco DOCG Frizzante “Val Mesdì” 2015 (Frozza, TV) era arrivato nei calici.

Il Doppio_Roma_menu

Ed eccolo, quello che ambiva dal nome ad essere il piatto principale della serata. Ricordo ancora l’arrivo dei ravioli di Castelmagno ed asparagina con asparagi e polvere di speck e l’attenuarsi progressivo delle voci. Una scena magistrale.
Poi man mano sono emersi i primi commenti. Chi coglieva che la pasta era stesa bene, chi apprezzava il ripieno dei ravioli, chi attendeva la polvere di speck per esprimere un giudizio: così le aspettative non sono andate deluse. Pure il calice con la Falanghina del Sannio DOP “Albanora” 2013 (Cantina Morone, BN) ha svolto il suo ruolo.

Poco dopo Marta Cipriani e Silvia Magri hanno portato in tavola il filetto di maiale semibrado alla senape con scalogno brasato. Qui un po’ di dibattito è sorto. Il rischio che la carne apparisse secca c’era. Mentre il Nebbiolo Colline Novaresi DOC “Flores” 2014 (Cantine del Castello Conti, NO) compensava qualche piccola pecca. Lo ammetto, è stato il mio vino preferito della serata.

Infine lui: un millefoglie con crema al lime e frutti di bosco da distruggere alla prima forchettata. Qui in parte l’equilibrio trovato negli altri piatti si è rotto con un salsa (o marmellata?) troppo dolce rispetto al millefoglie aggraziato ed in cui il lime era ben dosato.
Nulla da eccepire sul Moscato d’Asti “Filari Corti” (Carussin, AT).

Perché andare da Il Doppio

Perché tornare o andare per la prima volta da Il Doppio? Per Mangiare e Bere, come dice il nome.

Tentando di non essere troppo banale, tornerei al Il Doppio per una buona cena, una di quelle dove cibi equilibrati, più che delicati, sanno fare da contorno ad una buona compagnia. Lo considero ideale per una cena a due o tra pochi amici. Non da meno l’abbinamento con i vini selezionati da Tiziana Gallo, de i Vignaioli Naturali a Roma, gioca un ruolo in questo mio giudizio positivo.

PS. E’ una buona idea anche passare (e fermarsi) da i Vignaioli Naturali a Roma. Ho notato della Ribolla Gialla e della Vitoska che saranno una delle mie scuse per tornarci.

Contatti

Il Doppio Mangiare e Bere
Via Rodi 16 (Roma)
Telefono: 06 39743393
Sito: http://www.ildoppio.eu/
Email: info@ildoppio.eu
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Chiuso sabato a pranzo e domenica

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