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Il Tavolo insegna che …

Gli svizzeri possono insegnarci qualcosa in fatto di cibo? A Il Tavolo a Zurigo ho imparato che sì, lo possono fare.

 

Ti ricordi la canzoncina: Basta un poco di zucchero …
Sì, esatto quella di Mary Poppins.

In tutto cio che devi fare
il lato bello puoi trovar ……
e se lo trovi .. hop !!!!!… il gioco
va

Il lato bello del fine settimana appena trascorso è stato un viaggio a Zurigo in Svizzera. Tra una parola e l’altra di Züritüütsch, ho avuto veramente il piacere di scoprire la cittadina, che mi ha conquistata col suo lago, e soprattutto di partecipare, come dire, attivamente a Il Tavolo.

Il Tavolo – Zürich bei Tisch è un evento dedicato al cibo che si tiene oramai da tre anni. Perché mai un’italiana dovrebbe andare fino a Zurigo per mangiare?
Andiamo per ordine: sono una donna quindi qualche capriccio da soddisfare ce l’ho, amo viaggiare e quindi ogni occasione è buona per superare le mura della città eterna, mi hanno invitato (con molto mio stupore e piacere) e soprattutto non mi piace vivere di preconcetti. E allora via verso Zurigo.
Il lato bello di cui cantava Mary Poppins l’ho trovato e posso dire che Il Tavolo non ha veramente nulla da invidiare ad eventi più internazionali nel nome o ad iniziative locali che puntano tanto (e a volte soltanto) sulla fama della cucina italiana.

Con un poco di collaborazione, organizzazione, cura dei dettagli e degli ottimi chef Zurigo rischia di battere l’Italia a tavola.

Collaborazione e Il Tavolo

Bisogna far gruppo
Questo mantra che Il Tavolo ha fatto proprio fin dall’inizio.
Il Tavolo nasce grazie all’intraprendenza di 6 alberghi cittadini come Baur Au Lac, Eden Au Lac, Park Hyatt ZurichStorchen, The Dolder Gland, Widder Hotel. Tutti alberghi di lusso della capitale del Canton Zurigo. Tutti già con una propria clientela alle spalle ed una fama che coinvolge anche il lato gourmet della vita.

Ogni albergo, oltre a sostenere l’evento, ospita anche delle cene a tema durante la settimana de Il Tavolo e mette a disposizione i propri chef anche per gli eventi che il fine settimana hanno luogo presso l’EngrosMarket. Infatti, il sabato e la domenica presso i mercati generali della città viene un organizzato un pranzo, una cena ed un brunch.

iltavolo_zurigo_al lavoro

Non so se già cogli il mio entusiasmo per la scelta delle location. Ma ti avverto, gli eventi presso l’EngrosMarket mi hanno conquistato, letteralmente. Ovviamente senza nulla togliere alla cena del venerdì presso il Park Hyatt Zurich, che mi ha pure ospitato. Ma è al mercato che ho visto questo collaborazione fluire senza intoppi e con il garbo riservato ed insieme sorridente di Zurigo.

 

Organizzazione e Il Tavolo

Sì, è un luogo comune. Gli svizzeri oltre che puntuali sono anche organizzati.
Sì, è un dato di fatto. Gli svizzeri oltre che puntuali sono anche organizzati.
Sì, sono un fan dell’organizzazione, perché credo che sia la chiave del successo, piccolo e grande. Una buona organizzazione può diventare un talento ed Il Tavolo lo dimostra.

“Noi” italiani abbiamo molte bellezze naturali, cittadine come Zurigo non dovrebbero farci un baffo. Invece…
Invece, Il Tavolo con un’accorta scelta delle location, un’attenzione alle diverse fasce di pubblico, una rete capillare di trasporti pubblici e un coordinamento “svizzero” è la dimostrazione che l’organizzazione fa la differenza.

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Le location sono stati alberghi e ristoranti cittadini con l’aggiunta nel fine settimana dell’EngrosMarket. Ed insisto sui Mercati Generali. Gli spazi del mercato all’ingrosso, ancora funzionante, sono stati magnificamente utilizzati. Il lungo corridoio centrale è stato sfruttato per creare un’immensa tavolata lunga 200 metri. Ammetto però che Il Tavolo, che da il nome all’evento, era diviso in 4 tronconi per permettere, anche, di spostarsi da un banco all’altro. Infatti, i banconi dove durante la settimana si vendono i prodotti freschi erano stati adebiti a banchi dove gli chef servivano i loro piatti o stand per i produttori (più o meno locali).

Essendo i Mercati Generali non si trovano in centro città. A controbilanciare questo vi era però, oltre la possibilità di parcheggiare praticamente a due passi, anche l’alternativa di arrivare col tram 4. Il tram passava ogni 5-10 minuti, puntuale nell’arrivo e nella segnalazione dei tempi. Per arrivare nel centro città bastava, poi, un solo tram. In circa 15 minuti comodamente seduti si arrivava alla stazione centrale o in un paio di minuti in più direttamente alla Rathaus. Organizzazione signori!

Il sabato, poi, pur non essendo in Italia 🙂 è stato comunque giornata di Mondiali di Calcio. Ecco allora comparire uno schermo in uno degli sfoghi laterali. La domenica, durante il brunch, in questi spazi vi erano attrazioni per i bambini come l’uomo con i palloncini e la racconta storie.

Mi imbarazza un po’, ma un applauso va dato anche per la gestione dell’area “incipriamento naso”. I bagni erano esterni alla struttura ed ospitati dentro una roulotte di lusso pulita con estrema frequenza. Nessuna fila neanche dal lato donne.

iltavolo_zurigo_ingredienti

Tornando ad aspetti più politically correct dell’organizzazione, cosa dire dei prezzi dei biglietti?
Zurigo è innegabilmente una città costosa. Nel centro città abbondano i negozi di grandi marche, i prezzi volano su grandi cifre. Il Tavolo, soprattutto per le cene negli alberghi, tendono a rispecchiare la realtà cittadina. Per gli eventi all’EngrosMarket il biglietto per il brunch era più popolare, ma in ogni caso garantiva oltre che l’ingresso anche la possibilità di servirsi liberamente presso i banconi degli chef. L’unico extra erano le bevande, che andavano dall’acqua, al vino, allo champagne per concludersi con il caffè.

 

Cura dei dettagli a Il Tavolo

Ogni padrone di casa lo sa.
Per accogliere calorosamente gli ospiti bisogna far attenzione a tutti i dettagli. A Il Tavolo non si sono lasciati sfruggire nulla.
Durante gli eventi all’EngrosMarket Il Tavolo era addobbato con una lunga ed unica (per ogni tavolata) tovaglia bianca, durante il giorno, ed ecrù per la cena. I tovaglioli per pranzo e brunch erano sui toni del marrone, la sera, invece, è comparso il rosa.

Il Tavolo era addobbato con qualcosa che mi ha conquistato…e ha conquistato anche altri partecipanti. Sui vari tavoli vi erano delle latte abbellite con etichette che volevano richiamare gli anni Settanta. All’interno delle latte campeggiavano erbe aromatiche come il rosmarino, il basilico ed il timo. Piccole cose, ma che hanno donato uno stile impareggiabile ai Mercati Generali.

Per dare risalto ai prodotti freschi vi era anche una scala interna tutta adobbata con le verdure. Carote, cespi di insalata, pomodori & company tutti poggiati con attenzione al food styling lungo gli scalini, i quali scomparivano sotto le verdure. Geniale!

Ad illuminare il tutto delle lanterne di carta colorata. Hai mai visto dei mercati generali così?
Io sì, a Zurigo 🙂

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Gli Chef de Il Tavolo

Eccoci al cibo.
La lista completa degli chef partecipanti la trovi cliccando qui.
Mi limito per ora a citarti i piatti che hanno saputo conquistarsi una mia menzione di merito. Non che io sia una grande gourmet, ma sono state le portate di Fredi Nussbaum, a pranzo, e di Meta Hiltebrand, a cena, che ricorderò con piacere a lungo.

Fredi Nussbaum per l’hotel Storchen ha offerto una gelatina di Prosecco con frutti di bosco che era insieme equilibrata, rigenerante e delicata.

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Poi a cena mi ha colpito prima con il suo stile personale e dopo con la sua cucina Meta Hiltebrand de Le Chef. Ragazza di carattere dal volte sorridente. Mi ha ispirato subito, dal primo sguardo, energia, professionalità ed originalità. Aspettative queste tutte confermate dalle sue capesante con passata di piselli ed insalata di germogli con vinagrette di lampone. Non da meno il risotto con foie gras, la cui vera particolarità era il colore che quasi richiamava il ciuffo de Le Chef.

Infine, non certo di secondo ordine è stata la cena del venerdì prezzo il Park Hyatt Hotel. Cena per pochi. Ma Alexander Moser e Frank Widmer hanno tenuto testa all’entità del biglietto. Un menù ricco, ricercato e ben cucinato. Fin dall’aperitivo il tocco degli chef si sentiva vuoi per la scelta degli ingredienti vuoi per la sapienza nell’interpretarli. Chi avrebbe mai detto che il würstel poteva diventare un finger food ricercato!

Ti ricordi la canzoncina: Basta un poco di collaborazione, organizzazione, cura dei dettagli e degli ottimi chef  per avere Il Tavolo 🙂

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