Year: 2013

Quei vini arancioni

Pare assurdo, ora pure i vini arancioni. Pare assurdo, non è una trovata pubblicitaria, ma quasi una riscoperta, più per il pubblico che per i produttori. Il nome forse distrae, abbaglia per la sua stranezza. Poi te li versano e ti chiedi embè, e ora? Non resta che poggiare il naso, forse inesperto, eppure curioso. Parte la musica. Nè un lento, né dell’house music, ma del sano rock. Così Liliana Savioli li presenta(va) ad Ein Prosit 2013. Non ti resta che provare. Ti è stato detto, con piglio deciso ma non enfatico, decisamente appassionato che sarà per te una degustazione cromatica e musicale. Scorgi qualche etichetta. Nomi d’incanto come Lunar. Impari e prendi appunti per imparare che si tratta di vini bianchi lavorati come i rossi. La macerazione sulle bucce, lieviti indigeni selezionati dal territorio. Rincorse nella vigna con camion refrigerati, affinché non parta alcun tipo di fermentazione, ti immagini la scena. Cogli il profumo di quest’arte del fare per dedizione ancor prima che per dovere. Così le bacche vengono tenute intere, lasciando fare al peso …

Le ragazze del daiquiri

Non so quanto a te possa interessare, ma venerdì sera sono andata alla Foodie Geek Dinner. Toccava a Roma scoprire la #FGD. Era anche il mio turno di calarmi in questo convivio libero di foodies e geek, ossia di fanatici sia del cibo che del web. Gente strana che impasta col mestolo di legno, digita di continuo parole ed ingredienti sullo smartphone, fotografa ossessivamente e legge comunque di cibo divertendosi anche con gli hastag. Non solo blogger, bada bene. Il mondo delle foodies è molto più di questo. E sopratuttto non è un universo solamente femminile. Grazie al cielo. Non so cosa ne pensi tu quella gente lì. Mi hanno detto che ne faccio parte, tanto che ho ricevuto festante l’invito di Maria Chiara. Ma sotto sotto, nei minuti precedenti, un po’ di timore me lo mettono questi eventi. Un mare di sconosciuti ed una timida. Che cosa poteva uscirne? Il primo passo è stato provare Uber. Un’applicazione non male per chiamare un’auto con autista a prenderti sotto casa. Accertatami che funziona ed è una …

Xmas steps #1

Una settimana che appare rilassata. Nessun post nuovo nel blog. Solo un po’ di chiacchiere da Facebook e Twitter. Eppure qualcosa sobbolle. Ho voluto concedere un attimo di tregua all’ansia dello scrivere. E la ragione è una sola. Sta arrivando Natale. E’ un argomento trito e ritrito. Io lo amo, anche quest’anno e voglio creare la  mia atmosfera del Natale. Quindi calma, pace, profumi di spezie, musiche silenziose di neve che cade (altrove), dove siete? Vi voglio. Intanto mi metto in cammino in una sorta di viottolo natalizio. Il solito. E’ un viottolo personale e perpetuo dove, che anno dopo anno, mi lascio ammantare dalla poesia che sembra emergere un po’ qui ed un po’ là.  Sarò rimasta ancora ai tempi di quando con la sorellina si organizzavano i teatrini benefici del Natale in casa. Talmente benefici che poi si passavano a rastrellare le monetine e pure qualche banconata tra gli invitati selezionati (mamma, papà, nonno Bepi e Cia). Ora non ho sorelline chiacchiarine da arruolare tra le file di questo blog. Lei sì che …

In cucina con Roots

For the English version, click here. Lo puoi trovare nel posto più inaspettato! Questa è una regola aurea dell’amore e del buon cibo. Dai, confessa, anche a te è capitato di aver scoperto come un ingrediente sottovalutato possa in realtà essere speciale. Nevvero? Diane Morgan, ad esempio è convinta che le radici sono speciali. Le radici, carote, patate e affini: sto parlando di questo. Per Diane Morgan possono diventare i re e le regine della nostra dieta quotidiana. Ne è talmente convinta che ha lavorato sodo perché questo accadesse. Si è messo a scrivere Roots, The Definitive Compendium with more than 225 Recipes. Ossia Radici, il compendium definitivo con più di 225 ricette. E’ stata così convincente che la prefazione è stata scritta con uguale entusiasmo da Deborah Madison (te la ricordi? E’ l’autrice di Vegetable Literacy). Diane ammette di aver scritto il libro per ragione egoistiche: voleva imparare di più sulle radici. Ed un lungo viaggio è più piacere se fatto con buoni amici e lettori. Lei, Diane, mi ha conquistato  fin dall’introduzione appena comincia a …

Searching for Roots in your kitchen

Per la versione italiana, clicca qui. You find it in the unexpected place! That’s a golden rule for love and good food. How ofter do you discover that an undervalued ingredient is really special? Diane Morgan is convinced. Roots are special, they could be kings and queens of your everyday diet. She is so convinced that worked on The Definitive Compendium with more than 225 Recipes. She’s really convincing that can count on the forewords by Deborah Madison (do you remind her? She’s the author of Vegetable Literacy). While Diane admits that she wrote that book for selfish reasons: she wanted to know more on Roots. And a long journey is better if done with good readers and friends. She conquested me as soon as in the Introduction she tell of the vegetable diaspora from New World and Old World and reverse. Her aim is to share the history and the lore of the root cellar and provide basic botanital information on roots. To do that Roots is organized in 28 chapters arranged alphabetically by …