Le prime fave fresche
Sarò ripetitiva, forse pure esagero. Ma la luce d’aprile, un sana passeggiata senza fretta e senza ma in giro per le strade romane, due passi pure a Campo dei Fiori. Una spesa rapida, una di quelle senza fronzoli e senza lista di ingredienti al seguito. Le ho viste e le ho raccolte. Erano delle fave in vendita al mercato. Le prime che ho annusato quest’anno. Due e più manciate dentro il sacchetto di carta ed ero felice. Tutto questo l’ho trovo romantico, ripetutivamente irresistibile. Un’energia sorniona viene risvegliata. Non c’è null’altro che fare. Soccombere ad essere è il mio destino. Già mi vedevo nella mia striminzita cucina. Quella cucina che ha due gioielli, ossia due finestre. La luce si poggia su di esse e scatta l’incantesimo. Avevo voglia di quella magia. Cipollotto, fave e sedano. Quelli li portavo io nella sporta. Farro, riso rosso e piselli secchi. Quelli mi aspettavano fiduciosi in cucina. Custoditi dentro i barattoli di vetro attendevano di essere chiamati a raccolta. Un sabato come tanti, un pranzo come pochi. Sarò ripetitiva, …