Pane e lievitati

Pane di segale e nocciole

Quando le amiche lasciano Roma …bisogna pur preparare qualcosa di speciale.
Roma è una città difficile, ostica nonostante tutto il suo buon viso. Grande, caotica, variegata ed in mezzo il mercato del lavoro, la realtà dell’ufficio, le schizzinosità della politica. A volte bisogna dire basta.
Per conquistarti Roma ha bisogno di anni, ma non tutti credono che il tempo sia un giocattolo. Così spesso si sceglie di continuare la propria strada altrove. Perché la bellezza di un tempo che non c’è più diventa chimera e certe giornate quasi sfrontata cafoneria.
Così questa mia amica ha scelto. Basta, basta Roma. La scelta è dipesa dal tran tran quotidiano. La battaglia non era la sua. Una scelta coraggiosa data dalla consapevolezza di quello che l’oggi è e di quello che potrebbe essere.

E  quindi senza intromettersi, senza aggiungere altro alla scelta presa… bisogna pur preparare qualcosa di speciale.
Così tra un bicchiere di sidro, uno di Sauvignon Blanc, qualche patè di olive nere  speziate e polpette varie, sabato anche questo pane è stato mangiucchiato tra chiacchiere e risate. Un modo semplice di salutarci in una città che sta trattenendo solo una di noi due.

La ricetta è un rapido adattamento di quella di un’altra Rossella, anche lei romana, anche se l’ho conosciuta a Londra. Vaniglia Storie di Cucina suggeriva questa ricetta con noci e mele essicate. Io come il solito ho giocato con le farina e ho preso in mano solo le nocciole.

Pane di segale e nocciole

170 gr lievito madre rinfrescato alcune ore prima
300 gr di acqua a temperatura ambiente
2 cucchiaini di miele di marruca
250 gr farina di segale
100 gr farina di farro integrale
100 gr farina Buratto
130 gr nocciole
1 cucchiaino di sale

Stavolta ho iniziato come Rossella, la mia omonima, consiglia. Ossia ho sciolto il lievito madre in acqua.
Poi ho aggiunto il miele e solo dopo le varie farine.
Ho cominciato a lavorare ottenendo un primo impasto appiccicoso a cui ho aggiunto le nocciole e solo dopo un po’ il sale.
Ho lavorato per circa un quarto d’ora su un piano di lavoro leggermente polverizzato con farina.
Poi ho fatto lievitare l’impasto nella ciotola sulle cui pareti ero passata con un pezzo di carta da cucina leggermente imbevuto d’olio.

Dopo un’ora ho fatto le piene di rinforzo o pieghe a libro. Questa volta ho dato le pieghe ben tre volte, ripetendo quindi le pieghe di rinforzo più e più volte come consiglia Bonci nel suo libro.

Il giorno dopo, passate circa 18 ore, dal ritorno dal lavoro, ho dato la forma di pagnotta all’impasto di pane.
Ho spennelato il futuro pane con acqua e l’ho lasciato lievitare un’oltra ora.

Preriscaldato il forno a 220°C, ho cotto il pane sempre a 220°C per 35 minuti.

Risultato gradito, peccato solo che la mia amica non ami il formaggio. Una fetta di questo pane con formaggio blu è veramente perfetta, come ho scoperto durante il pranzo di ieri.

Questo pane comparirà anche su YeastSpotting di Wild Yeast.