Month: Febbraio 2012

Il pane del Friuli #2

Continuano gli incontri del Friuli Future Forum sul pane. Stavolta continuano e si duplicano. Una gran bella fatica seguire il tutto sempre a distanza. Oggi mi limito a farti vedere i miei appunti, sempre partendo dai meravigliosi e golosi tweet di friuliforum. friuliforum: #panefvg L’Italia è la nazione che al mondo ha più varietà di pane, circa 300 Col libro di Slow Food sui pani d’Italia sto infatti imparando che le varietà sono moltissime. Mi chiedo però come mai faccio così tanta fatica a trovare una bella ed affidabile raccolta di ricette. Perché non aiutarci (o almeno aiutarmi) ad avvicinarmi al pane fornendo anche delle ricette casalinghe? Dopotutto fare il pane in casa non vuole dire “uccidere” un abile panificatore. Ci sono libri con le ricette dei pani francesi, ma i pani italiani dove si nascondono? Se vi serve un’autrice per il libro che non riesco a trovare, io sono qua 🙂 E se volete capire che tipo di libro certo, non posso che citare il mio amato Bernard Clayton. Allegeriamo i pensieri con gli abbinamenti …

Versatile Blogger Award

Non amo vantare i premi. Colgo però l’occasione di ringraziare con la semplicità del pane (pubblicato qui) Sara che mi ha voluto omaggiare del Versatile Blogger Award. Un piccolo gesto ma che mi ha riempito di energia in un periodo in cui tra mille impegni sorgono anche mille domande. Ora tocca a me raccontarmi in breve per dimostrare che sono versatile e blogger 🙂 Seguendo l’esempio di Sara provo a raccontarmi in sette punti. Sette come i vizi capitali o sette virtù teologali. Essendo il tempo della dottrina lontano, meglio svelare vizi e virtù senza dargli troppa importanza. Ecco qua come son fatta:

Pane alle erbe mediterranee

Credevi che avessi smesso di fare il pane?! Ed invece son sempre qui. Più di qualche maglia è oramai terra del lievito madre. Manate di lievito e di farina si susseguono sulle maniche. Adoro talmente l’aroma di casa che questi gesti e residui sanno dare, che mi dispiace lavare i golf. Pigrizie a parte. Tempo fa per la ricetta a base di foglie di cardo e per il Monferrato Rosso accennai a questo pane. Sapore ricco, consistenza da crostino (previo passaggio in forno, ovviamente), gustoso, anche un po’ subdolo nella sua capacità ad attirare un boccone dopo l’altro, sebbene possa resistere una settimana. La ricetta di partenza è sempre di Bernard Clayton. Io di mio ci ho messo il lievito madre e il mix di erbe mediterranee detto Zatar. Mentre Bernard personalizzava il pane a suon di rosmarino e aglio. Io però ti consiglio se tu hai origano, basilico, maggiorana secchi di replicare facilmente la mia versione di questo pane. Parla l’orgoglio da golosa che cambia ogni ricetta di Bernard. Le dosi sono per due …

Saba gastronomic contest

Che titolo! Qui non c’entra la regina di Saba. Nulla di così esotico. Qui si parla di uva o meglio di mosto cotto detto saba o sapa o anche vin cotto. Il nome con cui puoi conoscerlo dipende dalla parte d’Italia da cui vieni. Sono onorata di essere assieme ad Andrea Petrini di  Percorsi di Vino qui a diffondere questo contest ideato e sostenuto da Mirco Mariotti. Bando alle ciance, ecco la presentazione ufficiale ed il regolamento. Ti anticipo solo che solo 20 fortunati potranno avere la saba tra le mani e ne dovranno fare qualcosa di buono 🙂 Buona lettura e buona sfida: Si è da poco concluso l’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia: una ricorrenza storica importante, che è stata spunto di tante iniziative, ma se dovessimo dire quali sono i prodotti gastronomici che da nord a sud dello stivale possono unire le varie cucine regionali, voi quali individuereste?  Nella mia esperienza sul “campo” a stretto contatto con i consumatori, un’idea in tal senso me la sono fatta…  Uno degli scopi della gastronomia è quello …

Oh, ma ci sposiamo #6: s’ha da fa’

Una curiosa nebbiolina dava il buongiorno a Roma. Due ragazzi in groppa ad un motorino percorrevano la strada passando rapidamente tra Campo dei Fiori e Piazza Navona, alzando lo sguardo verso la Chiesa del Gesù, facendosi accogliere in silenzio da Piazza Venezia fino a parcheggiare non lontano da San Giovanni. Qualche commento sulla luce mattutina mentre si rimboccavano i guanti. Poi via, alla ricerca di quell’ufficio. Tutto era mastodontico attorno. Di simili a loro se ne erano visti chissà quanti da quelle parti. Suonarono ad un campanello. Appena si accese la luce verde, entrarono. Lei per prima, poi lui. Invitati ad accomodarsi, lo fecero con tanta sussieguosa gentilezza. Ci fu il passaggio di carte. Nel silenzio, l’altro sfogliava con calma. Controllò dei dettagli. Si accertò della data e del luogo. Lui, lei e l’altro…si guardavano, non sapendo cosa aspettarsi.