Vedere dove si produce il vino è importante, scoprire chi si cela dietro un’etichetta ancora di più. Ho così accettato entusiasticamente la disponibilità di Valentino Florean di fare un giro nella Cantina Pitars di San Martino al Tagliamento. Per ringraziare la moglie, Annamaria anima di Valvasonerasmo, mi son portata dietro un po’ di famiglia e alcune amiche, tra cui una blogger di tutto rispetto come Sara R.
Mentre il calmo invadeva la pianura pordenone le coraggiose si sono avviate alla cantina. Subito siam rimaste stupite dalla struttura che richiamava un castello, ma un castello particolare.
Valentino ci ha introdotto alla visita andando per gradi. E’ partito dalla storia non tanto dell’azienda quanto della famiglia Pittaro, che vanta in terra friulana ben due aziende. Una a Rivolto a due passi dalla base delle Frecce Tricolori e una a San Martino al Tagliamento. Il sangue che scorre è lo stesso, ma i percorsi intrapresi distinti.
Le Cantine Pitars sono attive dal 1968. La struttura attuale è una costruzione recente, fatta seguendo un approccio di biocompatibilità dove predomina il legno. Tra i vari progetti ai Pitars (così sono conosciuti i Pittaro in paese) piacque quello a forma di castello mediovale che richiama una simile struttura presente in Canada (ah, Canada mon amour).
Rose e vite
In questo periodo le rose abbelliscono ulteriormente il tutto. Ma la loro presenza non è dovuta solamente a ragioni scenografica, ma anche enologiche. Valentino ci ha spiegato che vite e rose e ulivo sono amici. Le rose aiutano ad individuare in anticipo alcune malattie che stanno per colpire la vite. Sono quasi un campanello di allarme, che veniva sfruttato sopratutto in passato per avviare trattamenti protettivi. Trattamento spesso anche troppo forti, mentre oggi si prediligono interventi più costanti e blandi, anche se interrotti in prossimità della vendemmia. L’ulivo svolge la stessa funzione, ma per rischi della vita non presenti in zona.
I vigneti
Al di là delle rose, i vigniti Pitars si estendono in entrambi i versanti del Tagliamento. Valentino ci ha accennato anche all’evoluzione nella scelta dei vigneti e alle pressione che il mercato esercita su tali scelte. Al momento, come si suol dire, tira molto il Prosecco, anche se il vino preferito localmente rimane il Merlot. Visitando la cantina, però, siamo tutte state attratte dal Naos, uvaggio di Merlot, Refosco e Cabernet Franc, che sta riscuotendo più che discreti riconoscimenti in occassioni delle fiere, come Vinitaly.
Le cantine
Passeggiando dentro la cantina vera e propria, oltre a sentire i profumi dei vini, si è colto subito come far vini vuol dire stare attenti al terreno, alla vite, ma anche alla tecnologia moderna. Tecnologia che entra nella fase di “stoccaggio”, invecchiamento, imbottigliamento del vino. Seppur donne la macchina dell’imbottigliamento ed etichettatura ci è interessata molto. Le dimensioni delle bottiglie variabili (dai 33 ml ai 2 litri per i russi), le diverse etichetti e tappi a seconda del mercato di sbocco, sono state tutte informazioni raccontate, che han fatto capire come nessun uomo o azienda è un’isola. Esso devo interagire con gli altri, fermo restando però il suo prodotto. Così, mentre molti italiani, giustamente, danno fiducia solo al tappo di sughero i tedeschi vogliono avere un tappo a vite.
E poi chi lo sapeva, da bevitrice occasionale, che i silos che ora sono in acciaio una volta (non lontana neanche questa) erano in vetroresina? Guarda caso la prima a notare e commentare la differenza è stata un architetto. Perchè il bello di questo giro è che ognuno ha contributo alla visita a modo suo, con le sue domande e curiosità e Valentino è stato capace di venirci incontro, senza far sentire nessuna incompetente.
La degustazione
La fase, ovviamente, più allegra è stata la degustazione finale iniziata con la promessa di un calica e finita con …ehm dobbiamo proprio contarli i bicchieri?! 🙂
La gradita sequenza è stata:
Sauvignon
Friulano
Prosecco
Traminer
Refosco dal Peduncolo Rosso
Naos 2005
Angelo, composto da Picolit, Verduzzo ed Incrocio Manzona. Etichetta stratosferica!
Ramandolo
Infine, sappi che le Cantine Pitars organizzano molti eventi come:
- partecipano a Cantine Aperte 2011 con anche mostra di opere lignee di artisti vari
- organizzano presentazioni di libri
- ospitano mostre
- organizzano Cene col Delitto (si riprende a settembre)
- ospitano banchetti (con catering esterno).
Grazie a Valentino, Annamaria ed Elena. Tu, cosa aspetti a conoscerli. Sul mercato da domenica 29 maggio 2011, troverai i vini Pitars con la nuova etichetta, che richiama nella sua forma i sassi della zona Grave del Friuli.