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Narcisi dell’amicizia

Inizio questa settimana scrivendo di narcisi. Niente consigli di giardinaggio solo, se si può dire solo, un segno di amicizia ed insieme di sovversivo progetto post adolescenziale.
Questa storia ha radici fin troppo lontane nel tempo. In epoca universitaria io e l’Amica di una vita trovammo un mare di narcisi abbandonati e strappati dalla terra destinati al bidone dell’immondizia. Ma in quell’epoca credevamo ciecamente ai sogni e ai piccoli segni che possono e devono cambiare la storia.
Il nostro gesto certo non cambiò il destino dell’umanità, ma anno dopo anno è diventato una scusa per salutarci a distanza. Ogni anno l’Amica si reca nel prato dove ripiantammo alcuni di quei poveri narcisi e mi manda per email le loro foto. Dopo i primi anni di crescita stentata, ora sbocciano belli decisi.
Scegliemmo quel prato perchè lì ci ritrovavamo a parlare, chiacchierare, ridere, filosofeggiare, forse ancora poetare. L’idea già all’epoca, credo quasi 15 anni fa, era di ritrovarci lì e vedere che cosa avrebbe creato quella piccola pazzia.

Ha creato l’inizio della nostra Primavera. Noi siamo cambiate, abbiamo fatto scelte, vissuto emozioni, storie, delusioni, dolori, legami. Siamo diventate grandi, anche se ancora ci muoviamo incerte verso la chimerica retta via. Ci domandiamo tanti perchè. Qualche o tanti sogni ancora ci sono, ma sentiamo l’ingombro delle attese deluse. La realtà spesso pesa, ma come quei narcisi siamo ancora capaci di rinascere ad ogni primavera.

Un abbraccio all’Amica e un saluto a te con tutta l’energia e le speranze della primavera.