Pane e lievitati

Jidase: panini pasquali alla Rosa del Giappone

Pasqua è la festa della rinascita, che si accompagna all’arrivo della primavera. La primavera, poi, è fatta di fiori nella mia mente. Ecco allora che questi panini, Jidase, propri della tradizione della Repubblica Ceca, appena son stati scorti su La Cucina del Corriere della Sera si son subito classificato al primo posto della lista delle ricette da provare.

Ma come ogni brava quasi giovane che sente l’arrivo della primavera, non potevo che sbizzarirmi, prima online, scoprendo che il loro nome si riallaccia ai trenta denari presi da Giuda, e poi in cucina usando il lievito madre al posto del lievito di birra e … lasciando fare al caso.

Avendo un negozio incantevole di tè dietro casa, quale BiblioTeq, e avendo un’amica curiosa che ha voluto andare lì a  prendere il Tè Mandorlato dopo aver provato la Torta Paradiso Mandorlata, mi son ritrovata in regalo, dalla cara Concy, il tè Rosa del Giappone. Mi conquistò subito quel tè, già alla vista avendo la primavera in corpo: colori, profumo equilibrato. E’ stato il sentore di riso tostato e di fiordaliso a riportarmi alla mente la ricette delle Jidase.

Pane al tè? Sì. Non è stata una pazzia, ma una bella scoperta anche per me.

Sono panini dolci che raggiungono l’equilibrio dei sapori il giorno dopo la cottura. Appena cotti emanano un profumo di fiordaliso che riesce a portare la campagna in casa.

Ecco la ricetta per giungere a fare questo paradiso di sensi.

Jidase alla Rosa del Giappone

500 gr farina biologica tipo O
60 gr burro (non sciolto)
50 gr zucchero semolato
20 gr zucchero a velo (servirebbe a decorare i panini una volta cotta, ma io sbagliando l’ho aggiunto dell’impasto e ne son rimasta contenta)
1 uovo a temperatura ambiente
2 cucchiaini di tè Rosa del Giappone
180 gr di lievito madre rinfrescato poche ore prima
150 gr latte a temperatura ambiente
in aggiunta, se serve, 50 gr acqua a temperatura ambiente (a me non serviti)
3 gr di sale

In una ciotola ho unito farina, le foglie di tè,zucchero semolato e a velo, uovo, burro.

Ho aggiunto il lievito madre ed il latte e ho cominciato a lavorare il tutto. Dopo un po’ ho aggiunto l’acqua ed il sale.

Ho lavorato il tutto per 5-10 minuti. L’impasto era meravigliosamente morbido, battendo di gran lunga tutti gli altri impasti fatti finora.

Il passo successivo è stato far lievitare la pagnotta nella ciotola per un paio d’ore.

Trascorso questo tempo ho fatto le pieghe a libro alla pagnotta e l’ho lasciata lievitare, sempre nella ciotola ricoperto con un telo da cucina, per oltre 8 ore.

Poi ho diviso l’impasto in 6 parti. Ogni parte l’ho fatta rotolare sul piano da lavoro e poi arrotolata (scusa la ripetizione di parola) come da foto.

I panini sono stati fatti lievitare per altre 2 ore, spruzzandoli con un po’ di acqua prima.

Infine, sono stati cotti in forno preriscaldato a 190°C per 35-40 minuti (sul tempo di cottura di consiglio di regolarti sul tuo forno).

Passo successivo, aspettare che si raffreddino prima di aggredirli 🙂

Un grazie ad Elisa Kitty’s Kitchen e al suo citare spesso La Cucina del Corriere della Sera, così è nata la mia curiosità e sono arrivata a questa ricetta.
 
Questo ricetta apparirirà su Wild Yeast.