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La carica e la dignità delle foodblogger

La gioia di essere citata tra le foodblogger può lasciare ben presto  il passo all’amarezza del cattivo gusto.
Ieri è uscito un articolo su Affari Italiani dal titolo “La carica delle foodblogger“. Articolo che ripropono i grandi nomi del mondo foodblogger italiano e in fondo aggiunge anche un riferimento a questo mio blog.

Cosa c’è che non va?
Le foto dell’articolo non ritraggono foodblogger o piatti gustosi, bensì belle ragazze in abiti discinti. Certo, son delle belle gnocche, che attirano lo sguardo e forse fanno nascere qualche desiderio o invidia a seconda di chi siamo.

E c’è da stupirsi?


Ahimè no, la logica del web che vuole essere palpata con un clic predomina.
Ahimè no, la logica del bunga bunga e dell’arrapamento facile online è riconoscibilissima.

Perchè allora le foodblogger si ribellano?
Perchè le ed i foodblogger meritano rispetto.  Un rispetto per la loro passione, per il loro buon gusto ed in alcuni casi per il loro lavoro. Un tocco di zenzero ha un blog interessante di per sè, di stile. Non da me meno è Il Cavoletto di Bruxelles, il cui blog e i cui libri hanno un successo senza avere donne nude in copertina. E le Mele al forno non mi pare siamo mai si siano mai prostrate alla logica del “vedo e non ti vedo”.

Affari Italiani avrà ottenuto il suo scopo.
Noi foodblogger potremmo essere felici di essere state citate.
Peccato che di mezzo a tutto questo passi la nostra voglia, non passeggera, di dignità e rispetto. Chiediamo troppo?

Ne parlano anche Scatti di Gusto e Cielo mio marito.

Immagine del post tratta da qui.