Pane e lievitati

Pane alle erbe di Provenza

Un pane per settimana, questo oramai è il mio ritmo. Ogni settimana cerco di scoprire qualcosa in più sul pane andando a zonzo per il web e poi impastando in cucina. Ero alla ricerca di un pane, come il solito, diverso. E mi sono imbattuta nel Pain de Provence de The Fresh Loaf. Ero dubbiosa, soprattutto per la prova assaggio che sarebbe scaturica. Ma avevo le erbe di Provenza prese da Fauchon a Paris.

Titubante sono andata in cucina traducento la ricetta di The French Loaf in grammi, usando comunque le cups prese in Canada. E ho aggiunto pure qualcosa di mio, ossia bel benedetto miele di marruca scoperto per caso e amato fin troppo.

Et voilà. Una lievitazione lunghissima, un pane bello compatto e morbido insieme, un profumo travolgente in cucina e una prova assaggio che ha stupito tutti, me in primis. La ricetta per tentare tale impresa da fine settimana? 🙂 Eccola.

Pane alle erbe di Provenza

Dose per un pagnotta di medie dimensioni

100 gr farina biologica tipo 0
200 gr farina di tipo 1 (farina buratto)
100 gr di lievito madre rinfrescato il giorno prima
15 gr di erbe di Provenza
150 gr circa di acqua
1 cucchiaio di Cointreiau
1 cucchiaino di miele di marruca
1 cucchiaino di sale

Per la cronaca, le erbe di Provenza di Fauchon contengono: rosmarino, timo, basilico, maggiorana, santoreggia, lavanda. Pur non amando la lavanda, in questa combinazione posso dire che sta benissimo.

Ho lavorato  insieme, il lievito madre con la farina preventivamente mescolata alle erbe di Provenza, l’acqua (aggiunta man  mano fino ad ottenere un impasto morbido), il Cointreiau ed il miele. Ottenuto un abbozzo di pagnotta ho aggiunto il sale e lavorato il tutto per altri 10 minuti.

Ho messo a riposare un paio d’ore, a bassa temperatura, in una ciotola. Passato questo tempo (per me era ora di andare a dormire) ho fatto le pieghe a libro. La mattina dopo, verso le 9, ho fatto le pieghe del secondo tipo di Gennarino e messo a riposare ancora  la pagnotta in una ciotola.

Nel pomeriggio, verso le 17, ho rifatto le pieghe del secondo tipo di Gennarino e messo la pagnotta sulla teglia, coperta quest’ultima con la carta da forno. Dopo altre due ore ho preriscaldato il forno a 230°C, fatto un taglio a croce alla pagnotta, spruzzata un po’ di acqua e fatto cuocere per i primi 20 minuti a 230°C e per altri 25 minuti a 200°C.

L’assaggio fa fatto a pane raffreddato.

Pur non avendo ottenuto gli alveoli grandi sogno del panificatore che è in me, il pane è risultato oltre che buono, morbido all’interno e dalla crosticina croccante.