Birra, Eventi

#Lambicena a Roma: acidità e bloggers

Questo è un resoconto quasi in stile flusso di coscienza alla Virginia Wool  facendo andare i  ricordi e le sensazioni  in libertà. Un reportage più serio e tradizionale è già disponibile su Scatti Di Gusto.

Internet è una miniera di risorse e di possibilità di socializzazione. Quando si scambiano consigli in fatto di cibo, birre, vini per anni è facile che si abbia la voglia di vedere faccia a faccia una persona. Ecco allora che quando il mitico @Tirebouchon ha avvisato, che sulla strada degli Aglianici, si fermava a Roma, i foodbloggers capitolini si sono attivati. 

@Tirebouchon, alias Vittorio, corrompendo la consorte a dire che “Lambic è buono”, ha convinto i blogger a riversarsi nel Petit Bar dell’Open Baladin. Mentre lo chef ,con nostro stupore, si spaventava all’idea del tavolo dei blogger, Senza Panna, io, Elisa Kitty’s Kitchen, Vita da Precisina, The Fooder, A Bagnomaria, VinoRoma e @NanoMondano hanno cominciato a parlare di “acidità” con Vittorio. 

 

Compagnia dell’acidità

L’ultima bottiglia di Cantillon Kriek 2007 (mi son portata il tappo a casa 🙂 ) veniva versata nei bicchieri e Vittorio lanciava la neonata Compagnia dell’Acidità ideata insieme ad @AndreaBez

Che fine ha fatto l’acido nelle nostre vite? E’ un sapore quasi evitato alla pari dell’amaro. Lo zucchero sta invadendo il mercato, si dice piaccia di più. Eppure c’è chi ritiene che l’acidità del mondo Lambic sia la punta di diamante delle birre. C’è persino un detto che la Gueuze non è buona e vera se non è puzzolente…ed acida. E dulcis in fundus, l’assenza di acido o l’acidità flebile dei Barbera offerti ai wine bloggers statunitensi, durante il Barbera Meeting 2010, ha creato scontento. Meno male che @Tirebouchon conosce i veri e puri produttori del Barbera dall’acidità aggressiva, come tradizione vuole. 

 

Sapore della Kriek

Com’era la Cantillon Kriek? Premetto che avevo già assaggiato la Gueze all’Open Baladin e sapevo che aveva un gusto a sè, non da birra. Pur essendo “l’anello mancante tra birra e vino” non c’è vino e non c’è sentore di birra, o meglio non c’è il gusto classico dei due. E’ quasi un matrimonio di sapori. La Gueze sapeva di aceto, questa Kriek era ben diversa, in meglio, della Kriek industriale bevuta a Ghent anni fa. La Kriek industriale era più dolce pur non essendo un succo di frutta. Quell’assaggio credo mi abbia preparato benissimo a questo. Ho adorato la Cantillon Kriek, non sapeva di aceto pur avendo, come l’aceto, delle punte di acidità. @Tirebouchon ha detto che sapeva lievemente di sangue, sapendo che ambisco ad assaggiare una Lambic con quell’aroma. Io, però, direi che non aveva neanche quel sapore. 

Educazione all’acidità

Che volete, da piccina assistevo all’uccisione dei polli da parte della nonna e ricordo benissimo il sapore del sangue immediatamente saltato in padella della sfortunata gallinella. Una delizia pur nella sua crudezza. 

Non posso neppure nascondere di essere un fan dell’acidità. Mentre mamma aspettava quella deliziosa Fiorella, la sorellina attesa per 8 anni, ogni pomeriggio mentre i grandi “siestavano”, io leggevo Il Giornalino e mi mangiavo un limone, tutto. 

Lambic, non assaggiata, della cui etichetta in stile felliniano si è ironicamente discusso alla terza birra.

Poi dal limone son passata a bere l’aceto. C’era ancora l’aceto di vino rosso ai tempi, niente aceto insapore o aceto di mele. Aceto di vigna ! Ricordo ancora estasiata un aceto di vino rosso offerto a mia madre da una sua amica, la ciarliera Titti. L’uva veniva dal giardino-vigneto di una villa in stile veneziano dalla lunga storia, che si trova sulle colline moreniche friulane. Era delizioso: aspro e frastagliato il sapore. Quello era acido, quasi quasi stile Kriek, e quello era Aceto. 

Ma non basta dell’aceto o un Gueuze o una Kriek a capire le Lambic, il bello delle Lambic è la fermentazione spontanea ed il fatto che ti educa al gusto dell’acido. Si deve andare per sorsetti e assaggi continui. E’ un po’ una scuola di vita 🙂 

Divagazioni da blogger

Ma i blogger non possono incontrarsi senza divagare, saggiamente divagare. Si è parlato di Twitter, Facebook, della psicologia di un tweet, ma pure di viaggi in Turchia, delle bellezze di Paris viste da un tavolino, delle Marais. In questo convivio si è appurato che oramai si pensa anche in tweet e che è bene non far sapere alle mamme, tramite FB, che si va a mangiare fuori ogni sera. Ci si è stupiti anche dei blogger made in USA i cui siti diventano termini di uso comune o che in pochissimi anni rendono la loro vita in un ranch un blog, un libro e presto un film (The Pioneer Woman). 

L’unico rammarico è non aver assaggiato il barley wine Xyauyù di Baladin. Dopotutto, dopo Kriek, Mac Runa e ….(oops non riesco a ricordarmi la birra alla spina bevuta), un Xyauyù ci stava bene 🙂 

 

Frasi celebri “acide”

Da @Tirebouchon: “Se volete farvi vedere In, ordinate Lambic”. Detto e fatto. 

Da @TheFooders: “Penso in tweet” da ripetere alla prima occasione 🙂 

Da @ABagnomaria :”So tutti i prezzi dei viaggi low cost, oramai bisogna puntare a dopo il 20 agosto” Adesso ho capito perchè un’amica verrà a trovarmi dopo Ferragosto, ihihi 

Da @ElisaKitty: “Avevo già assaggiato la Lambic e … non mi era piaciuta” Servirebbe una foto per far capire quanto amasse la Kriek 🙂 

Da @rossella76 (io): “Vittorio, sai che la Kriek è nata da un soldato delle crociate …” @Tirebouchon: “Questa non la sapevo”. Come dire: son soddisfazioni non da poco! 

Da @vinoroma : “…e conosci The pioneer woman? Ha appena venduto i diretti del suo libro ad Hollywood. Hai visto quanto scrive? Ma come fa?” Foodblogger e amiche si intendono sempre, si tengono aggiornate e pensano le stesse cose (a volte) 

Da La Cavia :”Buona questa MacRuna…ricorda, poco, quella birra affumicata di BIP” esperienze comuni lasciano il segno, anche in birra-negativo. Però il suo orgoglio è uscito dall’Open Baladin, oltre che brillo, anche rinfrancato dalle tante manifestazioni di stima verso la sua prima birra fatta in casa. E io che ho pensare a fare un regalo cartaceo a Tirebouchon e non una Paulina al Miele 🙁 

Da @precisina: “Ma qui nessuno ha fame?” dopo due birre c’era bisogno di chi ci riportasse sulla retta via. Precisa e salvatrice! 

Da @senzapanna: “…alla cena di Bonci da Dino…all’evento della Cascina Carpini..domani ho il traghetto per la Sardegna…” Questa donna non sta mai ferma, meno male che ogni tanto invita pure tutti noi 🙂 

Da @fooders :”Quando torni a Roma, viene da noi”…beh non solo @Tirebouchon direi, anche perchè la tua borsetta era troppo glamour per essere lasciata sola 

Da @nanomondano: “Meno male che non arrivata per ultima” tranne che in questa sfilza di frasi famose. 

Alla prossima volta, più acidi che mai!