Un’amica incuriosita da Agrycult mi ha chiesto ad un aperitivo di spiegarle meglio come funzionava all’abbonamento all’orto e alla ricotta. Mi ha poi accennato all’operazione adotta una pecora.
Ecco allora l’idea di raccogliere le iniziative nello spirito “adotta” o “abbonati” che permettono anche ai cittadini di rientrare in contatto con la natura. Ogni contributo è benvenuto. Per ora offro un elenco di quello che conosco. Potrebbe essere un elenco aperto come quello sui biscotti italiani, avviato tempo fa. Ora però il palco spetta alla natura:
#1 Abbonati a una ricotta di Agrycult
#2 Abbonati ad un orto di Agrycult (per ricette coi prodotti Agrycult andare qui per il riso rosso e qua per le insalate). Ma ci sono anche altri orti “adottabili”, se ne parla per esempio anche a Belluno.
#3 Adotta una pecora ad Alghero di La Pietra Bianca
#4 Adotta un melo in Trentino, direttamente nella Valle di Non e vai a raccogliere le mele d’autunno
#5 Abbonati al tartufo molisano, sempre di Agrycult
#6 Adotta un castagno in Garfagnana e goditi le castagne fresche, essicate e la farina di Neccio
#7 Non è un abbonamento, ma un acquisto strong di pomodori per passata per evitare il macero, sempre dalla mente di Agrycult
#8 Adotta un alveare, ho trovato varie iniziative dalla Basilicata al Trentino, passando anche per il Friuli (vicinissimo a dove son cresciuta, dato che si trova anche a Santa Margherita del Gruagno)
#9 Adotta un albero da frutto, con scelta tra pere di vario tipo e albicocche (Bologna)
#10 Adotta una mucca mu-mu 🙂 direttamente in malga e questo è un latte vero, se poi vuoi visitarla in Valsugana e Lagorai, puoi farlo
…queste sono solo alcune iniziative che ho conosciuto tramite la rete. Accetto volentieri segnalazioni e commenti basati su esperienze ed opinioni personali su questo affascinante argomento.
Certo, a mia madre mai proporrei di adottare un orto, avendolo nel giardino di casa. E neppure ai proprietari dello spettacolare Castello di Villandry (Francia) di cui vedi la foto, dove c’è un orto-giardino enorme. E’ veramente un posto da visitare questo castello della Loira. Insegna come anche gli ortaggi e le verdure possano essere utilizzati non solo a scopi mangerecci, ma anche decorativi di un giardino. Quelli che si vedono nella foto, infatti, non sono fiori, ma ortaggi.
Comunque, come si diceva non proporrei un abbonamento all’orto a Villandry. Queste idee del post sono argomenti più da cittadini 🙂
Ogni aggiunta all’elenco adottivo è ben accetta, ci sono i commenti per farlo o la mia email: rori[.]rori[@]libero[.]it. Alla prima occassione aggiornerò l’elenco, promesso.
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mah… non so… adotto una mucca una pecora un’ape e poi li faccio lavorare per me, e se va bene me li mangio? (va bene, l’ape non la mangio – la affamo però portandole via il miele…)
OK – scherzi a parte, mi sembrano iniziative interessanti – io sono cresciuto in campagna, quindi sento meno il ‘fascino’ della cosa, ma penso proprio che sia un buon metodo per un sacco di cose…
Io l’orto l’ho adottato, vediamo come va.
@Max Vediamo come va, sfrutta bene il tuo pezzo di terra in Molise 🙂
@Emanuele Mi si dice che non raro è adottare un maialino, coccolarlo e poi mangiarselo. Impressiona, ma di carne siamo fatti. Anch’io son cresciuta in campagna e sento nostalgia di quel tempo, dei profumi, dell’assenza di grilli per la testa. Però siamo grandi e dobbiamo ballare ehehe
tanto tempo fa si adottava l’agnellino gemello per poterlo avere nel piatto a Natale.